Filosofia, teologia e potere in Eusebio di Cesarea
Marco Rizzi
I tre elementi indicati nel titolo costituiscono i termini entro cui è stata pronunciata la più celebre ed efficace sentenza di condanna [...] ricordarlo, costituiva il punto centrale della visione teologica cristiana – ed ebraica in precedenza –, essendo quello di ‘monoteismo’ una creazione affatto moderna. L’idea di monarchia divina implica l’assoluta trascendenza, eternità, immutabilità ...
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Nuove tendenze e orientamenti delle teologie cristiane
Peter Hünermann
Il panorama teologico del 20° sec. è stato dominato, sul versante cattolico, dalla neoscolastica e dalle in-novazioni teologiche [...] la cristologia, non può prescindere dalla visione e interpretazione ebraica o musulmana di Cristo. Se facesse ciò, si modo sostanzialmente diverso da come era vista nella prima età moderna. Un’opera letteraria, dunque, riveste in sé stessa una ...
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Discriminazione razziale
Imanuel Geiss
Introduzione
L'espressione 'discriminazione razziale' sarà qui usata per indicare la realizzazione nella prassi del 'razzismo' in quanto teoria: per indicare cioè [...] 'Israele: il sionismo, nato per risolvere il problema ebraico, è stato sentito come movimento nazionale degli ebrei incalzati è una sorta di ibrido tra la società castale e la moderna società d'immigrazione di tipo coloniale; finora però essa ha ...
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KANTORÓWICZ, ERNST HARTWIG
RRoberto Delle Donne
Nacque a Posen (oggi Poznań) da un'agiata famiglia di industriali ebrei il 3 maggio 1895. Nella città natale, allora capitale dell'omonima provincia prussiana, [...] inoltre l'inglese da una governante, ma non l'ebraico o lo yiddish. Anche se era solito pronunciare il Donne, Kantorowicz e la sua opera su Federico II nella ricerca moderna, in Friedrich II. Tagung des Deutschen Historischen Instituts in Rom im ...
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Matelda
Fiorenzo Forti
Nome (Pg XXXIII 119) della donna soletta incontrata da D. nel Paradiso terrestre, che va e cantando e scegliendo fior da fiore (XXVIII 41) sulle rive del Lete. Interrogata dal [...] e dei due popoli che le rappresentano, l'ebraico e il romano, che qui sarebbero divisi e distinti X (1902-1903) 370-383; G. Zuccante, Fra il pensiero antico e moderno, Milano 1905, 256 ss.; G. Busnelli, La concezione del Purgatorio dantesco, in ...
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Vedi VATICANO, Citta del dell'anno: 1966 - 1997
VATICANO, Città del
H. Speier
S. Bosticco
F. Roncalli
H. Speier
H. Speier
E. Josi
G. Ferrari O. S. B.
F. Roncalli
Lo Stato della Città del V. è [...] , sia per esse che per la creazione di musei nel senso moderno della parola, Pio VII volle aggiungere un nuovo museo: il Museo scene pagane, scene del Vecchio e Nuovo Testamento, scene di culto ebraico, tutti databili al III-IV sec. d. C.; un gruppo ...
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Minoranze, diritti delle
Roberto Toniatti
Introduzione: la tutela delle minoranze come manifestazione di pluralismo
La nozione di minoranza evoca, con immediatezza logica e semantica, la situazione [...] a Vienna di Der Judenstaat di Theodor Herzl e la nascita del sionismo quale nazionalismo ebraico volto alla ricostituzione di un proprio Stato moderno), concetto il quale, per quanto a tutt'oggi altamente indeterminato dal punto di vista giuridico ...
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Il cinema postmoderno
Bruno Roberti
Tre linee di tendenza
Se nel Novecento il cinema inteso come espressione degli immaginari di massa ha costituito un compendio delle estetiche del moderno nel loro [...] , p. 91).
In questo quadro si può parlare del passaggio dal cinema moderno a quello postmoderno come passaggio da un cinema dell’‘icona’ a un cinema allegoricamente alla condizione di diaspora del popolo ebraico, ma anche allo stato di perenne ...
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Le leggi razziste
Anna Foa
Per gli ebrei italiani, riportati di un colpo a uno statuto di inferiorità legale e civile simile a quello che aveva preceduto l’emancipazione, le leggi emanate da Mussolini [...] si considera inoltre che in quegli anni il rifiuto dell’emancipazione ebraica assunse il ruolo di una cornice in cui si mescolavano forme tra loro anche molto diverse di ostilità alla modernità e agli ebrei.
Ma le leggi non rappresentano soltanto il ...
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I fondamentalismi nel mondo contemporaneo
Enzo Pace
L’anno terribile
L’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York può essere considerato, a tutti gli effetti, un evento cerniera [...] terroristico non costituisce certo una novità nel corso della storia moderna e contemporanea. Ciò che appare nuovo è l’emergere di Yitzahak Rabin, ucciso nel 1995 per mano di un estremista ebraico subito dopo la pace con Yasser Arafat (Yāsir ῾Arafāt ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...