TALMŪD (ebr. Talmūd, propriamente "studio", "insegnamento", "dottrina")
Umberto Cassuto
Nome di due vaste opere (il Talmūd babilonese e il Talmūd palestinese) rappresentanti ciascuna il corpus della [...] 'uno e l'altro, si ha molto materiale in lingua ebraica: tutti i testi tannaitici, parte della discussione amoraica su questi l'atteggiamento mentale assai diverso da quello del mondo moderno; fra le seconde la necessità di familiarizzarsi con l ...
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LUOGHI SANTI
Girolamo GOLUBOVICH
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. S'intendono per "Luoghi santi" per eccellenza, con riferimento al cristianesimo, alcune località della Palestina particolarmente venerate in relazione a varî momenti [...] costituito dal celebre "Muro del pianto", residuo del Tempio ebraico che ivi sorgeva, s'intenderà agevolmente quale somma d Venezia e la Palestina, Venezia 1928.
V. anche: Oriente moderno, rivista mensile a cura dell'Istituto per l'Oriente, Roma 1921 ...
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KOMENSKÝ, Jan Amos (latinamente Comenius)
Giovanni Calò
Pedagogista e poligrafo, nato a Nivnice, villaggio moravo presso la frontiera ungherese, il 28 marzo 1592; morto in Olanda il 15 novembre 1670 [...] quale ogni altra va studiata: a essa seguirà qualche lingua moderna (un anno per ciascuna), avanti l'ingresso nella scuola classe, oltre all'insegnamento di lingua materna, latino, greco ed ebraico; 4. Academia, cioè l'università (dai 18 ai 24 anni ...
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PIETISMO
Giovanni NECCO
Giovanni CALO'
. Corrente religiosa, d'indirizzo sentimentale-edificativo, formatasi in seno al protestantesimo nella seconda metà del Seicento. Da quando Melantone avvertì [...] di insegnamenti che accennano a un ideale più concreto e moderno di cultura. Nelle scuole tedesche (Armenschule, Bürgerschule, gruppi d'insegnamenti: religione; lingue (latino, greco, ebraico, francese); scienze, cioè le discipline letterarie (parti ...
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HAR KARKOM
Emmanuel Anati
Montagna situata nel Nord della penisola del Sinai, in quella sezione denominata deserto del Negev, che è parte dello stato d'Israele. È divenuta famosa da quando, nel 1984, [...] . Se tra queste possa identificarsi anche una confederazione di tribù ebraiche, è un quesito che richiede ancora verifica.
La fine dell della roccaforte di Ai. Ai, come il suo nome arabo moderno et-Tell, significa "rovina" o "cumulo di pietre". Il ...
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VISUAL STUDIES.
Roberto Terrosi
– Storia dei Visual studies. Temi e protagonisti dei Visual studies. La ‘svolta visuale’. Crisi dei Visual studies? La politicizzazione dei Visual studies. I Visual studies [...] l’industria culturale e lo stile di vita post moderno. Il dominio del visuale, quindi, va decodificato e ’immagine che attraversa tutta la cultura occidentale, specialmente ebraico-cristiana e in particolare protestante, secondo cui l’ ...
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TRANSGIORDANIA (A. T., 88-89 e 91)
Roberto ALMAGIA
Virginia VACCA
Stato dell'Asia anteriore il cui nucleo è costituito dalla parte della Palestina posta a oriente del Giordano, già appartenente all'Impero [...] le clausole relative allo stabilimento del national home ebraico sono espressamente escluse per la Transgiordania. Secondo di riuscire.
Bibl.: V. la collezione della rivista Oriente moderno, I (1921) segg.; i verbali della Commissione dei mandati ...
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SCHLEGEL, Friedrich von
Vittorio Santoli
Letterato e filosofo tedesco, nato a Hannover il 10 marzo 1772, morto a Dresda il 12 gennaio 1829. Destinato dapprima al commercio, studiò poi a Gottinga e a [...] e parecchie bizzarrie, culminanti nell'interpretazione dell'ebraico, larga diffusione. Nel 18'1z-13 V. Santoli, Filologia storia e filosofia nel pensiero di F. S., in Civiltà Moderna, II (1930), pp. 117-39; F. Schleiermacher, Lettere sulla Lucinde, tr ...
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SETTIMANA (dal lat. septimāna, aggettivo sostantivo; in lat. anche hebdomada, dal gr. ἑβϑομάς "gruppo di sette" fr. semaine; sp. semana; ted. Woche; ingl. week)
Alberto Pincherle
È il periodo di sette [...] , si è diffusa presso altri popoli e tramandata al mondo moderno.
Per i Babilonesi, il cui mese lunare comprendeva 29 o giorno dell'adunanza [sacra]"); il sabato ha conservato il nome ebraico (as-sabt). Probabilmente per il tramite dei musulmani la ...
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MONOTEISMO (dal gr. μόνος "solo, unico" e θεός "dio")
Raffaele Pettazzoni
È la credenza in un Dio solo, propria delle religioni che si chiamano appunto "monoteistiche" in contrapposizione alle "politeistiche", [...] è la forma religiosa prevalente nel mondo antico; nel mondo moderno prevale il monoteismo, col cristianesimo e l'islamismo. Altra unicità di Jahvè, concepita da prima limitatamente al popolo ebraico, senza esclusione, anzi con tacita ammissione, dell' ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...