PANDONE, Porcelio
Remigio Sabbadini
Umanista, nato verso il 1405 a Napoli; viveva ancora nel gennaio 1485. Passò giovinetto a Roma dove aprì scuola. Nel 1432 polemizzò col Panormita. Nel 1434 fu inviato [...] per Federico di Montefeltro, l'Admirabile convivium per il cardinal Pietro Riario, ecc. e moltissime elegie. Il verso gli fluisce facile, talvolta elegante, più spesso sciatto e scorretto. Non si sa donde provenisse il famoso codice Bembino di ...
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Nato a Roma nel 1595 e ivi morto nel 1624. Figlio del duca Giuliano, terzogenito di cinque fratelli, fu mandato a nove anni a Parma presso Ranuccio Farnese per attendere a studî filosofici, nei quali fece [...] lo accompagnarono negli ultimi anni della sua breve esistenza e che egli descrive con senso d'ardito verismo, in una bella elegia latina. Nelle sue liriche toscane il C., avverso al manierismo ma non alieno dal tentare nuove vie, espresse il proprio ...
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GATTI, Marco
Francesca Brancaleoni
Nacque a Manduria, nel Salento, il 3 nov. 1778 da Michele e Maria Vittoria Rossi, in una famiglia di modesta condizione.
Svolti i primi studi di letteratura italiana, [...] il collegio di Lucera ove rimase dal 1811 al 1817, maturando nel frattempo le tendenze liberali testimoniate da alcune elegie in latino rimaste inedite. Nel 1814, oltre a pubblicare il Saggio sulla letteraria educazione dei giovani (in Biblioteca ...
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Poeta (Venezia 1493 - Ostiglia 1569). Di famiglia bergamasca, fu al servizio del conte Guido Rangoni, di Renata d'Este e dal 1532 di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. Nel 1536 sposò Porzia de' [...] endecasillabi, tra l'altro, la Favola di Piramo e Tisbe di Ovidio, forse la sua cosa migliore, compose egloghe, elegie, sonetti e canzoni (Rime, 1560). Notevole il suo tentativo di sostituire agli schemi usati della canzone la struttura strofica dell ...
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Grecista e latinista, nato a Ragusa di Dalmazia il 17 gennaio 1719, morto a Roma il 22 novembre 1794. Giovanetto entrò, in Roma, nella Compagnia di Gesù nel 1734, divenendo con Ruggero Boscovich, uno dei [...] frequentò il salotto, dove negli ultimi decennî del '700 si raccoglieva il fiore dell'intellettualità italiana e straniera. Scrisse parecchie eleganti orazioni tra cui quella per l'assunzione al pontificato di Clemente XIII, e moltissimi epigrammi ed ...
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Nato a Nogent-le-Rotrou nel 1528, morì nel 1577. Poeta gentilissimo, delicato "pittore della natura", come si compiacque di chiamarlo il Ronsard, che gli fu amico, fu il più giovane dei poeti della Pléiade. [...] ; dopo la rottura e l'invettiva latina contro il ciceroniano Paschal, dedicò a lui il suo celebre poema autobiografico, l'Élégie à Remy Belleau, fonte principalissima della sua biografia; lui fece anche confidente dei suoi amori per una Maria, "fiore ...
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GARGALLO, Tommaso, marchese di Castellentini
Luigi Sorrento
Nato in Siracusa il 25 settembre 1760 e ivi morto il 15 febbraio 1842, fin dagli anni giovanili si dedicò con intelligenza e fervore agli [...] , a "poesie malinconiche", a epistole (le Veronesi) e a componimenti varî, il G. ha lasciato una traduzione delle elegie tedesche di "siciliano argomento" del re Ludovico di Baviera in stile sentimentale, alcuni discorsi (uno dei quali letto all ...
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SEGRAIS, Jean Regnault de
Francesco Picco
Poeta francese, nato a Caen nel 1624, ivi morto nel 1701. I gesuiti, suoi maestri, lo destinarono alla carriera ecclesiastica; egli preferì quella delle lettere. [...] furono pregiate e imitate dallo Chénier. A lui si debbono, inoltre, intere raccolte di quei portraits, che, da svago elegante da salotto, divennero genere letterario in voga; e romanzi e novelle tra cui Les Nouvelles Françaises ou Les Divertissements ...
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TOMPA Mihály
Giulio de Miskolczy
Poeta ungherese, nato il 28 settembre 1817 a Rimaszombat (Rimavská Sobota) morto il 30 luglio 1868 a Hanva. Fu pastore protestante a Beje, più tardi a Hanva e venne [...] liriche, espressioni di un'anima melanconica e religiosa. L'arte di T. raggiunge il culmine nelle poesie patriottiche, specie nelle elegie, in cui, dopo l'insuccesso delle lotte del 1848-49, cercò di esprimere, in forma allegorica, l'amarezza, l'ira ...
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FRACCO, Ambrogio
Franco Pignatti
Nacque verso il 1480 in un'umile famiglia a Ferentino (oggi in provincia di Frosinone), sede della curia provinciale e dei rettori della Campania e Marittima, fattore [...] De adversis dedicate all'evento traumatico del sacco di Roma che il F. visse in prima persona. È difficile credere che le elegie siano state composte "barbariae in media" e "magno metu", né lo stile è squallido e incolto, come l'autore dichiara nel ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...