Scrittore siriaco (640-708), giacobita, vescovo di Edessa. Si devono a lui una revisione del testo dell'Antico Testamento siriaco, una Cronaca, una grammatica siriaca, il Libro dei Tesori, il Manualetto, [...] un Esamerone e altri scritti ...
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Scrittore siro-nestoriano (n. 'Ain Dulbā 410 d. C. circa - m. dopo il 503), noto con il soprannome di il lebbroso, fondatore della scuola di Nisibi, che diresse per quarant'anni. Scrisse dei commenti all'Antico Testamento, ma si rese particolarmente noto per una serie di inni liturgici, che gli meritarono il titolo di "arpa dello Spirito Santo" ...
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Katholikòs armeno di Ečmiadzin (1691-1704); nel 1695 inviò a Innocenzo XII una professione di fede cattolica, ma nonostante tutti i suoi sforzi non riuscì ad attuare l'unione con Roma, causa la dispersione delle diocesi armene sottoposte a varî imperi ...
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Cronista armeno (m. 1144), ha lasciato una importante cronaca riguardante la storia del suo paese per i secc. 10º-12º; di particolare interesse la parte finale, sulla prima crociata. ...
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Scrittore siriaco (sec. 6º), scolaro di Mar Abhā. È autore di scritti liturgici, di una confutazione dell'astrologia, di discorsi funebri e dispute con gli eretici. ...
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Vescovo di Edessa e scrittore ecclesiastico (Calcide del Belo seconda metà sec. 4º - Edessa 435), figlio di un pagano e di una cristiana; si convertì al cristianesimo solo verso il 400. Dopo aver lasciato [...] la famiglia e i beni per farsi monaco, fu vescovo di Edessa. Da principio ostile a Cirillo d'Alessandria e favorevole a Nestorio e Teodoro di Mopsuestia, dopo aver partecipato al Concilio di Efeso (431), passò impetuosamente ad appoggiare Cirillo. Su ...
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Vescovo di Emesa (Edessa 300 circa - Antiochia 359 circa); discepolo di Eusebio di Cesarea. Sono perduti diversi scritti esegetici, di tendenza letterale. Il ritrovamento di 29 omelie in traduzione latina [...] ha permesso di individuare alcuni temi della sua opera: polemica contro il dualismo, contro Marcello di Ancira e, all'opposto, contro le posizioni estreme dell'arianesimo (al quale è tuttavia vicino per ...
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Gnostico siro (Edessa 154 circa - ivi 222 circa), vissuto alla corte di Abgar IX; di origine orientale, assorbì la cultura dell'Occidente e cercò di fondere le due tradizioni in un sincretismo, conforme [...] all'ambiente, e che dominò anche la sua concezione del cristianesimo, cui si convertì presto, aderendo poi alle teorie gnosticizzanti di Valentino. Fu tra i fondatori della letteratura in lingua siriaca. ...
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Figlio di genitori originarî di Edessa (Antiochia prima metà del 6º sec. - ivi 592), già a sette anni sarebbe salito sulla colonna, che, secondo una biografia tarda, cambiò più volte. Consacrato sacerdote [...] a trentatré anni, fu circondato da devozione e ammirato rispetto fino alla morte, anche per la fama di grandi miracoli. Gli si attribuiscono inni, epistole, di cui una giunta fino a noi, e 27 discorsi ...
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Monaco monofisita di lingua siriaca (n. Edessa fine sec. 5º). Influenzato dalle dottrine origeniste, sviluppò una concezione panteistica dell'universo di ispirazione neoplatonica. La sua dottrina suscitò [...] molto scalpore in Edessa, che dovette quindi lasciare. Delle sue opere (soprattutto esegetiche e teologiche) rimane il cosiddetto Libro di Ieroteo. ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...