Re della Giudea (40-37 a. C.), figlio dell'asmoneo Aristobulo II, che Pompeo nel 63 a. C. sostituì nel sommo sacerdozio e nella etnarchia della Giudea con il fratello Ircano II. A. condivise la prigionia in Roma col padre, fino a che nel 56 entrambi furono liberati. Con un piccolo esercito essi cercarono di riconquistare la Palestina, ma furono facilmente battuti. Aristobulo fu anche di nuovo preso ...
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OFITI (gr. ὀϕιται, ὀϕίϕις; da ὄϕις "serpente") o naasseni (dall'ebraico nāḥāsh "serpente")
Propriamente dovrebbero intendersi con questo nome quegli gnostici (v. gnosticismo) nel cui sistema mitologico-cosmogonico [...] il serpente ha qualche parte; ma in pratica si è convenuto (C. Schmidt, A. Hönig, W. Bousset) di raccogliere sotto questo nome tutti gli gnostici non altrimenti designati dal nome di un caposetta. Secondo ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] anche un secolo o due prima), di un testo assai simile a quello masoretico.
Edizioni
- La prima edizione a stampa della B. ebraica intera (dopo le edizioni di singoli libri, dal 1477 in poi) fu pubblicata a Soncino, il 23 febbraio 1488. Ne seguirono ...
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ittiti
Il nome deriva dall’egiziano h(e)ta, hita, ebraico hiti, che rende l’ittita Hatti («re/uomini del Paese di Hatti»). La prima attestazione della presenza ittita in Anatolia risale al periodo degli [...] insediamenti commerciali assiri (ca. 1850-1700 a.C.). Gli archivi dei mercanti assiri, rinvenuti in particolare a Kanish / Nesha, presso Kayseri (Cesarea), registrano nomi propri e termini comuni ittiti ...
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L’avversione e la lotta contro gli Ebrei. Anche se il termine venne usato per la prima volta agli inizi del 19° sec., si tratta di un fenomeno molto più antico. A un’ostilità di carattere religioso, viva [...] il peso della tradizione risorgimentale aveva impedito, anche dopo l’ascesa del fascismo, il sorgere di un problema ebraico. Ma in seguito alla formazione dell’Asse Roma-Berlino si ebbe la Dichiarazione della razza (15 luglio 1938), sottoscritta ...
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Acri
D. Jacoby
Z. Jacoby
(od. San Giovanni d'Acri; ebraico 'Akkō; arabo 'Akkā)
Città sulla costa di Israele, a N della baia di Haifa, fondata al principio del secondo millennio a.C. a km. 1 ca. a E [...] dell'attuale città vecchia. Lo sviluppo in quel sito ebbe inizio in epoca ellenistica, dopo la conquista del Vicino Oriente da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C., ma fin verso la fine del sec. 6° non ...
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Orientalista e patriota (Termini Imerese 1815 - Roma 1872), sacerdote, prof. di ebraico nell'univ. di Palermo (1843-48), poi di greco nell'Istituto di studi superiori di Firenze (1865-70) e infine di greco [...] ed ebraico nell'univ. di Roma (dal 1870). Dal 1850 al 1856 aveva sofferto la destituzione e il carcere per la sua partecipazione all'insurrezione palermitana del 1848; nel 1860 fu ministro dell'Istruzione nel governo provvisorio di Sicilia, e poi ...
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VRIES, Louis de
Adriano H. Luijdjens
Attore olandese, nato nel quartiere ebraico di Amsterdam il 18 ottobre 1871 e figlio di padre e madre sordomuti. Membro, più tardi direttore, di una filodrammatica, [...] nel Mercante di Venezia, come Abraham Lehmann in Die Familie Lehmann di H. Reichenbach, e in genere in commedie di soggetto ebraico. Però anche Androcles in Androcles and the Lion di Shaw e Enrico IV nella commedia omonima di Pirandello sono tra le ...
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Letterato (Mantova 1724 - ivi dopo il 1783). Gesuita, insegnò greco ed ebraico al Collegio romano, quindi (dal 1773) lingue orientali a Mantova, dove fu anche prefetto della biblioteca; tradusse in ottave [...] l'Iliade (1769-70), l'Odissea (1778-79) e l'Eneide (1782-83) ...
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. Il vocabolo ebraico 'ādhām è originariamente nome comune che designa in genere la razza umana, o in particolare un suo individuo (latino homo); eccezionalmente, l'uomo in contrapposto alla donna (latino [...] formò l'Uomo [dalla] polvere del suolo", riferendosi evidentemente alla parte materiale dell'Uomo, come mostra anche il verbo che in ebraico è applicato spesso al vasellaio, che forma o manipola con la creta i suoi vasi; poi aggiunge, che "gli soffiò ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.