Scrittore statunitense di origine romena e di lingua francese (Sighet, Maramureş, 1928 - New York 2016). Dopo avere iniziato l'attività di giornalista, W. si è dedicato a quella di scrittore, frutto della [...] . it. 1989); Les chant des morts: nouvelles (1966; trad. it. L'ebreoerrante, 1983); Les Juifs du silence (1966; trad. it. 1985), testimonianza sulla condizione degli ebrei nell'Unione Sovietica; Le mendiant de Jerusalem (1968); Entre deux soleils ...
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Scrittore belga di lingua nederlandese (Bruxelles 1872 - Ukkel 1945); prof. di storia dell'arte e di letteratura (Bruxelles, Gand). Esercitò una grande influenza sulla vita culturale delle Fiandre promuovendo [...] fiammingo ed europeo", 1900). Tra le opere più importanti, il suggestivo romanzo allegorico De wandelende Jood ("L'ebreoerrante", 1906), l'autobiografico Twee vrienden ("Due amici", 1943); la raccolta poetica Dagen van onmacht ("Giorni d'impotenza ...
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De Concini, Ennio
Serafino Murri
Sceneggiatore, regista cinematografico, commediografo e giornalista, nato a Roma il 9 dicembre 1923. Autore versatile e prolifico, ha ideato storie di robusta e articolata [...] Vittorio De Sica in Sciuscià (1946), cominciò a lavorare come sceneggiatore per film storico-fantastici come L'ebreoerrante (1948) di Goffredo Alessandrini, melodrammatici come Il tradimento (1951) di Riccardo Freda, e soprattutto Vortice (1953) e ...
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errante
agg. [part. pres. di errare; nel sign. 2, calco del fr. errant, part. pres. dell’ant. errer «camminare», der. di erre «viaggio», che è il lat. iter]. – 1. Che erra, che va qua e là (anche con valore di vero e proprio participio): le...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...