Nel linguaggio rituale musulmano, la direzione verso cui è obbligo rivolgersi durante la preghiera rituale. Subito dopo l’egira, si usava la stessa q. degli Ebrei, cioè verso Gerusalemme; poi Maometto [...] la sostituì in direzione della Mecca. Nelle moschee la q. viene indicata mediante la nicchia detta miḥrāb ...
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Il termine fu usato nella tarda grecità nel suo senso originario di «occulto, segreto» per indicare libri da far conoscere soltanto agli iniziati. Anche gli Ebrei conobbero libri del genere: ne ebbero [...] soprattutto le varie sette, come gli Esseni e la ‘setta di Damasco’. Vari testi a. sono presenti nei Manoscritti del Mar Morto (➔ Morto, Mar). Presso i Cristiani sono detti a. i libri esclusi dal canone ...
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CHIARINI, Luigi
Fausto Parente
Nacque "nel piccolo castello di Valiano" (Notizia biogr., p. 7; ad Acquaviva, secondo il Capei, p. 134) in Val di Chiana da Antonio e da Stella Casagli il 26 apr. 1789. [...] le quali - a suo avviso - il giudaismo "n'est pas encore dévoilé": è la censura cristiana (che ha indotto gli stessi ebrei ad espungere numerosi passi) che ha alterato il reale carattere del Talmūd, per cui, egli afferma (I, p. 168), "nous tâcherons ...
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Orobio de Castro, Isaac (propr. Balthasar Abraham Alvares). – Medico, filosofo, teologo e scrittore sefardita ispanoportoghese (Braganza 1617 - Amsterdam 1687). Proveniente da una famiglia di marranos [...] (ebrei sefarditi costretti ad abbracciare la religione cristiana), nell'infanzia emigrò con essa a Malaga; compì gli studi di medicina presso l’Università di Osuna e in quella di Alcalá, integrandoli con quelli di filosofia e teologia neoscolastica. ...
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piaghe d’Egitto Insieme di calamità che, secondo il racconto biblico, si abbatterono per volontà divina sul faraone e sugli Egizi a causa del loro rifiuto alla partenza degli Ebrei. Furono: acqua mutata [...] in sangue, rane, zanzare, mosche velenose, mortalità del bestiame, ulcerazioni, grandine, locuste, tenebre, morte dei primogeniti. L’ultima p. vinse definitivamente la resistenza degli Egizi e gli Ebrei poterono partire per la Palestina. ...
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Scrittore ebreo (n. Troki, Vilnius, 1533 - m. 1594), autore di un'apologia del giudaismo, Ḥizzūq ĕmūnāh ("Conferma della verità", pubbl. 1705), che servì ai nemici degli ebrei per i loro attacchi al giudaismo [...] e agli enciclopedisti quale arma contro il cristianesimo ...
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Rabbino (Worms 1215 circa - Ensisheim 1293). Esercitò il rabbinato in molte città tedesche e risiedette a lungo a Rothenburg. Cercò di sfuggire alle vessazioni imposte agli ebrei da Rodolfo I, ma fu arrestato [...] e finì la sua vita in carcere. Fu autore di Responsa, importanti anche dal punto di vista storico, glosse talmudiche, trattati giuridici e poesie liturgiche ...
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Cognome latinizz. del teologo ed ebraista P. Schwarz (Kadaň, Boemia, 1434 circa - Budapest dopo il 1481); domenicano, prof. a Ingolstadt, rettore dell'univ. di Budapest (1481), polemizzò con gli ebrei [...] (1474) e difese il tomismo (Clipeus thomistarum, 1481 e post. 1504) contro i "moderni" o nominalisti ...
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Rabbino e scrittore ebreo (La Rochelle 1604 - Middelburg 1657). Di origine portoghese marrana, fu educato ad Amsterdam. Pubblicò nel 1650 l'Esperança de Israel, propugnandovi l'ammissione in Inghilterra [...] degli Ebrei (che ne erano stati espulsi nel 1290), e nel 1655, allo stesso scopo, lo Humble address to the Lord Protector. Riuscì con questi scritti ad attrarre l'attenzione di Cromwell e a influenzare le favorevoli deliberazioni prese nello stesso ...
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purìm Festa ebraica («le sorti»), che si celebra nei giorni 14 e 15 del mese di ădār. Trae origine, secondo la narrazione del libro biblico di Ester, dal pericolo corso dagli Ebrei in Persia: il ministro [...] Aman ne decretò lo sterminio, fissandone la data per mezzo delle «sorti»; ma l’intervento di Mardocheo valse a liberarli. Secondo alcuni studiosi, il motivo storico della salvezza sarebbe stato inserito ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...