IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] Giobbe del rab. Immanuel ben Salomo, estratto da Annuario della Società italiana per gli studi orientali, I (1872); Id., Intorno al comento ebreo-rabbinico del r. I. ben Salomo sopra la Cantica, in Il Buonarroti, s. 2, XII (1877-78), pp. 96-104, 134 ...
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DA PONTE, Lorenzo
Giovanni Scarabello
Nacque a Ceneda (attuale Vittorio Veneto), nel ghetto, il 10 marzo 1749, primogenito di Geremia Conegliano e Rachele Pincherle, ebrei. Il padre era un conciatore [...] al Burgtheater di Vienna il 1º maggio 1786, e fu un grande successo.
Il D. aveva conosciuto Mozart in casa del barone ebreo Raimund von Wetzlar già nel 1783. Mozart, nel maggio di quell'anno, raccontava al proprio padre in una lettera come l'abate ...
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BONAVENTURA da Siena
Enrico Cerulli
Il suo casato e le vicende della sua vita prima del soggiorno in Spagna non sono noti. Egli appare nel 1264 alla corte del re di Castiglia, Alfonso X il Savio, a [...] per il supponibile intermediario del notaio toscano. Infatti il re Alfonso X aveva fatto tradurre da Abrāhām Alfaquim, medico ebreo della corte, dall'arabo in castigliano il Kitāb al-Mirāg ("Libro dell'Ascensione" o "Libro della Scala"), narrazione ...
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DALLA TORRE, Poncino
Gianfranco Formichetti
Nacque a Cremona all'inizio della seconda metà del sec. XVI ed esercitò il mestiere di notaio presso lo studio di un procuratore di questa città. Divenne [...] più i nobili o il prete ma i cittadini che ad essi si sono sostituiti nella gerarchia sociale.
Nella facezia contro gli ebrei (XI nell'ordine narrativo, intitolata "Dei tre gobbi") il motto conclusivo (ogni facezia ne ha uno alla fine) dice: "Chi si ...
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BRESCIANI BORSA, Antonio
Anna Coviello Leuzzi
Nacque ad Ala (Trento) il 24 luglio 1798 da Leonardo, discendente dei Bresciani di Verona e dei Borsa conti palatini stabilitisi nel Tirolo, dalla Lombardia, [...] .; Saggio di alcune voci tosc. d'arti,mestieri... del p. A. B., in Bibl. ital., XCVI(1839), pp. 235-38; F. De Sanctis, L'Ebreo di Verona del p. B., in IlCimento, s. 3, V (1855), pp. 302-325; F. Ranalli, Saggio istorico-morale..., in Lo Spettatore, 14 ...
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GARZONI, Tomaso
Ottavia Niccoli
Nacque nel marzo 1549 a Bagnacavallo, in Romagna, nello Stato pontificio, da Pietro e Altabella Lunardi, di condizioni economiche modeste ma in grado di provvedere all'educazione [...] da ricordare sono quelli con Celso Mancini, Torquato Tasso, che gli dedicò due sonetti, il filologo Fabio Paolini, l'ebreo Abramo Colorni, ingegnere mantovano al servizio di Alfonso II d'Este, i medici Bernardino Paterno, Teodoro Angelucci e Vincenzo ...
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CORRADO, Corradino
Magda Vigilante
Nacque nel 1852 a Torino. Rimasto orfano ancora fanciullo, il C. fu affidato alla tutela di uno zio che si occupò della sua istruzione, avvenuta dapprima al collegio [...] vanga e l'ardue zolle infrangi...", e suscita uno slancio polemico: "Non questo avea promesso / Cristo, l'umano socialista ebreo..."; ma l'indignazione per la secolare ingiustizia subita dalle classi subalterne si placa nella finale certezza che il ...
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ELIA, Enrico
Bruno Maier
Nacque a Trieste il 26 maggio 1891 da Alberto e da Ersilia Fano, entrambi d'origine ebraica. Il padre si suicidò quando l'E. era ancora bambino; la madre negli ultimi anni del [...] 'E.: si pensi, per esempio, al passo della lettera in tedesco a Rosa S., in cui ricorre la leggenda dell'"ebreo errante", da lui immaginosamente identificato con se stesso. Il mondo italiano, quello tedesco e quello ebraico, insomma, coesistono nel ...
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MANIACUTIA, Nicolò
Paolo Chiesa
Scarsissime sono le notizie sulla vita del M., per lo più ricavate da quanto egli stesso dice nelle sue opere. Era quasi certamente di origine romana e risulta attivo [...] testo ebraico - che conosceva per avere studiato allo scopo la lingua e che consultava grazie all'aiuto di un dotto ebreo - per dirimere i casi di lezioni discordi.
In seguito il M. emendò, seguendo i medesimi principî metodologici, anche il testo ...
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LAFFI, Domenico
Emilio Russo
Nacque a Vedegheto di Savigno, nell'Appennino bolognese, il 3 ag. 1636, ma sin dai primi anni si trasferì con la famiglia a Bologna.
Mancano notizie sulla formazione e, [...] di Basilio minacciata dai Tartari (e non senza un margine di deroga dalla verità storica), scrisse poi L'ebreo convertito, overo Le fortune d'Emanuelle (Bologna 1682) dedicandola, con formule peraltro del tutto stereotipate, a Bartolomeo Sandri ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...