La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non [...] congiunzioni coordinative:
(3) Mentre scrivo – ed è già notte – sento passare sulla mia testa i grossi aeroplani da a chiedere aiuto
b. Sara non ce la fa più. Tanto che l’effetto che ?esse hanno su di lei la porta ora a chiedere aiuto.
Agostino ...
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I binomi irreversibili sono locuzioni composte da due parole appartenenti alla medesima categoria e unite da una congiunzione, che presentano solitamente un ordine fisso (equo e solidale, gratta e vinci) [...] nomi senza preposizione e senza determinante (anima e corpo, notte e dì).
Contrariamente ai nomi, che hanno evidentemente un A e B possono essere collegati da un rapporto di causa-effetto, per cui i due concetti sono percepiti come sequenziali, come ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] , Argentina). Gli ultimi libri pubblicati in vita furono: Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) e Palomar (1983). Morì nel dialettalismo e innalzamento favoloso convivono, suscitando spesso effetti di comicità e di straniamento: in Marcovaldo ...
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Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] i romanzi e le poesie, si svelava appunto nel sonno, durante la notte? A rimanere svegli fino al mattino, forse, si sarebbe potuta vedere del co-testo successiva, creando così un effetto di sospensione nell’interpretazione molto usato soprattutto ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] (nel riscontro affidata ai verbi di percezione):
(13) Cantar, la notte, udii (Canti di Castelvecchio, “Diario autunnale” III, v. 2) a nuove esigenze espressive, in molti casi rafforzando l’effetto di enfasi sugli elementi separati. È così per Eugenio ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] (braccio di mare, gamba del tavolo, cuore della notte, la testa del treno). La sfera del corpo (insieme chiudere gli occhi, ficcare il naso, mettere piede), oppure tra l’effetto fisiologico di un’emozione e l’emozione (allargare il cuore, avere ...
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Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] in un primo momento *guagīna e in seguito, per effetto di sincope di [g], in italiano guaina.
Nei verbi impossibile: vi anderò un altro giorno (cap. 18)
(9) Dove anderò a dormire la notte? (cap. 23)
(10) ma anderò a vederlo dopo la scuola (cap. 26)
...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] Questi accostamenti creano un senso di straniamento, con un effetto tipico di figure retoriche non solo come la metafora ma ”, dove riprende l’aggettivo dolce («Dolce e chiara è la notte e senza vento»), o in molti altri canti con molteplici varianti ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] a nascondere il concetto rafforzandolo e mirando così a un effetto ironico (1) o a esiti iperbolici (2-3). Nel con un cumulo di diverse figure
Tal chiaritate
il giorno e la notte commisti
sul letto del mare
non lieti non tristi
effondono ancora
(“ ...
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I nomi di risultato sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi; ➔ nominalizzazioni) che denotano il risultato del processo espresso dai corrispondenti verbi base (➔ azione, nomi di). Per es., il nome costruzione [...] risultato sono definiti di solito mediante la formula «atto e effetto di V», oppure, come in GRADIT (1999-2007), « : un guasto non ha consentito il riscaldamento
b. strumento: la notte spengono il riscaldamento
(c) l’agente del processo:
(14)
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notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...