Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] , pp. 33-111).
Berra, Claudia (1996), La scrittura degli Asolani di Pietro Bembo, Firenze, La Nuova Italia.
Curti, Elisa (2006), Tra due secoli. Per il tirocinio letterario di Pietro Bembo, Bologna, Gedit.
Dionisotti, Carlo (2002), Scritti sul Bembo ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] Nuova Italia, pp. 219-231.
Tognelli, Jole (1963), Introduzione all’«Ars punctandi», Roma, Edizioni dell’Ateneo.
Tonani, Elisa (2008), Lo stile in un punto. Tendenze tipografiche e interpuntive della narrativa italiana contemporanea, in Ead. (a cura ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann e F. Rainer, Tübingen, Niemeyer, pp. 218-226.
Tonani, Elisa (2008), Lo stile in un punto. Tendenze tipografiche e interpuntive della narrativa italiana contemporanea, in Ead. (a cura di ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] giunta! Trovarmi sbalzato d’un tratto al suo livello! (Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini, p. 375)
(89) E dire che Elisa è così brutta (Maraini, L’età del malessere, p. 18).
Per i dettagli su questa struttura, ➔ infinito.
Aretino, Pietro (1990 ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] forma assoluta, può svolgere diverse funzioni. In particolare, può esprimere:
(a) un’esclamazione (➔ frasi nucleari):
(74) E dire che Elisa è così brutta (Maraini, L’età del malessere, p. 18)
(b) un’imperativo, specie negativo, meno spesso in senso ...
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Va chiarito preliminarmente che in ambito musicale l’aggettivo popolare può avere almeno due significati. Nel primo, equivale all’inglese popular (o pop): la locuzione musica popolare (popular music) è [...] dalle tinte regionali (Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio) e in italiano paludato (come quelle cantate da Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Michele Zarrillo e tanti altri), da rap d’impegno politico (Jovanotti) e da testi sperimentali (Blu vertigo, Elio e le ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] ’editoria (➔ correzione di bozze), l’evitamento dell’apostrofo in fine di riga, anche con ripristino della vocale elisa. Scarsamente soggetta a indicazioni normative è stata invece l’interpunzione, che mostra ancora oscillazioni, specie per quanto ...
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elisio
elìṡio s. m. e agg. [dal lat. Elysium, gr. ᾿Ηλύσιον (πεδίον); come agg., ᾿Ηλύσιος]. – 1. a. Nella mitologia greca, luogo di beatitudine (detto anche Campi Elisî), destinato al soggiorno delle anime degli eroi e dei saggi dopo la morte;...
elisir
eliṡìr (o elixìr o eliṡire) s. m. [dall’arabo al-iksīr «pietra filosofale, elisir», che è dal gr. ξηρίον «polvere secca»]. – Nome col quale gli antichi alchimisti chiamavano la sostanza (solida, in polvere o liquida) che avrebbe dovuto...