Pio XI
Francesco Margiotta Broglio
Achille Ratti nacque a Desio, borgo non piccolo dell'Alta Brianza tra Monza e Como, il 31 maggio 1857, quarto figlio di Francesco (nato a Rogeno nel 1823) e di Teresa [...] al liceo Parini. Primeggiò in greco e nell'ebraico che apprese da monsignor A. Ceriani. Continuò gli in Aspetti religiosi e culturali della società lombarda negli anni della crisi modernista, 1898-1914, Como 1979.
C. Snider, L'episcopato del ...
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Religione
Mircea Eliade
sommario: 1. Definizioni: la religione e il sacro. 2. Manifestazione del sacro. 3. Lo spazio sacro. 4. Vivere in un mondo sacro. 5. Il tempo sacro. 6. La struttura delle feste. [...] rifiuta di vivere unicamente in quello che, in termini moderni, viene chiamato presente storico; egli cerca di riguadagnare un stagioni". Per quel che concerne il rituale del Capodanno ebraico, è stato dimostrato che una delle idee centrali era ...
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Pio X, santo
Maurilio Guasco
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese (Treviso) il 2 giugno 1835, secondogenito tra dieci fratelli e sorelle, da Giovanni Battista e Margherita Sanson. Battezzato il [...] rapporti istituzionali. Il suo giudizio sul popolo ebraico restò sempre molto prudente, per non dire Le Chiese orientali cattoliche, in R. Aubert et al., La Chiesa nel mondo moderno, Torino 1979, pp. 133-84.
C. Snider, L'episcopato del cardinale ...
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Gli ebrei a Venezia nella prima metà del Novecento
Simon Levis Sullam
Al principio del Novecento, giunto a compimento il lungo processo di integrazione avviato oltre un secolo prima, il gruppo ebraico [...] , incontri, che continuano a costituire luoghi e momenti di identificazione comune. Il gruppo ebraico vive fenomeni di avanzata secolarizzazione e acculturazione, e di moderno ritorno alle tradizioni, come il sionismo; nel giro di pochi decenni dovrà ...
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Urbanizzazione
Arnaldo Bagnasco
Introduzione
"Le città, punti immobili delle carte, si nutrono di movimento". È un'osservazione di Fernand Braudel, il quale introduce le città nel suo grande affresco [...] 1922; tr. it., vol. II, p. 573). Nel ghetto ebraico dell'Europa centrale, di cui ci ha fornito una ricostruzione sociologica L. a quello dello straniero di Simmel e metafora del cittadino moderno. L'esule vive in un mondo culturale che non appartiene ...
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Enzo Pace
La geopolitica contemporanea senza religione non è pienamente comprensibile. Quest’ultima è una ‘password’ che permette di accedere più facilmente alla decodifica del sistema delle relazioni [...] (e non solo loro) videro riproporsi lo schema ben noto alla storia moderna: una terra, una lingua, una religione con uno stato a fare da poi anche nel mondo ebraico ultraortodosso, così come in quello hindu. I gruppi ebraici che non hanno mai ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giordano Bruno
Michele Ciliberto
In seguito alla morte sul rogo, sull’opera di Giordano Bruno si è accumulata la densa polvere di una fortuna, e di un mito, che ha stravolto per un lungo periodo tratti [...] lui si devono alcuni dei principali concetti del pensiero europeo moderno: l’universo infinito e i mondi innumerabili; la essenzialmente pratico – quello di dare la ‘legge’ al popolo ebraico ‒, e si serve a questo fine del linguaggio più adatto, ...
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BELOCH, Karl Julius (Carlo Giulio), o più comunemente Julius (Giulio)
Arnaldo Momigliano
Tedesco di nascita, divenne cittadino italiano negli ultimi anni della sua vita, avendo insegnato storia antica [...] ricchi e sicuri sulla popolazione del mondo medievale e moderno. E perciò egli cominciò negli archivi d'Italia era certo incline a indulgere a discriminazioni di questa sorta. All'origine ebraica allude come a fatto certo F. Oertel in Gnomon, V (1929 ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] hanukkah < ebr. ḥănûkkâh, propr. «consacrazione», festa ebraica (1927 in S. Aurigemma, Tripoli e le sue opere d sabra < ebr. tsàbar «nativo di Israele» (1959 in «Oriente moderno» 39); seder < ebr. sēder «ordine delle cerimonie e delle azioni ...
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Ermeneutica
Hans-Georg Gadamer
di Hans-Georg Gadamer
Ermeneutica
sommario: 1. L'ermeneutica nell'antichità. 2. L'ermeneutica nell'età moderna. □ Bibliografia.
1. L'ermeneutica nell'antichità
Come spesso [...] dalla tensione esistente tra la storia particolare del popolo ebraico - com'era interpretata, in termini di storia tempo, applicare la dogmatica del diritto romano al mondo culturale dell'età moderna (cfr., tra gli altri, P. Koschaker, Europa und das ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...