Predicatore (n. presso Amiens 1050 circa - m. Neufmoûtier, Liegi, 1115), in seguito al Concilio di Clermont (1095), che bandiva per la prima volta la crociata, percorse predicando la Francia settentr., [...] avviò verso l'Oriente. Durante il tragitto P. non poté impedire che i suoi seguaci compissero gravi delitti (massacri di ebrei nella zona renana, saccheggi in Ungheria). Dopo molti stenti fu raggiunta Costantinopoli (agosto 1096); passate poi in Asia ...
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FALLUCA (Falluc, Fallucca, Falloch, Faloch, Foloch), Riccardo
Patrizia Melella
Discendeva probabilmente dalla nobile famiglia normanna Falloch, la quale alla fine del secolo XI teneva in feudo una località [...] fautore del giovane re Federico II, e che si trovava in sintonia con la politica imperiale nei confronti della Chiesa e degli ebrei.
Il F. comincia ad apparire con regolarità dall'anno 1201 in una serie di documenti: nel gennaio di quell'anno donò al ...
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INTERLANDI, Telesio
Mauro Canali
Nacque a Chiaramonte Gulfi, presso Ragusa, il 20 ott. 1894, da Giovanni e da Giuseppina Freri. Fu redattore de La Nazione e de L'Impero, assumendo sempre, in seno al [...] , Segreteria particolare del duce, Carteggio riservato, b. 53; Repubblica sociale italiana, b. 4; R. De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino 1961, ad ind.; Id., Mussolini il fascista, II, L'organizzazione dello Stato fascista ...
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Industriale, scrittore e uomo politico tedesco (Berlino 1867 - ivi 1922), figlio di Emil. Di famiglia ebraica, dal 1915 fu presidente della società AEG. Intellettuale d'ispirazione liberale, pur contrario [...] l'URSS. Fu ucciso in un attentato da giovani di destra.
Vita
Proveniente da ricca famiglia d'industriali e banchieri ebrei. Studiò fisica con Helmholtz, filosofia con Dilthey e si laureò in ingegneria nel 1889. Dedicatosi a studi di elettrochimica ...
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Uomo politico britannico (Greenbank, Lancashire, 1811 - Londra 1889); liberista, fondò nel 1838 con R. Cobden la Lega per l'abrogazione delle leggi sui cereali, e dal 1841 dedicò, sempre in sostegno di [...] di Palmerston, appoggiando il trattato commerciale franco-inglese del 1860, sostenendo l'estensione dei diritti elettorali agli ebrei e propugnando un ulteriore allargamento del suffragio (1867). Presidente del Board of Trade nel gabinetto Gladstone ...
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(ebr. Yiśrā’ēl) Nome nazionale dell’insieme di tribù costituenti il popolo ebraico. La tradizione biblica lega questa denominazione al patriarca Giacobbe, il quale, a seguito della lotta sostenuta con [...] nome è «Egli lotta con Dio», intendendosi che lo sconosciuto, il quale infine benedice Giacobbe, sia appunto Dio o un angelo.
Regno d’I. Uno dei due regni in cui si divise il territorio della Palestina dopo la morte di Salomone (➔ Ebrei; Palestina). ...
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Guerra e Resistenza
Giorgio Vecchio
Nazionalismo cattolico e patriottismo ‘freddo’
Nel 1939 la totalità dei cristiani italiani si considerava inserita a pieno titolo nella comune patria italiana. Differenti [...] , Pio XI, Hitler e Mussolini. La solitudine di un papa, Torino 2007.
10 R. Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Bologna 2002; G. Vecchio, Antisemitismo e coscienza cristiana, in Chiesa, cultura e educazione in Italia tra le due guerre, a cura ...
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Abrabanel (o Abarbanel, Abravanel)
Abrabanel
(o Abarbanel, Abravanel) Famiglia ebraica che ebbe tra i suoi membri commercianti, banchieri, letterati e filosofi, tra i quali Leone Ebreo. Gli A. occuparono [...] un’intensa attività commerciale e vi rimasero, per il favore della corte legata da prestiti, anche dopo l’espulsione degli ebrei del 1510. Il terzo figlio di Isacco, Samuele (1473-1547), che aveva sposato la cugina Benvenida, educatrice di Eleonora ...
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Chimico e uomo politico israeliano (Motyl´, Pinsk, 1874 - Rehovot 1952). Lettore di chimica nelle univ. di Ginevra (1900-03) e di Manchester (1903-16), poi (1916-19) direttore dei laboratorî dell'ammiragliato [...] il programma del sionismo, ottenendo (1917) da A. J. Balfour (v.) la dichiarazione in favore dell'insediamento degli Ebrei in Palestina; fu poi presidente dell'organizzazione sionistica (1920) e della Jewish Agency (1929). È stato presidente dello ...
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Filantropo svedese (Stoccolma 1895 - Gerusalemme 1948). Nipote di Gustavo V di Svezia, per il matrimonio morganatico del principe Oscar con la contessa Ebba Munck, si dedicò all'opera della Croce Rossa [...] per alleviare le condizioni dell'infanzia e della popolazione tedesca. Per incarico delle Nazioni Unite si recò nel maggio del 1948 in Palestina come mediatore fra Arabi ed Ebrei, ma il 17 settembre cadde vittima di un attentato della banda Stern. ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...