Ebraista italiano (Firenze 1883 - Gerusalemme 1951); dal 1906 insegnante nel Collegio rabbinico italiano, rabbino maggiore di Firenze, dal 1925 prof. nell'univ. di Firenze, poi di Roma e infine nell'univ. [...] ebraica di Gerusalemme. Socio corrispondente dei Lincei (1935). Pubblicò ricerche importanti sulla storia degli Ebrei in Italia (Gli ebrei a Firenze nell'età del Rinascimento, 1918), studî biblici e, dopo la scoperta dei testi di Ugarit, traduzioni e ...
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Dottrina cattolica. - Intorno all'esistenza e alla natura di Dio, l'insegnamento cattolico distingue nettamente un doppio ordine di verità: quelle che si conseguono con la nativa capacità dell'intelletto [...] Sawicki, Die Gottesbeweise, Paderborn 1926.
Iconografia. - È noto il divieto di qualsiasi raffigurazione di Dio, fatto agli Ebrei nell'Antico Testamento e passato dal giudaismo all'islamismo. Quanto all'arte cristiana, raffigurare in forma sensibile ...
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Sono designate con questo nome le popolazioni di religione giudaica dell'Etiopia settentrionale oggi ridotte a piccoli gruppi che vivono sparsi nella zona fra il Lago Tana e il Semien. I Falascià parlano [...] sinagoga (masgid) che lasciano soltanto per consumare in casa i pasti festivi. Essi celebrano le stesse solennità degli altri Ebrei (la Pentecoste è festeggiata però cinquanta giorni dopo il settimo della Pasqua), ma non conoscono le semi-feste di ...
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Erudito ebreo, nato, a quanto pare, in Italia, da famiglia di origine francese, fra il 1435 e il 1438; morì dopo il 1504. Educato a Firenze, visse in diverse città italiane come precettore in casa di facoltosi [...] 'ampia introduzione al Ḥēsheq Shelōmōh fu pubblicata col titolo Sha‛ar ha-Hēsheq, Livorno 1790 e Halberstadt [1862]. Il resto degli scritti di A., salvo pochi frammenti, è inedito.
Bibl.: V. Cassuto, Gli ebrei a Firenze, Firenze 1918, p. 301 segg. ...
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SULLAM, Angelo
Laura Brazzo
SULLAM, Angelo. – Nacque a Venezia il 15 maggio 1881, quartogenito di Benedetto e di Giovannina Levi.
Crebbe con i fratelli più grandi – Guido Costante (v. la voce in questo [...] 1971, n. 8; U. Nahum, A. S., ibid., 13 gennaio 1972, n. 14, p. 4; S. Levis Sullam, Una comunità immaginata. Gli ebrei a Venezia (1900-1938), Milano 2006; L. Brazzo, Sonnino, il ministero degli Esteri e la Palestina (1917-1919), in Sonnino e il suo ...
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Nona lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma primitiva della lettera i nell’alfabeto fenicio era ✂ e il suo valore fonetico era quello di un i semiconsonante. La forma si venne via via semplificando: [...] presso gli Ebrei, finendo col ridursi a un grosso punto munito d’un apice inferiore, il più piccolo di tutti i segni alfabetici; presso i Greci e i Romani, riducendosi a una semplice asta verticale, da cui derivarono poi le varie forme delle ...
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Scrittrice austriaca (Vienna 1911 - Bad Ischl, Austria Superiore, 1991). Costretta all'emigrazione, per molti anni a Londra, tornò in Austria nel 1963. I suoi romanzi, legati all'ambiente decadente della [...] Vienna degli anni Trenta e al destino degli Ebrei, sono caratterizzati da una controllata tristezza: Kati auf der Brücke (1933); Verwirrung um Wolfgangsee (1935); Flöte und Trommeln (1947); Lisas Zimmer (1965); Die Früchte des Wohlstands (1981). Ha ...
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. La grandiosa espansione del popolo arabo fuori dei suoi confini originarî ha fatto sì che la storia degli Arabi abbia un'estensione immensamente più vasta che non la storia dell'Arabia precisamente come [...] nel deserto arabico, e segnatamente gli Aramei (v.) e quel gruppo etnico del quale fanno parte, tra gli altri, anche gli Ebrei (v. ebrei: Storia). Benché a tali popolazioni non possa attribuirsi l'epiteto di "arabe" in senso stretto, certo è che esse ...
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Bacall, Lauren
Monica Trecca
Nome d'arte di Betty Joan Perske, attrice cinematografica statunitense, nata a New York il 16 settembre 1924 da padre di origine polacca e madre proveniente da una famiglia [...] di immigrati ebrei rumeno-tedeschi. Quando aveva solo otto anni i genitori divorziarono e la madre, Nathalie, riassunse per sé e la figlia il cognome originario 'Bacal', cui più tardi l'attrice aggiunse una 'l' per consentirne una più semplice ...
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tabernacolo Presso gli antichi Romani, tenda da campo e in particolare la tenda costruita, secondo precise norme rituali (per es., per l’orientamento) per il comandante militare perché potesse prendere [...] in essa gli auspici.
Presso gli antichi Ebrei, il santuario smontabile e portatile eretto per ordine di Mosè, nel quale erano conservate le tavole della Legge e altri oggetti sacri. Fino alla costruzione del tempio di Gerusalemme, era l’unico luogo ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...