GIUDITTA
Giuseppe Ricciotti
. Libro deuterocanonico (v. bibbia) dell'Antico Testamento, che prende nome dalla protagonista. Il testo originale del libro, che doveva essere ebraico o aramaico, è perduto; [...] che inoltre dal racconto risulta di grande importanza, non appare neanche vagamente accennata in altri antichi documenti, il popolo ebraico appare governato, in tempi anteriori all'esilio in Babilonia, non da re ma dal sommo sacerdote e dal sinedrio ...
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Vedi GERUSALEMME dell'anno: 1960 - 1994
GERUSALEMME (v. vol. III, p. 850 e S 1970, p. 581, s.v. Palestina)
G. Palumbo
Gli scavi nel quartiere ebraico, diretti da N. Avigad, sono proseguiti negli anni [...] in IsrExplJ, XXXIII, 1983, pp. 129-131; XXXIV, 1984, pp. 57-58; XXXV, 1985, pp. 65-67, 301-303.
Quartieri ebraico, armeno, cristiano e Cittadella: D. Bahat, Jerusalem, Old City, the Armenian Garden, in IsrExplJ, XXII, 1972, pp. 171-172; G. Barkay ...
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Uomo politico sionista (Mogilëv 1869 - New York 1924). Nel suo Die Judenfrage und der sozialistiche Judenstaat (1898) sostenne che uno stato ebraico poteva essere attuato solo su base socialista; poco [...] dopo, con un appello alla gioventù ebraica, diede vita al Partito socialista sionista, aderendo (1909) al sionismo laburista (Poalei Sion) dal quale fu chiamato (1920) a far parte di una commissione d'inchiesta in Palestina. ...
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Qōhelet Uno dei libri brevi (noti anche come i ‘cinque rotoli’) della Bibbia ebraica. Prende nome dall’autore ed è detto, nella versione greca, Ecclesiaste. La lingua (il tardo ebraico della Mishnāh), [...] lo stato della società, che il libro deplora, e alcune analogie con il pensiero greco lo fanno datare a verso la fine della dominazione seleucidica in Palestina, prima della riscossa dei Maccabei, intorno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filone di Alessandria e la sintesi tra pensiero greco ed ebraico
Francesca Calabi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filone rappresenta [...] splendore fino a divenire provincia romana, sede di un governatore incaricato di mantenere l’ordine in Egitto. La comunità ebraica d’Egitto ai tempi dei Tolemei è già numerosa: Flavio Giuseppe – certamente con esagerazione – parla di 120 mila membri ...
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Egittologo (Pisa 1800 - ivi 1843). Studiò le lingue orientali con G. G. Mezzofanti, a Bologna, poi (dal 1824) fu prof. d'ebraico e d'arabo nell'univ. di Pisa. Nell'anno seguente strinse amicizia con J.-F. [...] Champollion e, sotto la sua guida, si diede allo studio dei geroglifici. Partecipò (1828-29) a una spedizione in Egitto e, tornato in Italia, ne pubblicò i risultati. I suoi scritti più importanti sono ...
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Drammaturgo e poeta bielorusso di lingua yiddish (Igumen, Bielorussia, 1886 - New York 1962). Condannato alla deportazione per la sua militanza nel movimento socialista ebraico, riuscì a fuggire dalla [...] Siberia e a rifugiarsi negli USA (1913). La sua produzione poetica e teatrale è centrata sul destino del popolo ebraico, e privilegia il tema della salvezza perseguita attraverso la sofferenza. La sua opera più famosa è Der Goylem, poema drammatico ...
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Poeta, novelliere e critico ebreo (Michajlovsk, Russia, 1875 - Tel Aviv 1943). Educato in un ambiente aperto agli influssi della Haśkalah (illuminismo ebraico) e al sapere occidentale, introdusse nuove [...] forme poetiche, le ballate, i sonetti e gli idillî. In questi ultimi descrive la vita tradizionale ebraica, spesso criticamente evocando per contrasto gli ideali greci, come in Lè-nokhaḥ pesel Apollo ("Di fronte alla statua di Apollo", 1900). ...
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Famiglia giudaico-spagnola di scienziati e traduttori medievali, originarî di Granada. Y¶ehūdāh (Granada 1120 - Lunel 1190) scrisse un trattato di grammatica e retorica e un testamento morale, tradusse [...] . Suo figlio Shĕmū'ēl (Lunel 1150 circa - Marsiglia 1235 circa) scrisse commenti biblici e tradusse in ebraico opere di filosofia e medicina. Il figlio di questi Mōsheh (sec. 13º) commentò testi biblici e fece versioni dall'arabo, e inoltre scrisse ...
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Orientalista italiano (Roma 1844 - ivi 1935), dapprima custode del gabinetto numismatico della Biblioteca Vaticana (1873-76), poi prof. (1876-1919) di ebraico e lingue semitiche comparate nell'univ. di [...] Roma, dove ebbe anche l'incarico dell'insegnamento del greco (1886-88) e di storia e lingue d'Abissinia (dal 1885). Socio nazionale dei Lincei (1878). Dopo una memoria Sulla sede primitiva dei popoli semitici ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.