PLEBE
Plinio Fraccaro
. Il popolo romano, quando compare alla luce della storia, risulta di due classi di cittadini, i patrizî e i plebei. Erano patrizî i cittadini ingenui che appartenevano a un certo [...] plebeo e nel 209 il primo curio maximus plebeo. Accanto agli edili plebei, furono istituiti nel 367 due edilicuruli, e poco dopo fu stabilita la norma che i due edilicuruli fossero ad anni alterni ambedue patrizî o ambedue plebei. Il coronamento ...
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GIOVE (Iuppiter)
Giulio Giannelli
Il sommo degli dei, nella religione dei Romani. Esso è per eccellenza la divinità del cielo e della luce, come dice il suo nome, derivato dalla radice indoeuropea di̯eu [...] poi, resisi indipendenti dalla cerimonia del trionfo, furono dati regolarmente, dal sec. IV a. C. in poi, a cura degli edilicuruli, col nome di Ludi Romani. Il santuario di G. capitolino divenne così il centro religioso e politico dello stato: là si ...
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SCRIBA
Gioacchino MANCINI
Ugo Enrico PAOLI
. Con la voce scriba (gr. γραμματεύς) s' intendeva presso i Romani designare non il semplice copista, che più propriamente dicevasi librarius, ma piuttosto [...] cassa dello stato (aerarium) e provvedevano alla redazione delle copie dei documenti richiesti dagl'interessati. Anche gli edilicuruli erano assistiti, nella loro giurisdizione, in qualità di cancellieri, da una decuria di scribae. Data la breve ...
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SCHOLA
Guido CALZA
Raffaello MORGHEN
. La parola ha avuto nel mondo romano molte più accezioni che non avesse la voce corrispondente greca σχολή. Originariamente essa designa sia il concetto sia [...] e riserbate a privati, anziché all'intera cittadinanza.
La più celebre di tutte, la schola Xantha, per gli scribi addetti agli edilicuruli, scoperta a Roma nel sec. XVI sulla Via Sacra, presso i rostra, non sappiamo esat. tamente come fosse: è certo ...
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FRUMENTARIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
. Prima dell'età dei Gracchi, le distribuzioni di frumento a basso prezzo (frumentationes) avevano a Roma earattere straordinario, e avvenivano per iniziativa o del [...] senato, che ne affidava la cura agli edilicuruli, o di singoli magistrati con mezzi proprî. Nel 123 a. C. invece, C. Gracco, per legare a sé la plebe urbana, le riconobbe il diritto di essere, almeno parzialmente, mantenuta coi redditi delle ...
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PRETESTA
Gioacchino MANCINI
La toga era l'abito nazionale romano proprio dell'uomo libero. Già il fanciullo la indossava, ma non tutta bianca come l'adulto, bensì distinta da un orlo (clavus) di lana [...] . Potevano indossarla i magistrati che avevano diritto alla sella curulis e ai fasci e cioè i consoli, i pretori, gli edilicuruli, nonché i censori, che non avevano i fasci. L'usavano per privilegio anche il flamen dialis, i pontefici, gli auguri ...
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PAUPERIES
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
. È nelle fonti giuridiche romane, il danno prodotto da un animale (quadrupede) a persona diversa dal suo proprietario.
Se pure vi è stata anche in Roma una tendenza [...] il danno arrecato da animali normalmente mansueti da quello prodotto da belve: quest'ultimo era contemplato dall'Editto degli edilicuruli, che fissava gravi penalità a carico di chi tenesse fiere in modo da creare un pericolo pubblico, e peggio ...
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MEGALESIE (Megalesia)
Gioacchino Mancini
Erano feste che si celebravano nell'antica Roma, accompagnate da giuochi pubblici. Il loro nome, derivato dal greco, ricordava le solennità che si celebravano [...] di feste facevano seguito, quale chiusura, i ludi megalesî, dal 4 al 10 aprile. La loro cura era affidata, ai tempi della repubblica, agli edilicuruli; Augusto la trasferì al pretore urbano. Le Megalesie restarono fino agli ultimi anni dell'impero. ...
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PEDIO, Sesto (Sextus Pedius)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Giurista romano di età incerta (fra Nerone e Adriano); della sua vita nulla sappiamo di positivo, e nemmeno possiamo stabilire se abbia appartenuto [...] posteriori si ricava che scrisse un commentario all'editto pretorio, in circa 40 libri, e uno all'editto degli edilicuruli; si discute se le citazioni relative a una sua opera de stipulationibus non alludano piuttosto alla parte dell'opera maggiore ...
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SABINO, C. Aruleno Celio
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Giurista romano di nobile famiglia, console nel 69 d. C. e personaggio assai influente sotto Vespasiano. Allievo di Masurio Sabino e di Cassio Longino [...] che da Masurio aveva preso il nome di sabiniana. Di lui è ricordato e citato sovente un commento all'editto degli edilicuruli; ma altre citazioni presso i giuristi più tardi sembrano riferirsi ad opera diversa e di più largo impianto.
Nessuno dei ...
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curule
agg. [dal lat. curulis, der. di currus «cocchio»]. – Sella c.: sedile pieghevole ornato d’avorio che, nell’antica Roma, era il simbolo del potere giudiziario; magistrati c., magistrature c., i consoli, i censori, i pretori, gli edili,...
magistrato
s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister «capo, soprintendente»]. – 1. a. Nel linguaggio amministr., e anche letter., del passato, con sign. generico (che continua quello originario latino), persona, oppure organismo, che...