È la seconda lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (bi in italiano, be in quasi tutte le altre lingue europee: in latino esso sonava be) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] del primo caso è lo spagnolo, del secondo il greco moderno, il quale pertanto ha dovuto, per rendere il suono di barbas "zio"). Un fenomeno analogo si osserva nell'aramaico e nell'ebraico. Dal passaggio fonetico del greco si spiega il valore di v ...
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Fu così chiamata dai Greci una tela sottilissima e preziosa fatta col lino, proveniente dall'India e dall'Egitto e diffusa nel mondo mediterraneo dai Fenici. In Egitto le manifatture appartenevano ai templi [...] . Da alcuni si ritiene che si ricavasse dal linum asbestinum, altri poi dicono non essere altro che il moderno cotone. Dall'uso ebraico volle la Chiesa che gli abiti dei sacerdoti fossero di lino.
Nell'ambiente romano, il byssus si trova per la ...
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È il nome con cui furono genericamente designati i rappresentanti del cristianesimo giudaizzante o, particolarmente, qualche specifica corrente di essi. Il nome deriva dall'ebraico 'ebhyonīm "poveri" (gr. [...] nazarei, è quella dei rapporti fra ebioniti e nazarei, nettamente distinti da Epifanio, ma che qualche autore moderno vuol identificare. Comunque è plausibile pensare che come ebioniti siano stati designati i rappresentanti delle correnti estreme ...
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Storico della filosofia e linguista, nato a Vicenza il 28 novembre 1913. Riconosciuto universalmente come il pioniere dell'informatica linguistica, ha dedicato la sua formazione filosofica e teologica [...] con le lingue classiche e moderne (latino, greco, ebraico, arabo, francese, inglese, spagnolo e tedesco) a avevano realizzato l'EDVAC, il prototipo dell'elaboratore elettronico moderno, ma, per i primi esperimenti di automazione linguistica, ...
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Cattolicesimo
Jean Daniélou
di Jean Daniélou
Cattolicesimo
sommario: 1. Introduzione. 2. Il ritorno al Vangelo: a) i mistici; b) gli scrittori; c) gli esegeti. 3. I dialoghi: a) il laicismo; b) la religiosità; [...] sia uno dei tratti salienti del nostro secolo. Il mondo ebraico, invece di re- spingerlo, lo scopre come una delle più religiosa e non come il gesto salvatore di Dio. Il modernismo di Bultmann non fa che perpetuare, con un'intonazione filosofica ...
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CLEMENTE XIV, papa
Mario Rosa
Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli nacque il 31 ott. 1705 a Sant'Arcangelo di Romagna (Forlì) nella legazione di Romagna da Lorenzo e da Angela Serafina Macci (o Mazzi) [...] commento (1935) dal noto studioso e storico di origine ebraica, Cecil Roth.
Creato cardinale del titolo di S. Lorenzo storico" di C. XIV da Vincenzo Gioberti ne Il gesuita moderno, apparso a Losanna tra il 1846-47. Inevitabilmente, l'immediata ...
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Cristianesimo
Bruno Forte
Sommario: 1. Introduzione. 2. Il Nord del mondo: la crisi della modernità occidentale e la teologia come riserva di senso: a) Europa: verso la sintesi teologica e i ‛sistemi [...] , nato in Arabia non senza continuità con la tradizione ebraico-cristiana, e teso sin dalle origini a una missione dell'innocente, Brescia 1986).
Hastings, A. (a cura di), Modern Catholicism: Vatican II and after, London-New York 1991.
Hick, ...
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Razzismo
George L. Mosse
di George L. Mosse
Razzismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Le concezioni razzistiche nel Settecento e nel primo Ottocento. 3. Maturazione e diffusione dell'ideologia razzistica [...] il razzismo in una profezia che si autoadempie non produssero nè un ideale ariano né uno stereotipo ebraico. Persino le armi del terrore moderno si dimostrarono incapaci di trasformare le chimere in realtà.
I nazisti fecero ogni sforzo per tenere ...
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GIOBERTI, Vincenzo
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 5 apr. 1801 da Giuseppe, impiegato, e da Marianna Capra. Un dissesto finanziario del padre, morto prematuramente, rese molto precarie le condizioni [...] aveva iniziato, senza però approfondirlo, lo studio dell'ebraico e del tedesco.
In linea generale, prevalse nel vena polemica che trovò un successivo sfogo nella pubblicazione del Gesuita moderno, apparso a Losanna nel 1846-47. Una parte non ...
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MANFREDI, re di Sicilia
Walter Koller
Nacque nel 1232, figlio naturale dell'imperatore Federico II (primo di questo nome come re di Sicilia); l'identificazione della madre con Bianca, figlia della marchesa [...] di una malattia che mise a rischio la sua vita, tradusse dall'ebraico lo scritto pseudoaristotelico Liber de pomo (Nardi - Mazzantini). Come Federico di un sovrano moralmente corrotto.
Anche il giudizio moderno su M. è controverso: da una parte egli ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...