La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] fa῾ala (fare), assunto come modello; una rappresentazione che più tardi sarà adottata anche dai grammatici siri ed ebrei e poi, di conseguenza, dagli orientalisti e dai semitisti occidentali.
Gli inizi della metodologia pedagogica e lo sviluppo ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] il mondo in sé, con la propria infanzia, Persia a sette anni, Australia a otto, Canada a nove, Messico a dieci, e gli ebrei della Bibbia con la torre di Babilonia e Davide nell’inverno dei sei anni, califfi e sultani in un febbraio o un settembre, d ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] spesso totalmente privi di spessore documentario. Se la linguistica semitica, favorita da precedenti esperienze di grammatici arabi ed ebrei medioevali, guadagnò in pieno Settecento la nozione di una f. unitaria; se lo stesso avvenne alle soglie dell ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] e l’urgenza delle traduzioni: «Dio volesse […] che tutti i libri di ogni scienza, quanti ne sono greci e latini e ebrei, alcuna dotta e pietosa persona si desse a fare volgari» (Speroni 1998: 321-322; sull’antiumanesimo dello Speroni, cfr. Bruni 1969 ...
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MANZONI, Giacomo
Fabio Zavalloni
Nacque a Lugo, in Romagna, il 24 ott. 1816 da Giambattista, proprietario terriero appartenente a una distinta famiglia dell'aristocrazia locale, e da Caterina Monti, [...] . 1883-86). Considerato dal M. pietra miliare di una vita di studi, il lavoro sulla insigne famiglia di tipografi ebrei, sebbene incompleto rispetto al progetto originario, mantiene ancora oggi intatta la propria validità. Al 1882 datano gli Studi di ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] giornalistica (➔ giornali, lingua dei):
(22) Al Papa in Sinagoga gli danno il benvenuto Pacifici, Renzo Gattegna, presidente degli ebrei italiani, e il Rabbino capo («La Repubblica» 18 gennaio 2010)
Del resto, è significativo che questo uso fosse ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] (1977), che nell’URSS era usato in chiave polemico-denigratoria, e di refuznik, espressione ricorrente per designare gli ebrei cui le autorità sovietiche negavano il permesso di emigrare in Israele e, più in generale, in Occidente (1986).
Con ...
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Sicilia Regione a statuto speciale dell’Italia insulare (25.832 km2 con 4.875.290 ab. nel 2020, ripartiti in 390 Comuni; densità 189 ab./km2), costituita dall’isola omonima, la più estesa del Mediterraneo, [...] ultra Pharum, sotto il dominio spagnolo la S. conobbe l’introduzione del tribunale dell’Inquisizione, l’espulsione degli Ebrei, l’inasprimento tributario, l’avvilimento dei privilegi del parlamento siciliano; sotto Filippo II fu tuttavia represso il ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] il sostantivo siriaco psāqā 'dissezione'), entrambi concetti-chiave della teoria morfologica araba. A differenza di quanto fecero i linguisti ebrei dei secc. X-XI, Ḥayyūǧ e Ibn Ǧanāḥ, che a partire dall'analisi delle radici 'deboli' (composte cioè da ...
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GIACOMELLI, Raffaele
Domenico Proietti
Nacque a Roma il 5 apr. 1878, da Francesco, di origine bolognese, primo astronomo presso il R. Osservatorio del Campidoglio, e Maria Marucchi, in una famiglia [...] 1996, pp. 325-349 passim; M. Mayer Modena, Le parlate giudeo-italiane, in Storia d'Italia (Einaudi), Annali11, Gli ebrei in Italia, Torino 1997, II, pp. 955, 960; G. Bernhard, Das Romanesco des ausgehenden 20. Jahrhunderts, Tübingen 1998, passim ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...