Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] tutte ritenuti ispirati e inclusi nel canone. La prima, e più notevole, differenza a tale proposito è quella che separa l’ebraismo dal cristianesimo e che dà luogo alla distinzione dei due ‘Testamenti’, l’Antico (o Vecchio) e il Nuovo. Gli ebrei, ai ...
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mĕnōrā’h In ebraico, il candelabro a sette braccia prescritto a Mosè per l’illuminazione del Santuario. Si trova raffigurato su pietre tombali, sarcofagi ecc. ed è usato da tempi molto antichi come simbolo [...] dell’ebraismo. ...
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COLORNI, Abramo
Carlo Colombero
Nacque nel sec. XVI (è impossibile determinare l'anno) da famiglia ebrea di Mantova. Sulla sua formazione giovanile fornisce alcune notizie la lettera-prefazione (rivolta [...] al C. stesso con l'invito ad abbandonare l'ebraismo per il cristianesimo) che Tommaso Garzoni fece precedere alla sua Piazza universale: ivi si accenna infatti all'ottima istruzione impartita dal padre al giovane C., alla sua educazione di tipo ...
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GIUDAICA, Arte
D. Di Castro
Con il termine giudaismo si indica quel periodo della storia del popolo ebraico successivo alla divisione del regno di Salomone nei due regni di Giuda a S (con Gerusalemme), [...] Mortara Ottolenghi, Un gruppo di manoscritti ebraici romani del sec. XIII e XIV e la loro decorazione, in Studi sull' ebraismo italiano, Roma 1974, pp. 141-158; J. Gutmann, Hebrew Manuscript Painting, New York 1978; L.I. Levine, Ancient Synagogues. A ...
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GRASSINI, Margherita
Simona Urso
Nacque a Venezia l'8 apr. 1880 da Amedeo e Emma Levi.
Era la quarta figlia - dopo Nella, Lina e Marco - di una ricca famiglia ebrea profondamente ortodossa e molto nota [...] il sionismo e le fu sempre amico -, G. D'Annunzio e la famiglia Fogazzaro.
La G. visse sempre il proprio ebraismo d'origine con distacco ma anche con orgoglioso senso di appartenenza culturale, cui non corrispose mai l'accettazione del dato religioso ...
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Religione
Nella dottrina cattolica, lo stato di felicità suprema e definitiva, nel quale si trovano coloro che, morti nella grazia e nell’amicizia di Dio e perfettamente purificati, sono per sempre riuniti [...] Maometto, soprattutto perché, a differenza del p. cristiano, è inteso come un giardino di delizie anche materiali. Nell’ebraismo postbiblico, invece, non esistendo nell’Antico Testamento riferimenti espliciti al destino dei giusti dopo la morte, sono ...
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MECCA
M. Bernardini
(La Mecca; arabo Makka)
Città dell'Arabia Saudita, situata nella regione dello Ḥijāz. Già citata nel sec. 2° d.C. come Macoraba da Tolomeo (Geographia, VI, 7), sembra derivare il [...] di Maometto, infatti, alla M. esisteva un complesso pantheon religioso, la cui venerazione veniva solo parzialmente contrastata da ebraismo e cristianesimo (Lammens, 1926; Fahd, 1968; Lüling, 1977). Con la caduta dello stato himyarita nell'Arabia ...
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Architetto, critico e storico dell'architettura italiano (Roma 1918 - ivi 2000). Fondatore nel 1945 dell'APAO (Associazione per l'architettura organica) e direttore dal 1955 della rivista L'architettura, [...] e fondamentali saggi, tradotti in oltre venti lingue e più volte editi, ricordiamo gli ultimi scritti: Ebraismo e architettura (1993); Linguaggi dell'architettura contemporanea (1993); Zevi su Zevi: architettura come profezia (1993); Leggere ...
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GENESI
M.V. Marini Clarelli
Il primo libro del Pentateuco, che la traduzione greca detta dei Settanta e la patristica designano con il nome di G., narra la creazione del mondo, la storia dell'Eden, [...] e in alcuni casi ancora molto elementari, che il primo libro del Pentateuco fosse già stato dettagliatamente illustrato dall'ebraismo della diaspora intorno al sec. 3°-2° avanti Cristo. Questa tesi in realtà si basa soprattutto sulla presenza, nelle ...
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GIORGIO (Zorzi, Zorzo) da Castelfranco, detto Giorgione
Augusto Gentili
Non si conosce con esattezza la data della nascita di G., che dovette avvenire a Castelfranco Veneto tra il 1477 e il 1478. È [...] Puppi, Verso Gerusalemme, Roma-Reggio Calabria 1982, pp. 77-119; S. D'Amicone, Attraverso e oltre Giorgione. Astrologia, millenarismo ed ebraismo sul nascere del Cinquecento, tesi di laurea, Università degli studi di Roma La Sapienza, a.a. 1985-86; M ...
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ebraismo
s. m. [der. di ebraico]. – 1. Vocabolo, modo, locuzione proprî della lingua ebraica, in quanto siano accolti in altra lingua: gli e. del greco neotestamentario. 2. La religione ebraica, il complesso delle credenze, o anche la cultura,...
bibbia
bìbbia s. f. [dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»]. – 1. Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo comprendente cioè i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento (scritto in genere con iniziale maiuscola):...