ARMENISE, Raffaele
Angela Ottino Della Chiesa
Nacque a Bari il 20 marzo 1852. Vinta una borsa di studio della sua provincia di sessanta lire mensili, passò a Napoli alla scuola di G. Ruo e di D. Morelli. [...] Verso il 1875 aprì studio a Capodimonte e riscosse rapido successo dipingendo il Maresciallo d'Ancre,l'Usurario ebreo (Banco di Napoli), il Vaticano (Società delle Belle Arti di Genova), Lo scotto troppo caro, La prova del veleno, I libertini ( ...
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Scrittore canadese (Montreal 1931 - ivi 2001). Trascorse lunghi periodi a Parigi e a Londra, lavorando come giornalista e sceneggiatore. Dopo The acrobats (1954), Son of a smaller hero (1955) e A choice [...] apprenticeship of Duddy Kravitz (1959), un romanzo di formazione ricco di umori picareschi sull'ascesa sociale di un giovane ebreo di Montreal. I romanzi successivi (The incomparable Atuk, 1963; St. Urbain's horseman, 1971; Joshua then and now, 1980 ...
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Ottobrini, Lucia. – Partigiana italiana (Roma 1924 – Rocca di Papa, Roma, 2015). Partigiana combattente, tra le figure rappresentative della Resistenza romana, impiegata del Ministero del Tesoro, pur essendo [...] perfettamente il tedesco. A diciotto anni, dopo aver conosciuto M. Fiorentini, comandante del GAP "A. Gramsci", giovane intellettuale ebreo e comunista che l’ha introdotta negli ambienti antifascisti della Capitale, e che dopo la fine della guerra ha ...
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Regista cinematografico (Cairo 1904 - Roma 1978). Inizialmente assistente di A. Blasetti (Sole, 1929; Terra madre, 1930), si affermò poi come autore di commedie brillanti, di impianto prevalentemente commerciale [...] 1941; Noi vivi e Addio Kira!, 1942, entrambi film di propaganda bellica). Più interessanti le opere successive alla guerra: L'ebreo errante (1947), amara riflessione sul nazismo; Camicie rosse (in collab. con Franco Rosi; 1951-52), sul Risorgimento. ...
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Harlan, Veit
Serafino Murri
Sceneggiatore, regista e attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Berlino il 22 settembre 1899 e morto a Capri il 13 aprile 1964. Avvalendosi di una solida formazione [...] tedesca del Terzo Reich: sue sono alcune tra le più importanti opere di sostegno al nazismo, come Jud Süss (1940; Süss l'ebreo), Der grosse König (1942; Il grande re), per cui vinse la Coppa Mussolini per il miglior film straniero alla Mostra del ...
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Orlev, Uri
Margherita d’Amico
L’arte della sopravvivenza
Cresciuto in mezzo agli orrori della persecuzione nazista, Uri Orlev, scrittore polacco di famiglia ebrea, ha tratto da esperienze di vita la [...] , talvolta, con il velo dell’umorismo. Così, in I soldatini di piombo, del 1956, i protagonisti Yurek e Kazik sono due fratellini ebrei cui la furia nazista strappa parenti e amici. In un mondo che si disfa sotto i colpi dell’odio e della violenza, l ...
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ERBSTEIN, Ernest (Egri)
Gigi Garanzini
Ungheria. Nagyvarad, 13 maggio 1898-Superga (Torino), 4 maggio 1949 • Ruolo: mediano • Squadre di appartenenza: 1915-24: BAK Budapest; 1924-25: Olimpia FBC Fiume; [...] (1932-33), Lucchese (1933-38), Torino (con vari ruoli, 1938-39 e 1946-49) • Vittorie: 1 Campionato italiano (1948-49)
Ebreo ungherese, approdò al Torino nel 1938, dopo un'esperienza alla Lucchese, e divenne direttore tecnico e braccio destro del ...
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Romanziere e saggista francese (Cormatin, Saône-et-Loire, 1888 - Parigi 1985). Figlio di diplomatico, dopo un'infanzia trascorsa all'estero completò gli studî a Parigi e Cambridge. Scrisse in una lingua [...] adolescenza in La vie inquiète de Jean Hermelin (1920), L. s'impose con Silbermann (1922), ritratto di un giovane ebreo perseguitato all'epoca dell'affaire Dreyfus, completato in Le retour de Silbermann (1930). Autore anche di novelle (L'âme cachée ...
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Scrittore e giornalista danese (Vordingborg 1819 - Copenaghen 1887). Profondamente legato alla cultura ebraica, fondò giovanissimo la rivista satirica antigovernativa Corsaren ("Il corsaro", 1840-46), [...] og Syd ("Nord e Sud", 1847-59), aperto a suggestioni politiche e letterarie europee. Più che nei romanzi En
Jøde ("Un ebreo", 1845), Hjemløs ("Senza patria", 3 voll., 1853-57), Arvingen ("L'erede", 1863) e Ravnen ("Il corvo", 1867), G. dà il meglio ...
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Scrittore nederlandese (n. Boscoducale 1954). Autore di opere cinematografiche e teatrali, esordì come narratore con la raccolta di novelle Over de leegte in de wereld ("Il vuoto nel mondo", 1976), cui [...] ("Cercando E. W.", 1981); Kaplan (1986) e Hoffman's honger ("La fame di H.", 1990), in cui affiorano le sue origini ebreo-ortodosse; De ruimte van Sokolov ("Lo spazio di S.", 1993); Supertex (1993). Nelle sue opere, centrate sul tema della paura del ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...