ALGRANATI, Cesare (pseudon. Rocca d'Adria)
Fausto Fonzi
Nacque ad Ancona nel 1865. Ebreo, si convertì al cattolicesimo nel 1887, e fra il 1890 e il 1892 cominciò a collaborare a periodici cattolici, [...] popolari, alcune delle quali di carattere antisemita, l'A. scrisse un romanzo di apologia cattolica e di ambiente ebraico, Nella tribù di Giuda (Genova 1895).
Morì nel 1925.
Bibl.: T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei,Napoli ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] come era riuscito a fare Demostene. Alla conoscenza del latino, il D. aggiunse presto anche quella del greco e dell'ebraico; vasti e approfonditi, come dimostrano i continui riferimenti delle sue opere, e come egli stesso solennemente afferma in un ...
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FALCO, Mario
Francesco Margiotta Broglio
Nacque a Torino l'11 marzo 1884 da Achille, torinese, commerciante, con interessi anche in Estremo Oriente, e da Annetta Pavia, di Casale Monferrato. Secondogenito [...] F., in Il Diritto ecclesiatico, LIV (1943), pp. 332 s., citati nel testo, vanno aggiunti tra quelli di argomento ebraico: In memoria degli ebrei della Comunità di Torino caduti in guerra, Torino 1921; Il nuovo ordinamento delle Comunità israelitiche ...
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DOLFIN, Giovanni Paolo
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Sebenico in Dalmazia il 4 genn. 1736 da Antonio e da Daria Laghi.
Il padre, nato il 7 giugno 1711 da Giovanni Paolo, del ramo dei Dolfin di S. Maurizio, [...] una vasta cultura nelle materie umanistiche ed ecclesiastiche (ma, oltre all'ottima preparazione nelle lingue classiche e nell'ebraico, conosceva alla perfezione - cosa inconsueta per quegli anni - il francese e discretamente il tedesco e lo spagnolo ...
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LICHETO, Francesco
Silvano Giordano
Nacque, in data ignota, comunque collocabile tra il 1450 e il 1475, forse a Lovere, nel Bergamasco, oppure a Brescia, stando all'appellativo "de Brixia", con cui [...] L. mostra di conoscere la dottrina cabalistica. La dottrina immacolista dei francescani permetteva del resto confronti con la teoria ebraica delle sefirot.
L'insegnamento del L. attirò l'attenzione di Bernardino da Feltre, che ebbe modo di visitare ...
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Nacque a Pesaro il 21 febbr. 1811 dal conte Antonio e da Giovanna Venturelli di Cesena (Pesaro, Biblioteca Oliveriana, ms. 1549, II).
La tradizione che lo vuole figlio di Cesare, zio paterno nato nel 1755 [...] (De Sanctis).
Sembra che il G. abbia scritto alcune Dissertazioni archeologiche, con una sezione relativa al cimitero ebraico, e una Storia della scultura e della pittura cristiana nei primi otto secoli, entrambi inediti (Carteggio Vanzolini ...
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ARCAMONE, Ignazio
Alberto Merola
Nacque nel 1614 o 1615 a Bari (il Sommervogel è incerto se il luogo di origine sia Napoli o Bari; ma gli elenchi dei gesuiti compilati a Napoli eliminano questo dubbio [...] dotato nell'apprendirnento delle lingue (in una delle lettere citate diceva che gli erano bastati venti giorni per imparare l'ebraico), l'A., dopo aver terminato gli studi teologici nel collegio di Goa, venne destinato all'attività missionaria tra le ...
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ABRAHAM ben Garton
Anita Mondolfo
Ebreo, iniziatore della notevole produzione tipografica ebraica, che ebbe il suo centro in Italia nel '400 e alla quale parteciparono, in minor misura, la Spagna, il [...] 5 febbr. 1475 il Commentum in Pentateuchum di Salomone Isaacide, detto Rashi, opera largamente diffusa in manoscritto. È la prima stampa ebraica con data certa. Il nome di A. figura nel colofone. Niente altro si sa della sua attività.
È un volume in ...
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GIACOMINI TEBALDUCCI MALESPINI, Lorenzo
Anna Siekiera
Nacque ad Ancona il 29 febbr. 1552 da Jacopo di Lorenzo e da Elisabetta di Filippo Gondi. Per ragioni ereditarie i Giacomini avevano unito al cognome [...] città marchigiana. Dopo il ritorno della famiglia a Firenze studiò il greco e il latino e apprese anche le basi dell'ebraico. Entrò nell'Accademia dei Lucidi di Eufrosio (Frosino) Lapini e ne fu eletto console nel 1566; nello stesso anno pronunciò un ...
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ARDIZZONE, Girolamo
Viola Angelini
Nacque a Palermo il 17 genn. 1824; compiuti gli studi nel collegio dei gesuiti e all'università, iniziò un'ntensa attività giornalistica. Fu anche operoso letterato: [...] delle Odi di Anacreonte e di Saffò; seguì un'altra versione, notevole per l'impegno filologico e la fedeltà al testo ebraico, la Versione poetica del Cantico dei Cantici, Napoli 1846; ed ancora Rimembranze, liriche, Napoli 1847;il saggio critico Il ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.