(gr. ῎Εδεσσα) Antica capitale dell’Osroene (Mesopotamia settentrionale); l’attuale Urfa (Turchia). Fondata da Seleuco I di Siria (303 a.C.) sul luogo della precedente Ūrhāi, ebbe popolazione greco-araba. Dopo il periodo ellenistico la città passò a una dinastia locale che si destreggiò tra Parti e Romani, che se la contesero a lungo. Il cristianesimo vi si diffuse molto presto e nel 4°-5° sec. fu ...
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Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (῎Εδεσσα)
C. Bertelli
Città della Mesopotamia settentrionale, sul luogo della città turca di Urfa, che rinnova nel nome la città pre-ellenistica di Orra, sull'estremità [...] in the Vilayet of Urfa, in Anatol. Stud., III, 1953, p. 57 ss. (sulle rovine di Sumatar Harabesi); J. B. Segal, New Mosaics from Edessa, in Archaeology, XII, 3, 1959, p. 150 ss.; id., in Bull. of the School of Or. a. Afr. Stud., 1959, pp. 23-40. Il ...
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AMIDA
Città dell'Armenia presso il Tigri, non lontana da Edessa, chiamata attualmente in turco Diyarbekir.
Colonia romana nel 230 d. C., A., da identificare probabilmente con la Ammaia ricordata da Tolomeo [...] (v, 18, 10), fu più tardi capitale della provincia romana di Mesopotamia; fortificata da Costanzo II, si accrebbe notevolmente dopo il 363 quando, ceduta Nisibis ai Parthi, la popolazione di quella città ...
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SHILA (Shyl')
G. Garbini
Scultore siriaco la cui firma è stata rinvenuta presso Sumatar Harabasi (località posta circa 100 km a S-E di Edessa) in una grotta dove erano varî rilievi. L'iscrizione "S. [...] figlio di Shila ha scolpito" compare tra due figure maschili assai rovinate, raffiguranti due personaggi, racchiuse in un pannello. Il complesso monumentale di Sumatar Harabesi è databile intorno alla ...
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VALERIANO I (P. Licinius Valerianus)
G. Bovini
Di cospicua famiglia romana, fu acclamato imperatore in Raetia nel 253.
Padre di Gallieno, chiamò il figlio alla coreggenza lasciandogli le province occidentali, [...] stabilendo in Antiochia la sua residenza imperiale. Combatté in Oriente contro Goti e Persiani. Nella battaglia di Edessa del 260 fu fatto prigioniero da Shapur I (v.) e morì in prigionia. Sulle monete appare sempre con una faccia grossa, circondata ...
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Vedi MACEDONIA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MACEDONIA (Μακεδόνια)
Ph. Petsas
Regione del Chersoneso ellenico; ha preso il suo nome dai Macedoni, popolazione dorica qui attardatasi nella discesa verso [...] ; verso il 700 a. C. pare che siano apparsi sulle pendici orientali del Vermion, dove si incontrarono con tribù trace intorno ad Edessa, la quale da allora prese il suo nome greco di Aigai: il nome tracio e greco di questa capitale ha relazione con l ...
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SHUSHTAR
C. A. Pinelli
Città del Khuzistān (Iran) sita sulle sponde del fiume Karūn, al centro di una zona ricca di ritrovamenti archeologici. Lungo il fiume, nei pressi dell'abitato, si trovano alcuni [...] tratta di opere progettate ed eseguite da un gruppo di soldati romani fatti prigionieri da Shāpūr I (v.) durante la rotta di Edessa (260 d. C.) ed impiegati successivamente su larga scala in lavori pubblici di vario tipo.
Il più importante di questi ...
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L'Asia islamica. Anatolia
Thomas A. Sinclair
Martina Rugiadi
Anatolia
di Thomas A. Sinclair
Dopo l'invasione islamica dell'Anatolia e dell'Armenia (metà VII sec.) si delineò rapidamente una divisione [...] . Samosata; ar. Sumaysāṭ) sull'Eufrate, a valle del Tauro, in un importante tratto del fiume lungo il percorso tra le antiche Edessa e Melitene (odierne Urfa e Malatya).
Il tepe su cui fu costruita la cittadella ha una lunga storia di occupazione. La ...
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PARTHICA, Arte
E. Will
Suole chiamarsi "parthica" in senso stretto l'arte che si svolse nell'impero dei re parthi, non tuttavia per tutta la durata di esso (250 circa a. C.-224 d. C.), ma soltanto per [...] E. Will, in Syria, 1949, pp. 87-116; 258-321; 1951, pp. 70-100; D. Schlumberger, La Palmyrène du Nord Ouest, Parigi 1951. Edessa-Urfa: J. Leroy, in Syria, 1957, pp. 306-342; J. B. Segal, in Bulletin of the School of Oriental and African Studies, 1954 ...
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ACHEROPITA
E. Coche de La Ferté
L'aggettivo ἀχειροποίητος pare sia stato usato solo a decorrere dall'èra cristiana (mentre χειροποίητος apparteneva già alla lingua classica). Il più antico impiego di [...] delle a. e quella del velo di Santa Veronica, di Santo Stefano, nell'Africa del Nord, e quella già citata di Edessa, c'è uno stretto legame, e i veli dipinti miracolosamente possono essere considerati come una seconda categoria di a. (Kitzinger). Con ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...