Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] luogo articolatorio, che possono talvolta essere considerate come unità (per es., in posizione iniziale di sillaba). In posizione poiché è attiva una restrizione che prevede che il primo elemento sia /s/, seguito da una ostruente e una liquida (per ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] i componenti non si possono alterare né lessicalmente, né morfologicamente, né con l’inserzione di elementi specificatori.
Indiscutibili unità lessicali polirematiche sono allora le locuzioni preposizionali imperniate intorno a un nome non articolato ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] , Il piacere)
Si menzionano, infine, alcune locuzioni avverbiali di quantità: press’a poco (oggi scritto per lo più in grafia unita: pressappoco; ➔ univerbazione), all’incirca, su per giù, più o meno, né più né meno, né tanto né poco, non … più ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] del trattino, in coppia, formando un segno composto da due elementi correlati, di cui il secondo può essere assorbito da un quello puramente strumentale di ricostruire, nella scrittura a stampa, l’unità di una parola che è stata divisa in fin di riga ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] formare parole di uso corrente. Fu Bruno Migliorini che così denominò quegli elementi il cui uso, entrato nella lingua comune, ha fatto loro assumere con il lessema euro che indica l’unità monetaria dell’Unione Europea, anch’esso accorciamento ...
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Fra le diverse tipologie del prestito (➔ prestiti), il calco (nella sua accezione linguistica il termine è usato la prima volta in Francia alla fine del XIX secolo, ma furono poi A. Meillet e Ch. Bally [...] sia un derivato, o un composto, o una unità fraseologica analizzabili sincronicamente: con il calco si creerà una calchi-prestiti, quando ci si limita a tradurre solo un elemento del composto straniero: uomo-sandwich sull’ingl. sandwich-man. ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) [...] a cui si riferisce si chiama coreferenza e i due elementi si dicono coreferenti. Nella notazione, la coreferenza si indica con University of Manchester.
Cinque, Guglielmo (1976), Proprio e l’unità del si, «Rivista di grammatica generativa» 1, 2, pp. ...
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Il rebus è un gioco enigmistico (➔ enigmistica) che propone un insieme di lettere e figure in una successione ordinata oppure nel contesto di un’illustrazione. Se sono correttamente combinate e interpretate [...] lettura) GI oca, rada MA = (seconda lettura) Giocar a dama
Ogni elemento contrassegnato dalla vignetta deve comparire nella prima lettura del rebus, o per quel che di un’espressione in sillabe o altre unità che si scoprono dotate di senso proprio) ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] l’iperbato designerebbe qualsiasi interruzione della costruzione lineare della frase ottenuta spostando un elemento che viene a frapporsi fra unità legate sintatticamente secondo la formula [… XYZ … → … XZY …]. Questa definizione è dunque conseguente ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] è una differenza fondamentale tra il raddoppiamento sintattico, in cui l’elemento determinante è la parola che precede quella in cui avviene la in cui il raddoppiamento compare in singole unità lessicali.
Nella pronuncia standard (su base toscana ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la caratteristica di essere uno,...
unito
agg. [part. pass. di unire]. – 1. a. Congiunto, collegato in modo da formare un insieme unitario e solidale, riferito a oggetti materiali: una bandiera fatta di tre pezzi di stoffa uniti insieme; in otto non ci stiamo in un tavolo: mettiamone...