economìa polìtica Scienza che studia l'attività umana nella sfera dei rapporti economici. L'e.p. si distingue tra macroeconomia politica, che studia le relazioni che intercorrono tra quantità globali o [...] , che ha dato un nuovo indirizzo agli studi sulle fluttuazioni economiche, sui problemi del commercio internazionale e sulle tendenze al ristagno delle economiecapitalistiche, attribuendo ai poteri pubblici un ruolo cruciale ai fini del sostegno ...
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In senso generico, l’attività umana diretta alla produzione di beni e servizi, anche nelle sue forme più semplici e non organizzate. In senso specifico, ogni attività produttiva del settore secondario [...] vi dedicano i periodi di sosta nei lavori della terra, coincidente con il periodo di transizione dall’economia naturale a quella di mercato; l’i. capitalistica o i. moderna, quella che lavora per il mercato e si attua nella fabbrica. Relativamente a ...
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Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra [...] , nel complesso, tende a sottolineare come, simultaneamente allo sviluppo capitalistico, si sviluppino anche fenomeni di attrito e di contraddizione all'interno del meccanismo economico, così da determinare quel fenomeno delle crisi cicliche di ...
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razionalità Facoltà propria degli esseri dotati di ragione.
Economia
La r. è una caratteristica dell’homo oeconomicus. Nella teoria economica tradizionale e moderna si distinguono due approcci alla r.: [...] riguarda la r. dell’azione umana, il termine deriva dalla teoria economica, dove è stato introdotto per designare il comportamento tipico dell’agente il tipo di organizzazione sociale e industriale capitalistica: H. Marcuse e, soprattutto, J. ...
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Dall’Antichità fino alla Rivoluzione francese, associazioni di artigiani, mercanti o lavoratori riuniti per la tutela degli interessi comuni.
In Roma antica le a. furono dapprima libere e raggrupparono [...] Medioevo, tornarono in auge e con il rifiorire dell’economia cittadina, erano presenti in tutta Europa sotto nomi diversi: per secoli, finché furono travolte dall’organizzazione capitalistica e cessarono al tempo della Rivoluzione francese. ...
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Economista italiano (Milano 1924 - Chieri 2013). Studioso dai molteplici interessi, attivo in politica, si è occupato in particolare del monopolio, dell'analisi della domanda, dell'economia del benessere [...] , esperienze, problemi (1967), Concorrenza, monopolio e sviluppo (1976), Oltre la crisi. Verso la società post-capitalistica (1979), Il nuovo corso di economia politica (2 voll., 1983-85), La grande crisi: 1987 come il 1929? (1992), Dentro la crisi ...
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ITALIA
Adalberto Vallega
Alberto Belloni
Olga Donati
Carmelo Formica
Giuseppe De Rita
Giuseppe Roma
Vittorio Vidotto
Aldo Lo Schiavo
Giuliano Manacorda
Enrico Zanini
Rosalba Zuccaro
Sandro [...] l'utile introduzione dei mezzi meccanici. Sotto il profilo economico le aziende familiari, comprese quelle gestite a tempo parziale, danno l'85%, e quelle di tipo schiettamente capitalistico solo il 15% di tutta la produzione agricola.
Estensivazione ...
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(IV, p. 839; App. I, p. 170; II, I, p. 274; III, I, p. 150; IV, I, p. 166)
Il termine Asia e il suo significato attuale. − La crescente diffusione delle informazioni ha proposto, in anni recenti, i paesi [...] i processi di sviluppo si sono affermati secondo modelli economici evoluti. Quanto ai principali agglomerati urbani asiatici, si giapponese è avvenuto all'insegna di una gestione capitalistica estremamente dinamica (e talvolta aggressiva) dominata ...
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Lo Stato continua a reggersi con la costituzione del marzo 1946 (modificata nel luglio 1950). In seguito all'incremento degli abitanti, l'Assemblea popolare è passata da 188 a 214 membri.
Nel 1958 l'A. [...] il revisionismo e denunciando tentativi di restaurazione capitalistica. Il congresso, sempre sull'esempio cinese, dànno l'immagine di una società in sviluppo (basata sull'economia schiavistica) e in buoni rapporti con le colonie greche del sud ...
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Terzo settore
Giovanni Cerulli
Il concetto di terzo settore (o settore non-profit) deriva dalla considerazione dell'esistenza nel sistema economico e sociale di un primo settore (lo Stato) e di un secondo [...] non rientrano né nella sfera dell'impresa capitalistica tradizionale (poiché non ricercano un profitto), né della forza lavoro di t. s. sul totale della popolazione economicamente attiva (8,5%), con un sostanziale equilibrio tra finanziamento privato ...
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capitalistico
capitalìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al capitalismo o ai capitalisti: regimi c., i regimi politico-sociali fondati sul sistema capitalistico di produzione, in cui la classe dirigente è espressione delle forze economiche...
socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...