Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...] ha radici lontane, e trova esemplificazione nelle parole del teologo e orientalista del 19° secolo P. de Lagarde che, riferendosi agli Ebrei, affermava che "non si discute con la trichina o con il bacillo, non si educa la trichina o il bacillo, li ...
Leggi Tutto
Medio Oriente
Marcella Emiliani
Nell'accezione geografica più ampia, la locuzione Medio Oriente indica quell'arco di Stati che - da ovest a est - va dal Marocco al Pakistan incluso, arrivando a comprendere [...] li stava perseguitando ed espellendo. Il sionismo, ovvero il nazionalismo ebraico, era stata la risposta al rifiuto degli ebrei espresso dall'Europa fin dagli anni Ottanta dell'Ottocento. Il nazionalismo arabo, cioè l'ideologia che ha improntato di ...
Leggi Tutto
Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] da fermenti di cambiamento e trasformazione, l’area della religiosità tradizionale si presentava assai variegata, comprendendo sia Ebrei pronti a vivere nel mondo e ad accettare la trasformazione indotta dall’emancipazione (come gli aderenti al ...
Leggi Tutto
Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] , pp. 451-478.
G. Miccoli, Santa Sede, questione ebraica e antisemitismo fra Otto e Novecento, Storia d’Italia. Annali, 11, Gli ebrei in Italia. Dall’emancipazione ad oggi, a cura di C. Vivanti, Einaudi, Torino 1997, 2° t., pp. 1369-1574.
A. Milano ...
Leggi Tutto
Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] sociali organizzati) hanno spinto in seguito Nolte a sostenere la sua tesi più contestata, quella relativa allo sterminio degli ebrei, di cui egli rifiuta la non comparabilità con altri genocidi (v. genocidio, in questa Appendice) e per il quale ...
Leggi Tutto
Località della Germania centro-orientale, nella Turingia, 8 km a NO di Weimar, sede di un campo di concentramento tedesco sorto nel 1937 come luogo di punizione per detenuti politici.
Nella Seconda guerra [...] dei più vasti campi di lavoro coatto della Germania nazionalsocialista, dove furono oggetto di sterminio ed eliminazione sistematica soprattutto Ebrei e Polacchi dei territori occupati. Fu liberato dalle forze armate statunitensi l’11 aprile 1945. ...
Leggi Tutto
Palestina
Biladi ("il mio paese")
Uno Stato che non esiste
di Lucio Caracciolo
9 gennaio
Mahmud Abbas, comunemente noto come Abu Mazen, divenuto leader dell'OLP alla morte di Yasser Arafat e candidato [...] di Israele aumenterà la componente arabo-palestinese, il cui tasso di crescita tocca il 3% contro il 2% degli ebrei (ondate immigratorie comprese). L'argomento demografico è, come vedremo anche più avanti, alla radice dell'idea israeliana di separare ...
Leggi Tutto
Strada romana, che usciva da Roma a occidente della porta Appia e conduceva ad Ardea (ca. 24 miglia romane).
Lungo la via si trovano le Fosse Ardeatine, una cava di tufo dove il 24 marzo 1944 l’esercito [...] , su ordine del capo di S.M. A. Kesselring e del gen. K. Maeltzer, trasportò e trucidò 335 detenuti politici, ebrei o semplici sospetti, per rappresaglia contro un attentato compiuto il giorno precedente in via Rasella dalla Resistenza.
Il luogo dell ...
Leggi Tutto
Falsificazione propagandistica antisemita, redatta probabilmente da un agente della polizia segreta russa, apparsa in forma abbreviata nel 1903, e integralmente nel 1905, ma diffusasi soprattutto negli [...] tenute a Basilea al tempo del congresso sionista del 1897, nelle quali sarebbe stato elaborato un piano di dominio mondiale degli Ebrei attraverso l’alta finanza e l’agitazione terrorista. In realtà l’opera, come dimostrato già nel 1921, era in gran ...
Leggi Tutto
Panarabismo
Bernard Lewis
sommario: 1. Introduzione. 2. Fermenti nazionalistici e panarabi nell'Impero ottomano. I precursori. 3. Dalla rivolta contro i Turchi (1916) alla prima guerra arabo-israeliana [...] ebraica dava il movimento sionista. Da questo momento in poi vi fu lotta aperta per la Palestina. Poiché gli Ebrei della Palestina godevano dell'appoggio dei loro correligionari e anche di altri simpatizzanti sparsi per il mondo, gli Arabi tentarono ...
Leggi Tutto
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...