Francesco TarquiniBlu di metileneRoma, Edizioni Il Labirinto (Collana “Arsenale”), 2024 «Non c’è parola che in forza del desiderio». Questa affermazione della mistica islamica Rab’ia enuclea il fondamentale [...] e si rivolge ai moti interiori e ai desideri, fino a dissolvere il confine tra sé e l’altro. La voce narrante si fa ebreo come nell’esortazione di Canetti e musulmano come nelle intenzioni del tassista Arafah, che lo conduce con sé alla moschea e gli ...
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La prego di farmi scendere da cavalloTocca a Filomena iniziare la sesta giornata del Decameron dedicata ai leggiadri motti. Narra di un gruppo di dame e cavalieri che, dopo aver pranzato a casa di madonna [...] o ignominie – Filomena aveva raccontato una novella nella novella: con la «novelletta» (Dec., I 3 10) dei tre anelli l’usuraio ebreo Melchisedech esce dal laccio che gli aveva teso il Saladino per impossessarsi con l’inganno di una notevole somma di ...
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Cosa c’entra Dante Alighieri, il padre della nostra lingua vissuto tra 1265 e 1321, con la persecuzione e lo sterminio dei 6 milioni di ebrei perpetrato da nazisti e fascisti nel XX secolo? C’entra, a [...] consistenza ci è offerto, con parole molto chiare, da Primo Levi, quando racconta che, per lui, prima della sua tragica esperienza, l’ebreo era “uno che a Natale non fa l’albero, che non dovrebbe mangiare il salame ma lo mangia lo stesso, che ha ...
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Abbiamo discusso in alcune rubriche precedenti della frequente derivazione di nomi e cognomi da toponimi ed etnici. Ci sono a questo punto due domande che legittimamente ci si può porre. La prima: perché [...] firmare col nome e la città di provenienza. L’obbligo del cognome per gli EbreiVeniamo così alla seconda domanda, relativa agli Ebrei e alle famiglie di origine ebraica. Per quanto detto sin qui, è ovvio che chi porta per cognome un toponimo non ...
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Ci sono due importanti voci letterarie, impegnate a testimoniare le atrocità naziste, che presentano tratti curiosamente speculari: Primo Levi e Luce d'Eramo partono da vicende esistenziali quasi opposte, [...] di rastrellati e finisce a Dachau. Da lì evade, ma in seguito resta paralizzata sotto un crollo di macerie.Deportato ebreo nei campi di sterminio, Levi; “autointernata” ex fascista, d'Eramo. Entrambi sopravvivono e sentono il bisogno di comunicare ...
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Il secondo battesimo dell’eroeIl nuovo “battesimo dell’eroe” può appartenere alla storia esterna dell’opera o essere interno all’opera, quando è il personaggio stesso a scegliersi uno pseudonimo o un nome [...] varianti aiuta la ricostruzione filologica spiegando il saltuario riafforare di nomi vecchi, altrimenti incomprensibili.Si prenda l’ebreo ungherese Virag che traduce il proprio cognome in Bloom; suo figlio Leopold, in una relazione epistolare con ...
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Il termine cura deriva dal latino e indica l’interessamento solerte e premuroso per un oggetto che impegna il nostro animo e la nostra attività. La cura può essere quella di un padre per un figlio, ma [...] quello che tutti, non solo a scuola, chiamano “il canto di Ulisse”.Primo Levi, chimico torinese, colpevole solo di essere ebreo, viene rinchiuso nel lager di Auschwitz in Polonia per quasi un anno, dal febbraio 1944 al gennaio 1945. La dignità umana ...
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Edmond Rostand, nell’opera teatrale Cyrano de Bergerac, alla domanda: «Ma poi che cos’è un bacio?», fa seguire la risposta: «un bacio è un apostrofo rosa tra le parole "t'amo"»: aforisma quest’ultimo che [...] in Dio. Il tema della mors osculi fu affrontato dai rappresentanti della cabala cristiana, a partire da Leone Ebreo, Celio Calcagnini, Francesco Zorzi, Egidio da Viterbo, fino a Giordano Bruno e Baldassarre Castiglione. Michael Fishbane, professore ...
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Qual è il ruolo della burocrazia nella costruzione del lessico in una società dominata dal totalitarismo? Per quel che riguarda l’Italia, in quale misura il gergo burocratico usato dai funzionari delle [...] nome, poi quelli dei figli Cesare e Aldo e di un fattorino. Inoltre nella lettera si chiedeva di indicare «quali autori ebrei e stranieri» fossero stati pubblicati. Olschki ne citò tre; aggiunse di suo pugno, con amarezza e rabbia:Non siamo in grado ...
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Apriamo con questo numero della rubrica una sezione dedicata all’onomastica letteraria, ovvero ai nomi dei personaggi, dei luoghi, delle insegne che compaiono nelle opere letterarie, analizzando l’uso, [...] di molti nomi conosciamo la ragione dell’imposizione, la variabilità diafasica, addirittura le oscillazioni toniche che ne definiscono lo status ebreo o no, e di soprannomi e vezzeggiativi sappiamo motivazione e modalità d’uso. Si pensi, per fare un ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...
Nome con cui è noto il medico e filosofo ebreo Yĕhūdāh Abrabanel o Abravanel (n. Lisbona tra il 1460 e il 1465 - m. in Italia prima del 1535). Nel 1484, essendo il padre, già ministro e tesoriere di re Alfonso V, sospettato di congiurare contro...
Una delle più diffuse leggende del Medioevo, che ha avuto numerose elaborazioni in tutte le letterature europee: narra di un ebreo che schernì Gesù sulla via del Calvario e per castigo fu condannato a errare senza tregua sino alla fine del mondo,...