SERENI, Enzo. –
Alberto Cavaglion
Penultimo di cinque figli, nacque a Roma il 17 aprile 1905 da Samuele e da Alfonsa Pontecorvo.
Il nonno Mosè Rubino era stato rabbino a Roma. Il padre, medico e poi [...] Antonello Gerbi). L’argomento della tesi (il libro biblico di Tobia) fu però scelto su suggerimento di Giorgio giolittiana e le origini del fascismo uscirono postume in un volume in lingua ebraica (Tel Aviv 1951; trad. it. Le origini del fascismo, a ...
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evangeliche, Chiese
Raffaele Savigni
Chiese nate dalla Riforma protestante
La denominazione Chiese evangeliche indica le Chiese nate direttamente o indirettamente dalla Riforma protestante, la quale [...] , vengono scelti in base alla loro competenza in campo biblico, ma non svolgono una funzione mediatrice, in quanto tutti della legge mosaica (le norme rivelate da Dio al popolo ebraico e codificate nella Bibbia). Altri movimenti, come i testimoni di ...
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Verdi, Giuseppe
Musicista (Roncole-Busseto, Parma, 1813 - Milano 1901). Di umili origini, fu iniziato allo studio della musica dall’organista Pietro Baistrocchi e perfezionò in seguito la sua istruzione [...] Rappresentata nei maggiori teatri italiani ed europei, l’opera si presenta come un grande affresco di argomento biblico sul destino del popolo ebraico sconfitto e sottomesso dal re di Babilonia Nabucco. In particolare, l’aria del coro del terzo atto ...
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BARTOLOCCI, Giulio
Giovanni Garbini
Nacque a Celleno (Viterbo) il 10 apr. 1613. Entrò nell'Ordine dei cisterciensi nel 1632, assumendo il nome di "Iulius a Sancta Anastasia". Si dedicò agli studi ebraici, [...] 1694) costituisce un'appendice all'opera del Bartolocci. La Bibliotheca magna rabbinica costituisce la prima grande raccolta della bibliografia ebraica post-biblica; in essa è riunito ricchissimo materiale, con lunghe citazioni di testi in caratteri ...
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Mann, Thomas
Antonella Gargano
Il grande narratore del crepuscolo della borghesia
Premio Nobel per la letteratura nel 1929, Thomas Mann ha espresso nella sua opera il malessere, le conquiste, le contraddizioni [...] in quattro parti Giuseppe e i suoi fratelli (1933-43) dedicato alla terra del Faraone. La scelta del tema ebraico e della materia biblica ha per Mann il senso di recuperare il mito in una prospettiva più umana e di sottrarlo alle strumentalizzazioni ...
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sinagoga
Elena Loewenthal
Il luogo di preghiera degli ebrei
La sinagoga è il luogo dove gli ebrei si riuniscono a pregare, ma è molto diversa da una chiesa cristiana: questo in ragione della sua storia, [...] si riunisce». Questo luogo ha per gli ebrei anche altri nomi: in ebraico si può chiamare infatti bet ha-midrash, cioè «casa di studio», o delle discrete decorazioni: questo in ragione del divieto biblico di fare immagini. Inoltre questi luoghi sono a ...
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Le Fèvre d’Étaples, Jacques (latinizz. Faber Stapulensis) Umanista e teologo francese (Étaples, Passo di Calais, 1455 ca
Nérac 1536). Fu uno dei maggiori rappresentanti dell’umanesimo e dell’evangelismo [...] (rivista) del Corpus hermeticum e stampò le opere di Cusano (1514). Quindi affrontò il testo biblico rivedendo (ma senza controllo sul testo ebraico) la Vulgata geronimiana; passò ai commenti scritturali: Paolo (1512; le sue pagine furono forse ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] è quello di ‘disilludere’ la natura; se tutta la rivelazione biblica, affermando la sola santità di Dio, tende a liberare l’uomo ampliando la conoscenza e la valorizzazione del contesto ebraico attraverso le scoperte archeologiche e papirologiche e le ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] L. Schlözer per designare le lingue parlate dalle popolazioni che un passo biblico (Genesi 10, 21-31) fa discendere da Sem, figlio di Noè a.C. si sostituisce all’accadico, al fenicio e all’ebraico, dando quindi luogo a una serie di dialetti di cui il ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] semitiche nell'univ. di Roma (1945-51); inoltre, dal 1946 al 1955, insegnò lingua e letteratura ebraica e aramaica postbiblica nel Pontificio istituto biblico. Tra le sue opere: Israele (1935); Il Nazareno (1938); L'educazione presso gli Ebrei (1952 ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...