Scrittore tedesco (Praga 1884 - Tel Aviv 1968). Sionista, studiò l'anima e il problema ebraico nei suoi romanzi Jüdinnen (1911), Arnold Beer (1912) e Rëubeni (1925). Ma largo successo incontrò solo con [...] Tycho Brahes Weg zu Gott (1916), e Die Frau, nach der man sich sehnt (1927). Amico di F. Kafka, curò l'edizione postuma delle sue opere, e scrisse su di lui, fra l'altro, un'acuta biografia (F. Kafka, ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] (meglio, di un segno paragrafematico) ebraico costituito da due puntini [:] posti sotto un grafema normalmente consonantico, per indicare l’assenza di vocale seguente o la presenza di una vocale senza qualità e senza quantità, quindi di grado ridotto ...
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(ebr. Yĕhūdīt, gr. 'Ιουδίϑ, lat. Iudith) Nella Bibbia, eroina del libro che porta il suo nome. Il libro è conservato in greco; il canone ebraico lo esclude mentre quello cattolico lo accetta. Giovane [...] i dati con la storia del periodo (Nabucodonosor re degli Assiri; Betulia mai nominata in altri documenti antichi; il popolo ebraico governato dal sommo sacerdote in tempi anteriori all'esilio, ecc.), ma si sono cercate invano da parte di varî ...
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I Chazari nella storia del giudaismo. - Il popolo dei Chazari (ebraico kazārīm, kūzārīm, e anche qāzār; arabo khazar) ha una notevole importanza storico-religiosa per l'adesione delle cerchie dirigenti [...] già da Yĕhūdāh al-Bargelōni. L'autore del Fihrist (v. XV, p. 251) riferisce che i Chazari si valevano dei caratteri ebraici per iloro scritti.
La politica chazara e il giudaismo. - Che già fino dai primi stadî del processo di conversione la politica ...
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GIGGEI, Antonio (Antonius Giggeius)
Carlo Alfonso Nallino
Orientalista quasi certamente lombardo, cultore di arabo, ebraico e persiano, dottore in teologia, morto nel 1632 a Milano, ove, molto stimato [...] dal cardinale Federico Borromeo, era addetto alla Biblioteca Ambrosiana. Il papa Urbano VIII lo aveva chiamato alla Vaticana ed egli s'apparecchiava a trasferirsi a Roma, quando la morte l'incolse nell'anno ...
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SOMMI (Somi, Sommo) PORTALEONE, Giuda Leone de'
Aldo Roma
SOMMI (Somi, Sommo) PORTALEONE, Giuda Leone de’ (ebraico Yehudà ben Yitzchaq Somi mi-Sha‘ar Aryè). – Nacque tra il 1525 e il 1527 probabilmente [...] and founder of a synagogue at Mantua, in The Jewish Quarterly Review, X (1898), 3, pp. 445-461; C. Roth, Un consorzio ebraico mantovano e l’elezione al trono di Polonia nel 1587, in La Rassegna mensile di Israel, XXVIII (1962), pp. 494-499; L. de ...
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labia mea, domine
Angelo Penna
mea, domine. Versione della volgata latina di Ps. 50 (ebraico 51), 17. D. fa pronunziare queste parole dai golosi, senza dubbio per ricordare l'abuso che essi fecero della [...] bocca, la quale dovrebbe servire innanzi tutto per lodare Iddio: Ed ecco piangere e cantar s'udìe / ‛ Labïa mëa, Domine ' per modo / tal, che diletto e doglia parturìe (Pg XXIII 10-12).
L'impressione contrastante ...
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IDUMEA (A. T., 88-89)
Roberto ALMAGIA
Tommaso PIANTI
Il nome storico di Idumea (ebraico: "terra di Edom"; Settanta: 'Ιδουμαία) indica la parte meridionale della Palestina, a mezzogiorno della Giudea. [...] occupò le città idumee di Adora, oggi Dûra, e Marissa, oggi Khirbet Merash, e costrinse gl'Idumei ad accettare le leggi ebraiche: da allora furono assimilati ai Giudei. Con Antipatro e suo figlio Erode salgono fin sul trono di Giuda, per sparire poi ...
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Pittore russo (Vinnica 1889 - Leningrado 1970), ebreo, nelle incisioni cercò di creare uno stile decorativo ebraico, nei ritratti (celebre quello di A. Achmatova) risentì del cubismo. ...
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Mosaicista palestinese (sec. 6º). Con il figlio Hanina, il cui nome indica l'appartenenza al ceppo ebraico, eseguì il mosaico pavimentale della sinagoga di Bēt Alfā' (Israele), al tempo dell'imperatore [...] d'Isacco e dello zodiaco, seppure eseguita in uno stile francamente popolare e primitivo, costituisce, allo stato delle nostre conoscenze archeologiche, la fase più evoluta del programma iconografico ebraico nella decorazione delle sinagoghe. ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.