Breve storia dell'unionismo e dell'ecumenismo
Riccardo Burigana
Introduzione
Le vicende storiche dell’ecumenismo in Italia sono poco note1 mentre, paradossalmente, sono più conosciuti i progetti di [...] la sua tesi di dottorato all’opera di Fabris, qualche breve nota, B. Salvarani, Renzo Fabris. Una vita per il dialogo cristiano-ebraico, «Ad gentes», 2009, 13, pp. 91-94.
82 Sul clima A. Ablondi, Il dialogo tra ebrei e cristiani, in Venite ritorniamo ...
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Ebraista francese (Gamaches, Piccardia, fine sec. 15º - Parigi 1547). Ebbe da Francesco I la cattedra di ebraico nel Collège de France. I suoi Scholia biblici furono pubblicati da R. Estienne nella sua [...] edizione della Bibbia latina (1545), nota per questo come Bibbia di Vatable ...
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Teologo (Stoccarda 1807 - Cincinnati 1899). Discepolo di F. T. Baur, emigrò negli Stati Uniti nel 1828; insegnò ebraico nel seminario luterano di Gettysburg, quindi (1835) passò al metodismo, che propagò [...] tra gli emigrati tedeschi e nella stessa Germania ...
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tetragramma Nome dato da Filone di Alessandria alle quattro lettere che compongono la forma scritta del termine ebraico usato per indicare il Dio d’Israele: YHWH; mancando le vocali, la pronuncia esatta [...] si tramandò oralmente. Nella religione ebraica il t. è oggetto di rispetto e attenzioni particolari: è proibito cancellarlo, e già in epoca veterotestamentaria era proibito pronunciarlo: solo i sacerdoti potevano farlo in determinate occasioni ...
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Teologo e storico (Venezia 1552 - ivi 1623); ebbe la prima istruzione dallo zio sacerdote Ambrogio Morelli, e fu avviato agli studî di filosofia, teologia, matematica, greco ed ebraico da padre Giovanni [...] Maria Capella. Nel novembre 1566 entrò nell'ordine dei serviti mutando il nome Pietro in quello di Paolo; si distinse ben presto nelle dispute teologiche, fu nominato teologo del duca di Mantova Guglielmo ...
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Esegeta biblico (Gaaden, Austria, 1864 - Vienna 1939). Entrato a vent'anni nell'ordine cisterciense, si dedicò allo studio dell'ebraico; prof. di Vecchio Testamento a Heiligenkreuz (1896), passò poi (1908) [...] egli riteneva l'originaria forma poetica di molti libri della Bibbia, fu indotto ad ardite correzioni e modificazioni del testo ebraico, che si sforzò di far conoscere, al di là della cerchia degli specialisti, con traduzioni in tedesco, spesso assai ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] oggi senza mai perdere la propria misura di attualità.
Lo Stato d'Israele, nato nel 1948 a seguito del risorgimento ebraico, detto sionismo, e sulle ceneri dell'ebraismo europeo sterminato dai nazisti, ha posto una sfida vecchia e nuova all'ebraismo ...
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Ebraista (n. Gorizia 1784 - m. 1855), insegnante e poi rabbino, dal 1846, nella sua città natale, uno dei rappresentanti dell'illuminismo ebraico, di moderate tendenze riformiste. Tra le sue opere: Ma'ămār [...] ha-Qabbālāh ("Esame della tradizione", 1852). Tradusse in italiano il Pentateuco (1821), aggiungendovi un nuovo commento in ebraico, e diede l'edizione di varî testi letterarî ebraici. Importante la sua analisi del Libro di Ester, pubblicata in ...
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Titolo che hanno nella versione greca dei Settanta i due libri dell’Antico Testamento intitolati Cronache nel testo ebraico. Il titolo greco (παραλειπόμενα «cose tralasciate») si riferisce probabilmente [...] al fatto che le Cronache narrano fatti ‘tralasciati’ o che comunque servono d’integrazione e conferma a quanto viene raccontato nei libri di Samuele e dei Re relativi allo stesso periodo considerato dalle ...
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Apostolo e traditore di Gesù, designato dal nome del villaggio sua patria (Qĕriyyōt, nella Giudea meridionale), o dall'ebraico sheqer, "menzogna", o dal latino sicarius, "sicario". In tutte le liste è [...] collocato all'ultimo posto e con la designazione di traditore (Matteo 10, 2-4; Marco 3, 16-19; Luca 6, 13-16). Marco (14, 10 segg.) narra che G. andò dai sacerdoti offrendo di consegnare Gesù ed essi gli ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.