Jessner, Leopold
Melania G. Mazzucco
Regista teatrale e cinematografico tedesco, nato a Königsberg (Prussia Orientale) il 3 marzo 1878 e morto a Hollywood il 13 dicembre 1945. Fu uno dei più innovativi [...] non approfondì, le potenzialità. Doppiamente vittima delle campagne denigratorie dei nazionalisti e dei nazisti come artista degenerato e come ebreo, prima dovette abbandonare l'incarico in teatro e poi, con l'avvento di A. Hitler, emigrare. Ma negli ...
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Krauss, Werner
Riccardo Martelli
Attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Gestungshausen (Coburg) il 23 giugno 1884 e morto a Vienna il 20 ottobre 1959. Fu uno dei protagonisti del cinema muto [...] di un onesto artigianato, in Jud Süss (1940; Süss l'ebreo) di Veit Harlan, rimasto nel tempo il simbolo stesso della chiave caricaturale i diversi accenti e le mimiche caratteristiche di ebrei provenienti da vari Paesi: una ben macabra prova di ...
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Hinrich, Hans
Riccardo Martelli
Regista e attore cinematografico e teatrale tedesco, naturalizzato italiano, nato a Berlino il 27 novembre 1903 e morto ivi il 30 ottobre 1974. Esponente dell'avanguardia, [...] , abbandonata la Germania, trovò a Cinecittà un ambiente più tollerante e accogliente, come successe in quegli stessi anni ad altri ebrei tedeschi o austriaci come Rudolf Arnheim, Max Ophuls o Max Neufeld. I film che girò (in cui il suo nome compare ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] e colma quasi di orripilata e disperata allegria di fronte al ricorrere dei fanatismi, inventando la figura chagalliana di un ebreo che continua a cercare il suo Messia malgrado gli orrori cui assiste attraversando i popoli che il loro Messia già l ...
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Young, Robert
Francesco Costa
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Chicago il 22 febbraio 1907 e morto a Westlake Village (Calfornia) il 21 luglio 1998. Rivelando notevoli doti di [...] l'avvento del genere noir, con personaggi inquieti o amareggiati, come l'ufficiale che indaga sull'uccisione di un ebreo in Crossfire (1946; Odio implacabile) di Edward Dmytryk, o il marito adultero che provoca accidentalmente la morte dell'amante ...
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Uomo che ha generato uno o più figli, considerato nella sua relazione con i figli stessi. Si dice anche di persona che abbia per legge autorità e mansioni paterne: p. adottivo, per adozione; p. putativo, [...] francese, poi risorta e approvata nel 1824, e della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria, fondata nel 1841 dall’ebreo convertito F.-M.-P. Libermann. Si dedica all’evangelizzazione dei non cristiani, soprattutto dei più poveri ed emarginati ...
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Attore, regista e musicista italiano di origine bulgara (n. Plodviv, Bulgaria, 1946 ). O. ha unito le sue esperienze di attore e musicista nella proposta di un «teatro musicale», nella quale ha trovato [...] show business americano, a cui hanno fatto seguito, tra gli altri, Le storie del signor Keuner di B.Brecht (2006) e Oltre i confini. Ebrei e zingari., che O. ha portato in scena dal 2009 con la Stage Orchestra e da cui nel 2011 è stato tratto il CD ...
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Odets, Clifford (propr. Odet, Clifford)
Guido Fink
Drammaturgo e scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 18 luglio 1906 e morto a Los Angeles il 14 agosto [...] di F. Hurst e alla prima versione cinematografica muta realizzata da Frank Borzage nel 1920, riferimenti a quel mondo degli emigrati ebrei e della cultura yiddish che in genere avevano ispirato a O., fin dai tempi di Awake and sing, le sue pagine ...
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Castellitto, Sergio
Sabina Tommasi Ferroni
Attore cinematografico e teatrale, nato a Roma il 18 agosto 1953. Si è affermato come uno dei volti più noti del recente cinema italiano. Interprete dotato [...] Abatantuono, in Concorrenza sleale (2001), toccando con misura le corde della commozione nell'affrontare la parte di un commerciante ebreo nel periodo delle leggi razziali. Attivo anche all'estero, è tra gli attori italiani più amati in Francia; ha ...
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Brandauer, Klaus Maria
Alessandra Levantesi
Nome d'arte di Klaus Georg Steng, attore e regista cinematografico e teatrale austriaco, nato ad Altaussee (Stiria) il 22 giugno 1944. Ottenuta una grande [...] nave faro) di Jerzy Skolimowski; Nerone in Quo vadis? (1985), miniserie televisiva diretta da Franco Rossi; il campione di boxe ebreo fuggito dall'URSS che allena i giovani pugili di Brooklyn contro gli avversari russi in Streets of gold (1986; Fuori ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...