Uomo politico israeliano (Cherson, Odessa, 1894 - Gerusalemme 1965), del partito laburista (Mapai): ebbe una parte di primo piano nella fondazione dello stato ebraico in Palestina; fu quindi ministro degli [...] Esteri dal 1949 al 1956 e primo ministro dal 1953 al 1956. Dal 1960 fu presidente dell'esecutivo dell'Organizzazione sionistica internazionale e della Jewish agency ...
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BONAVOGLIA ('Ḥefeṣ ), Mosè de' Medici
Attilio Milano
Nato a Messina verso la fine del Trecento, il B. - Bonavoglia è l'equivalente dell'ebraico 'Hefes - sembra aver ottenuto assai presto, per motivi [...] ital. di sc. giurid., XLI (1906), p. 98; N. Ferorelli, Gli ebrei nell'Italia meridionale, Torino 1905, p. 71; V. Colorni, Legge ebraica e leggi locali, Milano 1945, pp. 313-18; C. Roth, The History of the Jews of Italy, Philadelphia 1946, pp. 236-40 ...
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Nome con cui è noto il medico e filosofo ebreo Yĕhūdāh Abrabanel o Abravanel (n. Lisbona tra il 1460 e il 1465 - m. in Italia prima del 1535). Nel 1484, essendo il padre, già ministro e tesoriere di re [...] più e che pianse, alcuni anni più tardi, nella mirabile Elegia sopra il tempo, una delle cinque sue poesie in ebraico rimasteci), ed emigrò in Italia, dove esercitò la professione di medico, peregrinando da Napoli a Genova, Barletta, Venezia, Roma ...
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Poetessa, scrittrice e critica israeliana (Königsberg 1911 - Gerusalemme 1970). Vissuta a Kovno (Lituania), durante gli anni di liceo pubblicò la sua prima lirica in ebraico (1926). Approfondì gli studî [...] l'interiorità. Nei canti Mi beitī ha-yāšān ("Dalla mia vecchia casa", 1944), scritti dopo l'olocausto del popolo ebraico, viene rappresentata la sua famiglia e il mondo dell'infanzia. Profonda conoscitrice anche della lingua e della letteratura ...
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Biblista e filologo (Eichstätt 1882 - ivi 1938); dal 1911 professore di esegesi vetero-testamentaria nel seminario della sua città. Propose una restituzione di un testo ebraico dell'Antico Testamento più [...] quello masoretico attraverso il confronto con le versioni antiche; secondo W. i Settanta avrebbero usato un testo ebraico già trascritto in greco (Die Psalmen textkritisch untersucht, 1925; Die Transkriptionen von der Septuaginta bis zur Hieronymus ...
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Biblista (n. in Ucraina 1889 - m. 1963); dal 1928 in Israele, dal 1949 prof. di Bibbia all'univ. ebraica di Gerusalemme. Autore in ebraico di una storia della religione ebraica fino alla distruzione del [...] secondo Tempio (8 voll., 1937-57) e di commenti scritturistici; sostenne l'originalità e l'antichità del monoteismo biblico ...
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Busi, Giulio. – Filologo italiano (n. Bologna 1960). Laureatosi in Lingue orientali (ebraico) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Ebraistica presso l’Università [...] ’Università di Venezia. Dal 1999 dirige l’Istituto di Giudaistica della Freie Universität Berlin. B. è esperto di misticismo ebraico, di cui ha analizzato sia lo sviluppo storico che i valori letterari e le implicazioni estetiche e visuali. È inoltre ...
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Poeta israeliano (Bialy Kamień, Breslavia, 1898 - Rāmat Gan 1981); dal 1924 in Palestina. Ha cantato in versi di intensa efficacia l'ideale nazionale ebraico, la lotta per l'indipendenza, il dolore per [...] i confratelli uccisi dalla persecuzione. Tra le sue opere, particolarmente notevole la raccolta di poesie Rĕhōbōt ha-nāhār ("Le vie del fiume", 1951). Ottenne nel 1948 il premio intitolato al poeta Bialik ...
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Nome umanistico del teologo protestante Gottschalk Schulz (Salzwedel, Magdeburgo, 1524 - Wittenberg 1573), formato sul latino praetor per il ted. Schulz e sul corrispondente ebraico Abdias di "servo di [...] , divenne prima rettore del Gymnasium di Salzwedel (1548), poi (1553) preside di quello di Magdeburgo. Prof. di lingua ebraica all'accademia di Francoforte sull'Oder (1557-63), P. fu uno dei capi della fazione filippista. Lasciata Francoforte, si ...
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Teologo luterano (Augusta 1488 - Saalfeld 1560), in relazione con Fr. v. Sickingen; si recò nel 1524 a Wittenberg e con la sua conoscenza dell'ebraico aiutò Lutero nella traduzione della Bibbia; parroco [...] (1517) e "superintendente" (vescovo, 1528) a Saalfeld (Turingia), polemizzò con Osiandro e G. Major ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.