SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] da codici, e soprattutto, dal 4°-3° secolo a.C., l'ebraica (dopo l'adozione di altri tipi grafici più antichi, scarsamente attestati), alcune grandi s. alfabetiche, hanno bloccato nell'età moderna il processo di creazione di nuove forme grafiche, ...
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INSIEME (fr. ensemble; sp. conjunto; ted. Menge; ingl. class, set)
Guido ASCOLI
È vocabolo del linguaggio comune, indicante la riunione di più cose, concepita come un solo oggetto, ed è entrato nel linguaggio [...] privi d'ogni contrassegno (unità).
In linguaggio moderno ciò si precisa mediante la nozione di equivalenza con א0 (Alef-zero; alef è la prima lettera dell'alfabeto ebraico).
Un modo indiretto per verificare l'equivalenza o eguaglianza di potenza di ...
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Il nome è derivato da karm (kerem), "vigna, frutteto" con la desinenza vezzeggiativa (e)l; e significa "giardino".
Dal Libano che si protende a sud verso il mare di Tiberiade fino ai monti Gelboe, un ramo [...] est la ricca pianura di Esdrelon, bagnata dal torrente Cison, il moderno Nahr el-Muqaṭṭaa‛, ricordato nell'epico cantico di Debora (Iud., le due religioni rivali, paganesimo fenicio e monoteismo ebraico e quale dimora preferita del profeta Elia e dei ...
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Ornamento, come dice il vocabolo, del braccio, e precisamente dell'omero, dell'avambraccio, del polso, ma anche della caviglia (periscelide).
Etnologia. - L'uso di braccialetti è molto diffuso nei popoli [...] la seconda; Numeri, XXI, 50, dove il testo ebraico le distingue). Una terza specie di braccialetti è ricordata in Tibet, Oxford 1928, pp. 70, 154.
Per il braccialetto medievale e moderno: E. Viollet-le-Duc, Dict. raisonné du mobilier français, III, ...
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SHANGHAI.
Anna Irene Del Monaco
– Il fascino della città storica. L’odierno sviluppo urbano. Il modello di policentrismo urbano e il programma di sviluppo sostenibile. Bibliografia
Il fascino della [...] distretto Hongkou, a Shajing Road, in prossimità del ghetto ebraico, Dan Pearson Studio ha ristrutturato e trasformato in museo d diretto a collegare alcune di tali zone con il tessuto più moderno della città, come è il caso del piano di sviluppo dell ...
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Parola di significato per sé indeterminato e relativo, che s'incontra di frequente nella storia delle religioni, assai meno in quella della filosofia. Giacché di ateismo non si può parlare in senso assoluto, [...] l'adorazione a singoli dei (v. sotto); in quella moderna da polemisti cattolici fu rivolta simile accusa ai protestanti, e così gli apologisti cristiani, preceduti in questo dal monoteismo ebraico, non adottarono già l'antica posizione dei sofisti ...
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. Voce d'origine semitica indicante diversi istituti giuridici; cioè: a) quel che si dà a garanzia di un'obbligazione, e che, in caso di mancata esecuzione, è perduto a favore dell'altra parte o rispettivamente [...] altre cose fungibili.
Negli antichi diritti orientali (fenicio, ebraico, aramaico, siriaco) non è possibile distinguere l' la doppia natura, penale e confermatoria. Per il diritto moderno v. caparra, obbligazione.
Arrae sponsaliciae. - Istituto sorto ...
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MOSÉ
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
È il personaggio che nella Bibbia appare come liberatore del popolo ebraico dall'Egitto, e suo organizzatore e legislatore nel deserto (v. ebrei).
Nome. - Il nome [...] (Antichità giud., II, 9, 6), seguito da qualche moderno, spiega il nome affermando che "gli Egiziani chiamano l' 'incarico di tornare in Egitto per liberare e farne uscire il popolo ebraico. Frattanto il faraone che regnava al tempo della fuga di M. ...
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Sono designate con questo nome le popolazioni di religione giudaica dell'Etiopia settentrionale oggi ridotte a piccoli gruppi che vivono sparsi nella zona fra il Lago Tana e il Semien. I Falascià parlano [...] ha supposto che i Falascià abbiano avuto origine dai gruppi ebraici che nel sec. VI a. C. formarono colonie militari Die Juden in Abessinien, Amburgo 1921 (v. però la recensione in Oriente moderno, 1921, pp. 52-53); C. Conti-Rossini, Appunti di storia ...
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- È la quarta lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (di in italiano, de in quasi tutte le altre lingue europee; in latino esso sonava de) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] . Un fenomeno analogo al greco moderno ha luogo, tra le lingue semitiche, nell'ebraico e nell'aramaico; l'arabo tedeschi e anglosassoni il re è ancora indicato col D.
Nella musica moderna, la lettera D unita alla lettera C. (D.C.) significa da ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...