Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] di retorica, greco ed ebraico. Grande conoscitore di lingue antiche e moderne, si distinse per l’intensa attività di filosofia e della ragione» ravvisando in quell’opera «lo spirito moderno, che violava quelle forme consacrate e fossili, logore per ...
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BEGUINOT, Francesco
Tullio De Mauro
Nacque a Paliano (Frosinone) il 1° ag. 1879. Figlio di Pompeo e di Giulia Schifalacqua, il B., già negli anni del ginnasio, cominciò da autodidatta lo studio del [...] anni del liceo poté così impadronirsi delle prime conoscenze di ebraico, gè'ez e amarico. Nel 1898, ottenuta la favore dagli specialisti (cfr. le rec. di C. A. Nallino, in Oriente moderno, XI [1931], pp. 467-69; G. Marcy, in Hespéris, XII[1932], ...
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CALEPIO, Ambrogio, detto il Calepino
GG. Soldi Rondinini-T. De Mauro
Figlio naturale del conte Trussardo, primo feudatario della Val Calepio, nacque probabilmente intorno al 1435 e fu battezzato con [...] ai classici. Non ci troviamo dinanzi a un lessico, nel senso moderno del termine, ma piuttosto dinanzi a una mescolanza di lessico ed aggiungevano, accanto al lemma latino, i corrispondenti greci, ebraici (raramente) e dei vari "volgari" europei. Un ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] dialogo, caro a Michelangelo e al suo tempo, tra l’Antico e i moderni.
Al di là di un muretto e di un sottile corso d’acqua, Savonarola Sante Pagnini, studioso dell’Antico Testamento in ebraico. Anche sulle fonti testuali del programma figurativo le ...
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Scrittore israeliano (Buczacz, Polonia, 1888 - Rĕḥōvōt 1970), dal 1909 residente in Palestina. Tutta la sua attività letteraria si è svolta nel mondo ebraico di cui ha usato la lingua. Dopo aver cominciato [...] ), Temol shilshom ("L'altro ieri", 1945); Shirah (post., 1971). In italiano sono editi i Racconti di Gerusalemme, sul composito mondo ebraico, antico, mitico e millenaristico, e moderno. Premio Nobel per la letteratura nel 1966 (insieme a N. Sachs). ...
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Ḥabībī, Imīl
Cristiana Baldazzi
Scrittore palestinese, nato a Haifa il 29 agosto 1922, morto a Nazareth il 2 maggio 1996. Tra i fondatori (1943) della Lega di liberazione nazionale (organizzazione sorta [...] asiatici e africani. Il romanzo è stato anche tradotto in ebraico con il titolo Ha'op Simist (1986).
L'ultimo suo Oriente moderno, 1986, 7-9, pp. 119-68.
P. Cachia, An overview of modern Arabic literature, Edinburgh 1990.
Modern Arabic literature ...
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Psicanalisi
PPaul Ricoeur
Silvano Arieti
di Paul Ricoeur, Silvano Arieti
PSICANALISI
La teoria psicanalitica di Paul Ricoeur
Sommario: 1. Introduzione. 2. La psicanalisi come metodo d'indagine: a) [...] non cesserà di commentare da La morale sessuale ‛civile' e il nervosismo moderno (1908) a Totem e tabù (1912), fino a Il disagio della
b) Alfred Adler
Alfred Adler nacque a Vienna da famiglia ebraica nel 1870 e morì ad Aberdeen (Scozia) nel 1937. ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] nella biblioteca paterna (apprese da solo greco e ebraico) e ai cui eccessi imputò in seguito la 1991; A. La Penna, Tersite censurato e altri studi di letteratura fra antico e moderno, Pisa 1991; M. Fubini, Foscolo, L. e altre pagine di critica e ...
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Narrare con i suoni
Rita Valentino Merletti
Angela Mazzoccoli
Tutto intorno a noi è musica
C'è la musica della natura e quella degli strumenti, la musica dell'allegria e quella della tristezza, la [...] di un leone o i salti di un canguro. La danza moderna affonda le sue radici nei primi decenni del 20° secolo: nell'opera Nabucco: un canto dolce e melanconico che il popolo ebraico, in esilio, intona per esprimere la nostalgia per la patria perduta ...
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GIORGIO (Zorzi, Zorzo) da Castelfranco, detto Giorgione
Augusto Gentili
Non si conosce con esattezza la data della nascita di G., che dovette avvenire a Castelfranco Veneto tra il 1477 e il 1478. È [...] 1986, p. 557) risulta che G. imparò l'arte "senza la maniera moderna" (ossia senza la lezione dei toscani), stando coi Bellini e da sé, , e invece con una netta compromissione in chiave ebraica, che equivale a un'esplicita dichiarazione di identità ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...