ELIANO, Giovanni Battista
Cesare Ioly Zorattini
Nacque a Roma nel 1530 da Ḥanah, figlia del celebre grammatico e lessicografo Elia Levita, e da Yitzchaq ben Yeḥiel Boemo e, proprio in onore del nonno [...] .
Uomo di vasta cultura - conosceva molte lingue tra cui l'ebraico, l'arabo, il turco, il latino, l'italiano, lo spagnolo Levi Della Vida, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del ...
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Vedi GIUDAICA, Arte dell'anno: 1960 - 1973
GIUDAICA, Arte
M. Avi-Yonah
La produzione artistica degli Israeliti ebbe probabilmente origine contemporaneamente alla loro storia nazionale intorno al XIII [...] le tendenze dell'epoca, con l'aggiunta di simboli ebraici. Di carattere più originale sono i vetri dorati e ad Alessandria a S-O. Questo mosaico, che è il più antico esempio di carta geografica conservatoci in originale (dato che la Tabula ...
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LORIA, Arturo
Cristiano Spila
Nacque a Carpi il 17 nov. 1902 da Aristide e da Antonietta Righi, quarto di otto figli.
Il padre, israelita, nato a Modena, brillante e ambizioso, era un industriale trasferitosi [...] oltre a quelle già citate: Firenze dalle Giubbe Rosse all'Antico Fattore, con pagine dall'inedito Giornale di bordo di Arturo Loria di M. Marchi, Firenze 1996; E. Pellegrini, La riserva ebraica. Il mondo fantastico di A. L., Reggio Emilia 1999; M ...
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PETTORALE
A. M. Roveri
G. Garbini
A. Palmieri
Oggetto destinato a difendere o, più frequentemente, ad adornare il petto: in questo caso, lavorato in varie fogge e con tecniche diverse (in metallo [...] all'inizio dell'età tinita. Gli esemplari più antichi erano costituiti di fili orizzontali di perline in Bibbia (Esodo, xxviii, 15-28) prescrive al sommo sacerdote. Il p. ebraico (hoshen), del quale non si hanno né esemplari né raffigurazioni, era un ...
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RANCATI, Bartolomeo
(in religione Ilarione).
Massimo Carlo Giannini
– Nacque a Milano il 2 settembre 1594 da Baldassarre e da Margherita de’ Bagni. Nulla sappiamo dei suoi primi anni, se non che fu [...] di Ilarione, il 10 marzo 1608 presso l’importante monastero di S. Maria di Chiaravalle. Passò poi a studiare il greco antico e l’ebraico, oltre al francese e allo spagnolo, presso il monastero di S. Ambrogio Maggiore di Milano.
Nel 1614 si recò a ...
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escatologia
Dal gr. ἔσχατος «ultimo» e λόγος «discorso». Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche) che riguarda i destini ultimi [...] un’intera collettività, quella del popolo eletto, è l’e. ebraica. Essa è del tutto calata nella storia: guarda infatti alla peraltro, da nessuno sforzo ermeneutico di ‘concordia’ tra Antico e Nuovo Testamento. Tale concordia serve, quindi, come ...
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INCENSIERE
G. Marunti
(ϑυμιατηᾒριον, turibulum). − Questa definizione comprende i varî tipi di recipienti adibiti alla combustione di sostanze aromatiche (escludendo, quindi, sia i vasi destinati solo [...] mettevano i carboni accesi.
Palestina. − In origine l'i. ebraico era una specie di cucchiaio, una paletta con cui si prendeva di anatrelle o con un fiore di loto a sei petali.
Molto antico è il tipo dell'i. fisso, costituito da una coppa in lamina ...
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TOAFF, Alfredo Sabato
Ariel Toaff
– Nacque a Livorno il 16 novembre 1880, da Cesare Ezechia (Hizkiyah), di professione contabile, e da Allegra, figlia del rabbino livornese Isaac (Isach) Millul.
Il [...] all’azione di ‘fare la ronda’, ossia al camminare in circolo intorno alla città o ai mercati) è menzionato nell’antico archivio ebraico della Ghenizah del Cairo (i cui documenti vanno dall’XI al XIII secolo); tale menzione potrebbe far ipotizzare un ...
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RUFFO, Giordano
Sandro Bertelli
– Nacque intorno all’anno 1200 in una località imprecisata della Calabria (Gerace [RC] o S. Onofrio del Cao [VV], o Catanzaro, o Tropea [CS]), dalla nota famiglia aristocratica, [...] catalano; 1 in gallego; 1 in occitanico; e 1 in ebraico; mentre 3 sono i codici bilingui (2 misti latino-volgare italiano . Bertelli, La «Mascalcia» di G. Ruffo nei più antichi manoscritti in volgare italiano conservati in Emilia Romagna, in Pallas. ...
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Raphèl mai amècche zabì almi
Ettore Caccia
. Parole pronunciate da Nembrot (v.) in If XXXI 67, e sulle quali molto si è ingegnata la critica dantesca.
Il Lemay, in un interessante saggio, ha ricordato [...] non avere nella mente il riecheggiamento di qualche cadenza ebraica. Da tale riecheggiamento, con una deformazione di opuscolo di C. Schier, Firenze 1867; G.B. Minich, Sopra un'antica chiosa al v. 67 dell'Inferno XXXI ..., Venezia 1869; G. Barzilai ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...