Poligrafo (Masi, Padova, 1748 - Venezia 1799). Tradusse dal greco 5 tragedie di Euripide e 1 di Sofocle (1789, 1790), e, in vernacolo veneto, l'Iliade (1788); dall'ebraico i Salmi, l'Ecclesiaste, la Sapienza. [...] Altri scritti: Dottrina dei padri greci relativa alle circostanze della chiesa nel sec. 18º (1791); Pensieri sulla trisezione dell'angolo (1793); stanze inneggianti alla Libertà, eguaglianza, democrazia ...
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BRUNELLI, Girolamo
Gianni Ballistreri
Nato a Montalcino presso Siena nell'agosto del 1549, entrò quindicenne nella Compagnia di Gesù, pronunziando i voti il 2 apr. 1565. Cultore appassionato delle lingue [...] gesuitico di Roma, dove fu verosimilmente studente e dove poi insegnò per lunghi anni il latino, il greco e l'ebraico. Già nel 1581 doveva avere nel Collegio Romano un qualche incarico, se vi pronunziò l'orazione funebre per il nobile convittore ...
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Scrittrice e giornalista italiana (n. Pisa 1931). Di origini ebraiche, da bambina ha subito le discriminazioni e persecuzioni razziali, ha fondato e diretto per anni il mensile ebraico Shalom e nel 2012 [...] le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica. Autrice di romanzi per adulti e per ragazzi, molto apprezzati da pubblico e critica, tra le sue pubblicazioni si ricordano: Una bambina e basta (1994, Premio Elsa Morante Opera Prima ...
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Lessicografo ebreo spagnolo del sec. 10º. Visse a Cordova in amicizia con Ḥasday ibn Shaprūṭ (v.). Il suo Maḥberet ha il merito di essere stato il primo vocabolario ebraico completo che distingue le parole [...] secondo la loro radice ...
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Nome umanistico dell'orientalista Th. Buchmann (Bischofszell, Turgovia, 1504 o 1509 - Zurigo 1504). Nel 1531 successe a Zwingli nella cattedra di teologia anticotestamentaria di Zurigo. Profondo conoscitore [...] dell'ebraico (continuò la traduzione della Bibbia di Leo Jud, 1543), dell'arabo (trad. del Corano, 1543) e del greco neotestamentario, compose anche lavori di cronologia. ...
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Domenicano (Subirats, Barcellona, 1220 circa - Barcellona 1286 circa). Svolse attività missionaria a Tunisi, dove fondò (1250), con alcuni confratelli, una scuola di lingua araba; poi (1281) a Barcellona, [...] dove fu insegnante di ebraico. I suoi scritti Explanatio symboli Apostolorum, Pugio fidei e Capistrum Iudaeorum attestano la sua ispirazione missionaria, diretta alla conversione degli infedeli, e la sua larga conoscenza del mondo arabo ed ebraico. ...
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Filosofo (Dysert, Irlanda, 1685 - Oxford 1753). Studiò a Dublino presso il Trinity College, dove fu anche lettore (dal 1707 al 1724), insegnando di volta in volta greco, ebraico e teologia. Ministro della [...] chiesa anglicana (1710), nel 1734 fu nominato vescovo di Cloyne, in Irlanda. B. trascorse lunghi periodi della sua vita a Londra e a Oxford; frequenti furono i suoi viaggi in Europa e tra il 1716 e il ...
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Ecclesiastico (Leighlirabridge, Carlow, 1830 - Sydney, Australia, 1911). Studiò a Roma al Collegio irlandese, all'Università Gregoriana e a Propaganda Fide e prese gli ordini nel 1853. Prof. di ebraico [...] a Propaganda Fide (1861), vicerettore del Collegio irlandese, fu poi segretario del cardinale P. Cullen, l'arcivescovo di Dublino. Vescovo titolare di Olba (1872) e coadiutore del vescovo di Ossory, successe ...
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GIOVANNI da Capua (Iohannes de Campana, de Campania, de Capua)
Mauro Zonta
Ebreo convertito al cristianesimo, attivo intorno al 1300 a Roma come traduttore in latino. Di G. non si conosce il nome ebraico [...] 4).
Il ruolo che G. si assunse, su stimolo dei suoi committenti, è dunque quello di divulgatore della scienza arabo-ebraica presso i cristiani, secondo uno schema frequente nei secoli XII e XIII. In effetti, le traduzioni di G., tutte condotte sulla ...
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Orientalista, cosmografo cabalista (Barenton, Manche, 1510 - Parigi 1581). Al seguito dell'ambasciata di Francesco I a Costantinopoli iniziò lo studio dell'arabo, avendo già appreso da autodidatta l'ebraico [...] relegato nel convento di Saint-Martin-des-Champs. Fra le sue opere, oltre alle traduzioni di testi della Cabala ebraica, all'edizione del Protovangelo di Giacomo (1552) e alla collaborazione all'ed. del Nuovo Testamento in siriaco (1555): Gramatica ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.