Sheshbaṣṣar (lat. Sassabasar) Personaggio biblico, che ha larga parte nel ritorno degli Ebrei dalla Babilonia in Palestina, assolvendo mansioni direttive (Esdra 1, 8-11; 5, 14-16). È probabile la sua identificazione [...] con Zorobabele ...
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Kippūr Il digiuno d’espiazione per i peccati commessi dal popolo, che gli Ebrei celebrano nel decimo giorno (giorno dell’espiazione, Yom K.) del mese di tishrī.
Dalla festività ha preso nome la guerra [...] del K., ossia il quarto conflitto arabo-israeliano, scoppiato il 6 ottobre 1973, giorno del k., per iniziativa dell’Egitto e della Siria (➔ arabo-israeliane, guerre) ...
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Il primo libro della Bibbia, chiamato così nella versione dei Settanta ma detto dagli Ebrei Bĕrē’shīth, «in principio». Narra la storia delle origini del mondo, come la spiegavano gli antichi Ebrei, e [...] di quelle del popolo ebraico, inquadrato in 10 genealogie di patriarchi e di popoli. Il contenuto può essere diviso in 3 parti: le origini del genere umano (cap. 1-11), i 3 patriarchi (Abramo, Isacco e ...
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l II Discendente (sec. 4º d. C.) di H. il Vecchio. Fu patriarca (nāśī〉 degli Ebrei dell'Impero romano. Gli viene attribuita una riforma del calendario giudaico. ...
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Ūrī´m e Tummī´m Termini di etimologia e significato ignoti che presso gli antichi Ebrei indicavano un mezzo usato per conoscere la volontà di Dio, l’oracolo divino. L’uso scomparve del tutto dopo l’esilio [...] babilonese ...
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Sukkōt Termine ebraico («capanne») che indica la festa dei tabernacoli, o delle capanne, che gli Ebrei celebravano in occasione del raccolto agricolo autunnale, ma alla quale fu connesso più tardi il ricordo [...] della loro dimora in tende durante la migrazione nel deserto ...
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(gr. Λευιτικόν; lat. Leviticus) Nome greco e latino del terzo libro del Pentateuco, che gli Ebrei chiamano dalla prima parola Wayyiqrā’. Il contenuto concerne in prevalenza i sacerdoti e il culto divino. [...] La critica delle fonti assegna il L. al cosiddetto Codice sacerdotale, la cui redazione definitiva è posta intorno al 5° sec. a.C ...
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FRANCESCHI, Alessandro (Elisha da Roma, poi al secolo Ottavio Franceschi)
Raoul Mordenti
Nacque a Roma nel 1543 da una famiglia di ebrei originaria di Foligno; suo padre, Hananel (alias Nello) Graziadio [...] "vendita a tempo" in Vat. lat. 4666. Il resoconto della "riforma" dei "feuillants" e la posizione del F. sulla proibizione agli ebrei convertiti di far parte della Compagnia di Gesù in Vat. lat. 4667, cc. 3r-9r, 13r; autografo del F. con vari appunti ...
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Siracide Uno dei libri dell’Antico Testamento che i cattolici dicono deuterocanonici, i protestanti e gli ebrei apocrifi. Del testo si hanno tre recensioni indipendenti: ebraica (la lingua originale, completa [...] per oltre due terzi), greca e latina; per Greci ed Ebrei il titolo del libro è Sapienza (o Sentenze) di Gesù figlio di Sirac o semplicemente Siracide (titolo quest’ultimo oggi prevalente soprattutto nell’uso liturgico), i Latini invece fin dal 3° sec ...
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(ebr. Ḥōrēb) Nella Bibbia, monte sul quale Mosè ha varie teofanie e promulga la legge agli Ebrei. Il nome sembra sinonimo di Sinai ed è probabile che l’impiego dell’uno o dell’altro dipenda dalle diverse [...] fonti in cui compare ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...