Fossoli Frazione di Carpi (prov. Modena), da cui dista circa 6 km, nota per la presenza di un luogo di detenzione per prigionieri di guerra edificato nel 1942 dal Regio esercito, adibito nel dicembre 1943 [...] a campo di concentramento per ebrei e dissidenti politici dalla Repubblica sociale italiana e divenuto nei mesi successivi il campo nazionale della deportazione dall’Italia, utilizzato dalle SS per il trasferimento verso i lager polacchi – sull' ...
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PETAH-TIQVAH
Roberto Almagià
. Centro agricolo della Palestina, situato nella regione collinosa, 18 km. a nord di Giaffa, presso l'antico villaggio arabo di Mulebbis e non lungi dal fiume Nahr-el-Augia. [...] Sorse nel 1878 per opera di pochi Ebrei di Gerusalemme, che vi si stanziarono come coloni e ai quali si deve il significativo nome (porta della speranza); ma la piccola colonia, che sarebbe pertanto la più antica del paese, deperì rapidamente e fu ...
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Fondatore della setta giudaica dei Caraiti (v.), la quale ripudia la dottrina tradizionale rabbinica ed accetta come base della vita religiosa la sola Bibbia. Verso il 760 ‛A. aspirava alla carica di esilarca [...] (capo degli ebrei nel califfato di Baghdād); invece fu eletto e confermato dal califfo suo fratello minore. I suoi partigiani, seguaci in gran parte di sètte antirabbiniche, lo proclamarono antiesilarca. Accusato di ribellione al decreto califfale, ‛ ...
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Paolo di Tarso, san
Raffaele Savigni
L’apostolo delle genti
Cittadino romano di nome Saulo, di famiglia ebraica, perseguitò duramente i cristiani fino a quando, dopo aver avuto una visione, si convertì [...] di 14 lettere, indirizzate a diverse comunità cristiane da lui fondate o comunque legate a lui. Una di esse, la Lettera agli Ebrei, è diversa dalle altre per stile e contenuto perché è stata certamente redatta da un altro autore, mentre alcune delle ...
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Ebraista francese (Parigi 1856 - ivi 1939); gran rabbino del concistoro centrale degli israeliti di Francia, prof. nell'École rabbinique e nell'École des hautes études di Parigi. Pubblicò studî sulla letteratura [...] deuterocanonica, talmudica e midrashica, sulla storia delle religioni e su quella degli Ebrei in Francia. ...
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Storico del diritto (Praga 1889 - Basilea 1985); prof. a Königsberg dal 1920, a Halle dal 1922, emigrato negli USA per motivi razziali all'avvento del nazionalsocialismo, prof. a New York dal 1937. Molti [...] suoi studî riguardano la posizione sociale e giuridica degli Ebrei nella Germania del Medioevo (una scelta si trova nelle Forschungen zur Rechts- und Sozialgeschichte der Juden in Deutschland während des Mittelalters, 1955); altre ricerche sono ...
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Ebreo navarrese del sec. XII, viaggiò, non sappiamo per quale intento, da Navarra a Baghdād, tra il 1159 e il 1173, visitando le colonie ebraiche dei paesi attraversati. Il suo "itinerario", scritto in [...] e Tiro, andò anche alla vicina Ba‛albek, di rado visitata dai viaggiatori medievali, e a Palmira; dove v'erano allogati 2000 ebrei. Non è chiaro per che via sia andato da Damasco ad Aleppo e all'Eufrate; ma egli dà una minuta e interessante relazione ...
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PISA, da
Alessandra Veronese
PISA, da. – I da Pisa traggono origine da due banchieri perugini, Matassia di Sabato e suo figlio Vitale, attivi con certezza almeno dal 1393 nella città toscana (dove a [...] 1894-1906, Milano 1974; Id., Banca e industria in Italia dalla crisi del 1907 all’agosto 1914, Milano 1982; P.M. Lonardo, Gli ebrei a Pisa sino alla fine del secolo XV, Bologna 1982, già in Studi storici, VII (1898), VIII (1899); M. Luzzati, La casa ...
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Visionario (sec. 16º); provenendo dall'Inghilterra, vagò (1554) per la Svizzera (Berna, Basilea, Zurigo, Ginevra) proclamando d'aver avuto una visione celeste che gli imponeva di predicare la concordia [...] fra tutti i cristiani divisi dalla Riforma, e la prossima conversione di musulmani ed ebrei al cattolicesimo. Cacciato dalla Svizzera, scomparve. ...
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NEEMIA (ebraico Nĕḥemyāh; i Settanta Νεεμία [ς]; Volgata Nehemias)
Giuseppe Ricciotti
Giudeo, restauratore di Gerusalemme e riorganizzatore della comunità nella seconda metà del sec. V a. C. Figlio di [...] Giudei deportati in Babilonia in occasione dell'esilio del 586 (v. ebrei), era certamente nato in Babilonia, ove tuttavia con la sua abilità era riuscito a raggiungere un alto grado, essendo coppiere di Artaserse I nella corte persiana di Susa. ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...