BRAGADIN, Alvise
Alfredo Cioni
Figlio di Pietro, della nobile famiglia veneziana, nacque nei primi anni del sec. XVI, e fu il primo della famiglia ad impiantare nella città natale, dopo che un altro [...] .
A Venezia il Consiglio dei dieci, il 21 ott. 1554, lanciò l'interdetto contro il Talmūd, estendendolo a tutti i libri in ebraico. Il Giustinian, che aveva tra il 1546 e il 1551 stampato l'immensa opera completa dei due Talmūd, fu rovinato e cessò l ...
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BRANCA, Giovanni Battista
Armando Petrucci
Nato a Brissago, nel Canton Ticino, il 7 febbr. 1722 da Salvatore, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Studiò teologia nel Seminario maggiore di Milano [...] e di collazione passò ad uno studio critico complessivo di tutta la tradizione testuale della Bibbia e soprattutto del testo ebraico in rapporto ed in confronto con la Volgata, studio per il quale si avvalse anche di collazioni di codici fiorentini ...
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GALIANI, Ferdinando
Silvio De Majo
Nacque a Chieti il 2 dic. 1728, da Matteo, regio uditore in quella città, e da Anna Maria Ciaburri.
Dopo aver seguito gli spostamenti professionali del padre a Lecce, [...] zio, ispirata alla nuova visione scientifica di Newton e Locke. Studiò al tempo stesso lettere italiane e latine, greco ed ebraico, matematica, filosofia e scienze naturali, diritto ed economia. Ottimi furono i maestri di cui, insieme con il fratello ...
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SIRLETO, Guglielmo
Gigliola Fragnito
- Nato nel 1514 a Guardavalle presso Stilo in Calabria, da Tommaso, di incerta professione, e da una Politi di Cropani, ebbe sei fratelli e una sorella.
Introdotto [...] di Teofilatto ai Vangeli, apparso a Roma nel 1542 a cura di Francesco Torres.
Probabilmente in questi anni studiò l’ebraico. Nell’ottobre 1545 rifiutò la cattedra di greco all'Università di Perugia con un salario di 200 scudi annui, adducendo ...
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BISCIONI, Antonio Maria
Armando Petrucci
Nacque a Firenze il 14 ag. 1674 da Lorenzo e da Margherita Meini. Studiò lettere latine e filosofia, quindi, abbracciata la carriera ecclesiastica, si diede [...] cognizioni bibliografiche, linguistiche ed erudite, con l'apprendimento in particolare della paleografia e dei primi rudimenti di ebraico. La Biblioteca Laurenziana rappresentò la più grande passione e il più grande cruccio della sua tranquilla vita ...
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COLONNA, Pietro (Pietro Galatino)
Carlo Colombero
Il personaggio fu universalmente noto come Pietro Galatino, nome derivato da quello della città natale, appunto Galatina, in Puglia. Varie discussioni [...] dovuta al fatto che tale lingua era ampiamente usata nella sua terra di origine, il C. unì la conoscenza dell'ebraico che studiò a Roma sotto la guida del grammatico ebreo Elia Levita, divenendone tanto esperto da essere talvolta ritenuto egli stesso ...
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TIMOTEO da Lucca
Pietro Delcorno
TIMOTEO da Lucca (Girolamo Maria dei Medici da Moncigoli). – Figlio del giurista Benedetto di Niccolò dei Medici da Moncigoli e di Beatrice di Stefano di Poggio, nacque [...] città, accusato di avere bestemmiato e distrutto alcune immagini cristiane, in quaresima Timoteo attaccò duramente il credito ebraico e la stessa presenza degli ebrei in città. Il governo lucchese discusse ripetutamente delle prediche de iudeo tenute ...
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LAZISE, Paolo
Alida Caramagno
Figlio del nobile Zeno Bevilacqua di Lazise e di Francesca Pilcante di Orlando, nacque a Verona nel 1508. Nel 1528 entrò a far parte dei canonici regolari lateranensi di [...] la città. L'educazione dei novizi e dei giovani professi si concentrò particolarmente sullo studio delle lingue classiche e dell'ebraico, nelle quali Vermigli individuava le basi di una corretta educazione teologica. A questo scopo si impegnò a fare ...
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CIASCA, Agostino
J. Alberto Soggin
Nato a Polignano a Mare (prov. di Bari) il 7 maggio del 1835, in una famiglia di modeste condizioni economiche, da Leonardo e da Olimpia Montanari, fu battezzato con [...] collegio di S. Monica.
Conseguita la laurea in lingue orientali, nel 1866 il C. fu chiamato alla cattedra di lingua ebraica nel Collegio Urbano de Propaganda Fide. Nel 1868 divenne reggente degli studi dell'Ordine e nei due anni successivi funse da ...
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ALBERTINI, Paolo, detto Paolo Veneto
Guido Rizzi
Umanista veneziano. Nacque verso il 1430 da famiglia veneziana, da cui uscirono altri letterati. Vestì a dieci anni l'abito dei serviti e fu novizio [...] : cfr. Giani, I, p. 545). Oltre che coltissimo in filosofia e teologia, ebbe una notevole erudizione anche in greco ed in ebraico. Fu nominato ben presto priore e poi provinciale del suo Ordine, e fu proposto anche nel 1471 dal senato veneto per il ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.