MARQUINA, Eduardo
Carlo Boselli
Poeta e drammaturgo spagnolo, nato a Barcellona il 21 gennaio 1879. Esordì dapprima come giornalista; si affermò poi quale poeta lirico d'ispirazione sana, fresca e briosa, [...] con diversi volumi di odi, di egloghe e di elegie. In Vendimion, vasto poema ciclico allegorico, l'ispirazione del poeta ha forse trovato i suoi momenti più felici.
In seguito il M. abbandonò quasi completamente la poesia lirica per consacrarsi, con ...
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SILVESTRI, Guido Postumo
Giulio REICHENBACH
Soldato, poeta, medico, nato a Pesaro nel 1479 e denominato Postumo, perché il padre morì prima ch'egli vedesse la luce; morto a Capranica nel 1521. Si addottorò [...] presto coinvolto nelle avventurose vicende politiche e guerresche, che turbarono i primi anni del sec. XVI. La sua raccolta di elegie, stampata a Bologna nel 1524, se non può rivaleggiare con quelle dei migliori latinisti, mostra una vena delicata, e ...
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Commediografo francese (Slatina, Romania, 1909 - Parigi 1994). Esponente del teatro dell'assurdo, ha usato la comicità paradossale e il nonsense per mettere in scena l'angoscia e l'irrazionalità della [...] e cominciò a collaborare a riviste e giornali di Bucarest. Sono di questo periodo un volume di versi, Elegii pentru fiinţe mici ("Elegie per piccoli esseri", 1931), e una serie di articoli paradossali, raccolti nel volume Nu ("No", 1934), nei quali ...
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CORNELIO, Tommaso
Vittor Ivo Comparato
Nato a Rovito, nei pressi di Cosenza, nel 1614, il C. fu uno dei protagonisti della rivoluzione scientifica del XVII secolo nell'area meridionale. Della sua giovinezza [...] spese "aulae dolos" e di condividere il giudizio negativo da tutti riservato alle corti (M. Torrini, Lettere inedite, p. 143). Nella XX elegia si parla, in effetti, di una corte, e cioè di quella di Firenze, dove avrebbe patito una amara delusione. L ...
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Umanista (Balingen, Württemberg, 1547 - Urach 1590); prof. a Tubinga, perdette il favore del duca di Württemberg in seguito a un suo attacco letterario ai nobili, e abbandonò la città. Ritornatovi, incappò [...] in altra querela, fu imprigionato e perì in un tentativo di fuga. Autore di elegie, tragedie, drammi biblici, è specialmente noto per la vena comica delle sue commedie latine (Julius Caesar redivivus, 1584) e delle sue satire (Priscianus vapulans, ...
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Scrittore tedesco, nato a Stoccarda il 29 settembre 1862, morto nel 1926 a Roma, dove stabilmente dimorò dal 1887 al 1915, come corrispondente del Berliner Tageblatt. Durante la guerra, stabilitosi a Lugano, [...] evocò "la dolce vita romana" in malinconiche elegie di sapore classico; e, a guerra finita, ritornò a Roma appena gli fu possibile. Giornalista ebbe buone qualità d'osservatore, e vivacità e spigliatezza di stile. Piacevole causeur, amabilmente ...
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Poeta polacco (Sycyna, Radomsko, 1530 - Lublino 1584). Studiò a Cracovia, a Königsberg e (dal 1552) a Padova. Ritornato in patria fu per alcuni anni segretario di Sigismondo Augusto, ma alla vita politica [...] preferì (1569) la quiete del suo podere di Czarnolas. Come poeta latino (elegie, odi, epigrammi) K. non differisce molto dai contemporanei; come poeta polacco, invece, egli è il primo che abbia introdotto nella letteratura patria gli ideali poetici e ...
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Poeta inglese (Leasowes, Worcestershire, 1714 - ivi 1763). Epigono di W. Collins e di Th. Gray, fu forse quello, tra i poeti minori del tempo, che espresse in forma più diretta il sentimentalismo che dominò [...] in una parte della letteratura inglese del sec. 18º. Le sue elegie, odi, canzoni e ballate sono scritte in un linguaggio artificiosamente grazioso e adorno. Gli sopravvivono il poemetto The schoolmistress (1742) e la Pastoral ballad (1743), esempio ...
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Grammatico e poeta greco (3º sec. a. C.) nato a Pleurone in Etolia. Visse dapprima alla corte dei Tolomei ad Alessandria (285-283), poi di Antigono Gonata in Macedonia (276). Fu autore di tragedie (e come [...] tale fu dei più notevoli della cosiddetta Pleiade alessandrina), di poemetti, elegie, epigrammi. Dai frammenti appare poeta erudito, di arte controllata ma non fredda. ...
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Umanista (Genova 1398 - Firenze 1453). Precettore nella famiglia de' Medici, nel 1431 fu chiamato a insegnare nello Studio; nel 1444 successe a L. Bruni nella direzione della Cancelleria. Restano di lui [...] fratelli Cosimo e Lorenzo de' Medici per la morte della madre, lettere, epigrammi, elegie. Tradusse la Batracomiomachia (1429); nel 1452, richiesto da Niccolò V, gli inviò due saggi di traduzione dall'Iliade, con elegante accompagnatoria in esametri. ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...