MISERERE ("abbi compassione")
È la parola iniziale, nella volgata latina, del Salmo L (ebraico LI).
Nel titolo, sia del testo ebraico sia delle antiche versioni, il salmo è attribuito a David allorché [...] il profeta Nathan si presentò a lui per rinfacciargli l'adulterio commesso con Bethsabea (v. david). In realtà il salmo è di tipo penitenziale: tuttavia il suo penultimo verso (20) contiene la preghiera ...
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(lat. Regum; gr. βασιλειῶν «dei regni») Nome di 2 libri biblici secondo il testo ebraico (Mĕlākhīm «Re»), di 4 secondo le versioni greca e latina, che vi includono anche i 2 libri detti nel testo ebraico [...] corrispondono pertanto rispettivamente ai libri I-II Re e III-IV Re greci e latini. Seguendo l’uso ebraico, il I Re si apre con gli ultimi giorni del regno di David e culmina descrivendo quello di Salomone e in particolare la costruzione del tempio ...
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PASQUA
Giuseppe RICCIOTTI
Alberto PINCHERLE
Lucio GIALANELLA
. La Pasqua ebraica. - Nome. - Il nome della Pasqua è in ebraico pesah, diventato nell'aramaico-giudaico pisḥā (siriaco peṣḥā), che poi [...] di Nisān, che era il primo mese dell'anno e corrispondeva circa al nostro marzo-aprile, e Mosè diede ordine che ogni famiglia ebraica, nella notte fra i giorni 14 e 15 di detto mese, immolasse in casa propria un agnello maschio, di un anno di età ...
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Scrittore inglese (Londra 1864 - Midhurst, Essex, 1926). Ottenne fama col romanzo d'ambiente ebraico Children of the ghetto (1892), cui fecero seguito varî studî nei quali andarono sempre più insinuandosi [...] , democratiche (The principle of nationalities, 1917; Voice of Jerusalem, 1920, ecc.). Taluni suoi personaggi e ambienti ebraici, spesso tragici, mostrano forte capacità di osservazione psicologica (The king of Schnorrers, 1894; The mantle of Elijah ...
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Ecclesiastico (Talavera de la Reina 1428 circa - Granada 1507), monaco gerolamino. Esperto in ebraico e arabo e celebre predicatore, fu confessore dei Re Cattolici. Vescovo di Ávila (1485), fu arcivescovo [...] di Granada, subito dopo la conquista della città nel 1492. La sua tolleranza verso i Mori, opposta ai metodi sbrigativi sollecitati da altri, causò molte conversioni ma insieme accuse inquisitoriali: fu ...
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ZAFFIRO
Piero Aloisi
. Lo zaffiro (etimologia incerta, forse dal greco σάπϕειρος o dall'ebraico sappîr) è la varietà azzurra, trasparente, del corindone, usata come pietra preziosa, e di notevole valore. [...] Quella incolora, di molto minor pregio, viene detta leucozaffiro o zaffiro bianco. (V. corindone; pietre preziose e ornamentali) ...
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Zemmour, Éric. - Scrittore, giornalista e uomo politico francese (n. Montreuil 1958). Di origini ebraico-algerine, editorialista di Le Figaro con alle spalle una lunga carriera giornalistica maturata, [...] tra le altre, nelle testate Le Quotidien de Paris, InfoMatin e Valeurs actuelles (1999), ha raggiunto ampia popolarità attraverso la partecipazione a talk show in cui ha sostenuto posizioni aspramente ...
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Ebraista (n. Zamora 1474 - m. 1531); rabbino convertito (1506), fu il primo prof. di ebraico a Salamanca, curò il testo ebraico e la traduzione latina del Targūm nell'ed. poliglotta complutense della Bibbia, [...] di cui compilò il dizionario e la grammatica ebraica. Un'altra grammatica, con lessico, un catalogo dei giudici, re, sacerdoti e profeti e una lettera agli Ebrei di Roma, dimostrando la venuta del Messia, pubblicò nel 1526. ...
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(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, [...] come condizione per il raggiungimento dei beni terreni, la giustizia, la religiosità. Come genere letterario, i P. si legano a un’ampia serie di scritti del mondo orientale antico, introducendovi però elementi caratteristici del pensiero ebraico. ...
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Poeta, narratore e pubblicista ebreo (Vilna 1830 - Pietroburgo 1892). Appartenne al movimento dell'illuminismo ebraico, reagente contro l'eccesso del tradizionalismo. Iniziò la sua attività poetica con [...] ("Racconti di Giuda"), una raccolta di novelle nella tradizione di Esopo e di La Fontaine; e poi di nuovo poesie, raccolte infine in sei volumi. Tradusse in ebraico le Hebrew melodies di Byron. È considerato il maggior poeta ebreo del suo tempo. ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.