MARRASIO, Giovanni
Remigio Sabbadini
Poeta, nato a Noto (Sicilia) verso il 1405, morto ivi dopo il 1457. A vent'anni si trovò, come altri umanisti, a dovere scegliere tra le armi e le lettere. Scelse [...] primo canzoniere latino umanistico in ordine di tempo. Consta di sette elegie, con un prologo e un epilogo a Leonardo Bruni, e organizzò una mascherata mitologica, componendo per l'occasione due elegie, alle quali il Guarino aggiunse una sua. Anche a ...
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MALDONADO, Gabriel López
Poeta e musicista spagnolo del sec. XVI, morto nei primi anni del Seicento. Assai lodato dal Cervantes (Quijote, I, vi) e da V. Espinel come poeta e cantore melodico, amico del [...] della poesia popolare e tradizionale (Coplas, romances, villancicos, ecc.), l'altra s'ispira alla lirica toscana con sonetti, canzoni, elegie, e con molte lettere poetiche indirizzate agli amici letterati, che sono quasi i nomi più noti della poesia ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo [...] di argomento linguistico all'univ. di Bonn (1891; trad. it. La parlata di Girgenti, 1981) e cominciò a tradurre le Elegie romane di Goethe (pubbl. 1896), assecondando un'iniziale vocazione poetica (Mal giocondo, 1889; Pasqua di Gea, 1891), in seguito ...
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Figlio di Giovanni Bonincontri, nacque a S. Miniato in Toscana il 23 febbraio 1410, e morì, pare nel 1491. Fu soldato di ventura con Francesco Sforza; amico del Beccadelli e del Pontano, che gli apersero [...] amorose anteriore al 1450 è perduta, senza danno dell'arte, se dobbiamo giudicare da qualche elegia o frammento di elegia degli anni successivi, che ci rimane. La produzione poetica del B. più importante comprende due poemi in esametri di tre libri ...
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ERIZZO, Gasparo
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia l'8 sett. 1529, primo di quattro figli maschi di Giovanni di Benedetto e di Andriana Marcello di Bernardo di Andrea. La famiglia aveva ormai fissato [...] , Zeno) sono infatti concordi nell'affermare che l'E., "eruditissimo nelle lettere greche e latine", fu autore di elegie ed epigrammi, che peraltro rimasero tutti manoscritti, né conobbero una circolazione paragonabile a quella delle sue opere etnico ...
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Cavaliere romano (69 a. C. circa - 8 a. C.), di antichissima e nobile famiglia etrusca di Arezzo (in Tacito, Ann. VI, 11, ha il gentilizio Cilnio). Fu uno dei più ascoltati consiglieri di Ottaviano; tra [...] Tucca, Quintilio Varo, Aristio Fusco, Valgio Rufo, Domizio Marso, Cornelio Gallo, Properzio, che gli dedicò il secondo libro delle sue elegie, e sopra tutti Virgilio, che gli dedicò le Georgiche, e Orazio, il suo più grande amico, che gli dedicò gli ...
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KNEBEL, Karl Ludwig von
Emma Mezzomonti
Scrittore, nato il 30 novembre 1744 nel castello di Wallerstein presso Nördlingen, morto il 23 febbraio 1834 a Jena. Dopo avere seguito a Halle gli studî giuridici, [...] ebbe un'intelligenza più ricettiva che produttiva: lasciò, oltre alla propria opera lirica - inni, elegie, distici - un'importante traduzione di Lucrezio, e una di elegie di Properzio. Tradusse anche il Saul dell'Alfieri, che nella sua traduzione fu ...
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JANICKI, Klemens (Clemens Janicius)
Giovanni Maver
Poeta latino di Poloriia, riato a Januszkowo presso Gniezno il 17 novembre 1516, morto a Cracovia verso la fine del 1542 o ai primi del 1543. D'origine [...] poeta. Ammalato, ritornò nel 1540 in patria e trascorse gli ultimi anni a Cracovia.
J. è autore di due libri d'Elegie (delle quali alcune sono dedicate a personalità patavine, fra altro a Pietro Bembo), di un libro d'Epigrammi e di parecchie poesie ...
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RICCI, Angelo Maria
Giulio Natali
Verseggiatore, nato al castello di Massolino tra Aquila e Rieti il 25 settembre 1776, morto a Rieti il 10 aprile 1850. Bibliotecario di corte di re Gioacchino Murat [...] de' fiori (1825), in terza rima, la sua cosa più pregevole; e un profluvio di cantiche, idillî, odi, elegie, canzonette, tra cui l'Anacreonte di Thorwaldsen (1828), odicine descriventi bassorilievi su soggetti da lui stesso suggeriti allo scultore ...
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Umanista nato nel 1520 a Milano, morto nel 1582. Fu maestro del celebre predicatore frate Francesco Panigarola, figlio del noto giureconsulto Gabrio Panigarola, cui il C. dedicò i suoi quattro libri elegiaci, [...] coi citati libri De anno, con la Myrmicomyomachia derivata in latino dalla maccheronica Moschaea del Folengo, e con otto libri di elegie, tra amorose e d'altro argomento. Scrisse anche un poema De venatione in quattro libri di esametri, dedicato al ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...