Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] poco criterio i termini tragici. Ma Giovanni è anche autore di un componimento su di un passo dell'Epistola agli Ebrei (ibid., carme II), di cui fa l'esegesi contrapponendo polemicamente il maggior valore del Nuovo Testamento rispetto all'Antico. La ...
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ACQUAVIVA D'ARAGONA, Belisario
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Nato intorno al 1464, secondogenito di Giulio Antonio e di Caterina Orsini, ebbe una compiuta educazione, letteraria ad opera di Gioviano Pontano e militare a cura [...] un suo figliolo (non sappiamo bene quale, ma certo uno dei tre illegittimi), sposasse una figlia di ebrei (anche se ebrei convertiti al cristianesimo), permettendo anche che il fatto fosse celebrato in un'epistola dell'umanista Antonio Galateo.
Sposò ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1929 - ivi 2016). È noto per il resoconto semiautobiografico dell'Olocausto che costituisce l'argomento della trilogia Sorstalanság (trad. it. Essere senza destino, 1999), [...] di lavoro, è stato pubblicato nel 1975 non senza resistenze da parte del mondo politico-editoriale. Protagonista è un ragazzo ebreo deportato nel 1944 ad Auschwitz e poi in altri lager. Lo stile, spesso ironico e autoironico, l’ostentata oggettività ...
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RICHTER, Hans Werner
P. Ch.
Scrittore tedesco, nato a Bansin (isola di Usedom) il 12 novembre 1908. Ha iniziato la sua attività letteraria in questo secondo dopoguerra, dopo anni difficili trascorsi [...] 'ispirano spesso anche le sue pagine minori (cfr. il radiodramma Keiner wird gefragt, 1953, sull'odissea di un gruppo di ebrei nel 1939-1949, e l'antologia Deine Söhne, Europa, 1947, che raccoglie poesie di prigionieri tedeschi). Il fortunato romanzo ...
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Orlev, Uri
Margherita d’Amico
L’arte della sopravvivenza
Cresciuto in mezzo agli orrori della persecuzione nazista, Uri Orlev, scrittore polacco di famiglia ebrea, ha tratto da esperienze di vita la [...] , talvolta, con il velo dell’umorismo. Così, in I soldatini di piombo, del 1956, i protagonisti Yurek e Kazik sono due fratellini ebrei cui la furia nazista strappa parenti e amici. In un mondo che si disfa sotto i colpi dell’odio e della violenza, l ...
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ZANGWILL, Israel
Salvatore Rosati
Scrittore, nato a Londra il 14 febbraio 1864, morto a Midhurst (Essex) il 1° agosto 1926. Fece i primi studî a Plymouth e a Bristol, poi alla Jews' Free School di Spitalfield, [...] , 1917; The Voice of Jerusalem, 1920, ecc.). Ma nelle opere migliori, alla satira, esercitata soprattutto contro gli Ebrei, si mescolano un'acutezza di analisi psicologica e una profonda umanità, dalle quali scaturiscono infine un'alta coscienza e un ...
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Scrittore austriaco (Brody, Galizia, 1894 - Parigi 1939). L'amore per la sua terra e il rimpianto per un'atmosfera storica e sociale ormai tramontata dominano la sua opera soprattutto di romanziere, fedele [...] sbandati e degli sconfitti nell'Austria del dopoguerra, laddove in Hiob (1930; trad. it. 1932), il destino di un maestro ebreo assurge a emblema di un intero popolo. Accenti di elegia arricchiscono la gamma espressiva del romanzo che consacrò R. come ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] (1957), i racconti di The magic barrell (1958) e più tardi con The fixer (1966), costruisce attorno alla figura dell’ebreo inurbato un universo di composta desolazione in cui ironia e black humour giocano un ruolo non secondario; dello stesso periodo ...
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ROTH, Henry
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore statunitense di origine austro-unga rica, nato a Tysmenitsa (Galizia) l'8 febbraio 1906. Di modesta famiglia ebraica, due anni dopo la nascita emigrò [...] favore di pubblico, rendendo famosissimo lo scrittore.
Call it sleep (trad. it., 1964) descrive la vita di una famiglia ebrea immigrata, negli anni precedenti la prima guerra mondiale, nel Lower East Side di Manhattan, vista attraverso gli occhi del ...
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Paolo Sarpi: Opere – Nota introduttiva
Gaetano Colzi
Luisa Colzi
Fra Paolo Sarpi era nato a Venezia, il 24 agosto 1552. Suo padre, Francesco, era un friulano, di San Vito al Tagliamento, che aveva [...] in Omaggio dell'Accademia di scienze e lettere all' Università di Padova, Cracovia 1922, pp. 111 sgg.
[62] I rapporti del Sarpi con Ebrei saranno oggetto di una denunzia di cui si parlerà a p. 24 (F. MICANZIO, op. cit., pp. 79-80). La notizia che il ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...