ALTILIO, Gabriele
Fausto Nicolini
Nato, al più tardi, nel 1440 a Caggiano (Salerno) e, dopo il Pontano e il Sannazaro, maggior poeta latino della corte aragonese di Napoli, fu accademico pontaniano, [...] divise in sei parti, di cui la prima contiene dodici "carmina amatoria", la seconda un frammento di poema bucolico, la terza elegie dirette agli amici (una delle quali, il n. XIII, a Baldassarre Castiglione), la quarta alcuni "Somnia", la quinta due ...
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Nacque da un Domenico a Gragnara di Brisighella, in Val di Lamone, nel pressi di Faenza (Valgimigli); l'anno della nascita, non noto, si deve inscrivere nel primo terzo del sec. XV.
Il C. era chiamato [...] interamente perduta, resta soltanto l'eco di un giudizio abbastanza lusinghiero del Tiraboschi, che vide e definì colti ed eleganti i versi di un poemetto composto dal C. per il passaggio dell'imperatore Federico III da Ravenna. Non è improbabile ...
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GALLETTI, Domenico (Dominicus Gallettus)
Francesco Bausi
Figlio di Jacopo, nacque a Monte San Savino nel 1443 o nel 1444, come si deduce dall'epitaffio apposto sulla sua tomba, nel quale si afferma che [...] Verona, c. 99r), il trevigiano Girolamo Bologni (che indirizzò Ad Dominicum Gallum secretarium apostolicum, identificabile col G., l'elegia III, 32 del suo canzoniere latino Candida). È improbabile che sia il G. quel "Dominicus Sabinus" (= da Monte ...
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GRAVINA, Pietro
Monica Cerroni
Nacque a Palermo tra il 1452 e il 1454 da famiglia illustre, probabilmente originaria di Gravina di Puglia trasferitasi in Sicilia intorno al 1406. Paolo Giovio, nella [...] Napoli: a Genazzano, da cui provengono alcune epistole datate 1524, e a Sorrento - città molto amata, dipinta nell'eleganteelegia De Surrenti amoenitate -, da dove invia alcune lettere nel 1525. Di rilievo è, tuttavia, solo il secondo soggiorno ...
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ARIOSTO, Malatesta
Mario Quattrucci
Figlio di Princivalle, di nobile e antica famiglia bolognese, trasferitasi a Ferrara nel sec. XIV e legata a quella di Ludovico da lontana parentela, nacque a Ferrara [...] dei modello ovidiano, sono scritti in metro elegiaco: sono versi noiosi e privi non solo di originalità, ma anche di eleganza. D'altra parte, il breve epitalamio volgare non rivela una più sincera ispirazione poetica. L'unica edizione delle poesie ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , dolente e malinconica; Properzio è più vigoroso nei suoi slanci appassionati di amore, odio, gelosia; Ovidio, oltre che di elegie amorose, è poeta di miti romanzeschi (Metamorfosi) e storici (Fasti); la sua poesia si adatta alla società mondana in ...
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Scrittore (Zenevredo, Pavia, 1849 - Cardina, Como, 1910). Egli attese a opere letterarie, che pubblicò di solito in edizioni, per così dire, personali, poco idonee alla diffusione. Il fatto ch'egli dedicò [...] nella satira ferocemente misogina di La desinenza in A. Ritratti umani (1878; ed. accr. 1884). Anche le altre opere (Elvira, elegia, 1872; Il regno dei cieli, 1873; Ritratti umani. Dal calamaio di un medico, 1873; La colonia felice. Utopia (1874 ...
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VICARI, Giambattista
Giuliano Manacorda
Scrittore, nato a Ravenna il 23 luglio 1909, morto a Roma il 23 marzo 1978. Laureatosi in legge a Bologna, si trasferì a Roma nel 1938. Il suo eclettismo giovanile [...] basato su una concezione anarchica della letteratura e perseguito con stile e versatilità contro "il solenne, l'elegia, il sublime, il serioso, il noioso". Tra le moltissime collaborazioni vi furono quelle degli scrittori della Neoavanguardia ...
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CASTIGLIONE, Baldassarre
Claudio Mutini
Nacque il 6 dic. 1478 nella "corte" di Casatico, presso Mantova, da Cristoforo e da Aloisa Gonzaga.
Da parte del padre la famiglia discendeva da quella piccola [...] interamente incentrata sulla richiesta di indumenti la cui funzionalità per l'occorrenza della guerra è superata dal gusto per l'eleganza. Una volta il C. è colpito dalla foggia di un mantelletto impermeabile in uso presso gli ufficiali spagnoli e ne ...
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ANDRELINI, Publio Fausto
Robert Weiss
Nacque a Forlì verso il 1462. Nulla si sa circa la sua prima educazione, che ebbe luogo probabilmente nella sua città natale; si può, però, escludere con sicurezza [...] per gli Adagia, ed infatti quando questi uscirono a Parigi nel 1500 includevano una lettera dell'A., in cui si esaltavano l'eleganza e l'utilità dell'opera.
Il titolo di poeta regio venne ricoperto dall'A. anche sotto Luigi XII, di cui non tardò ...
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elegia
elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος (voce di etimo e sign. originario incerto) che indicò il distico elegiaco]. – 1. a. Nella letteratura greca e latina, componimento poetico in distici (esametro + pentametro)...
elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...