shĕ’ōl Nome ebraicobiblico della dimora sotterranea dei defunti, analogo all’arallū dei Babilonesi e Assiri e all’Ade dei Greci. È luogo di silenzio e tenebre, dimora delle ombre, paese di oblio e di [...] morte. I defunti vi si raccolgono per famiglie e tribù, e di lì possono essere evocati ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] altre sono parafrasi più che traduzioni vere e proprie. La lingua è un aramaico molto artificiale, dato che i Targūmīm furono redatti in epoca tarda, quando già l’aramaico era una lingua morta; sensibili sono anche le influenze dell’ebraicobiblico. ...
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Se si volesse tracciare un bilancio della storiografia monastica italiana relativa al periodo che va dall’Unità nazionale a oggi, non potremmo che fare i conti con una bibliografia quantitativamente ridotta [...] inoltre dato vita al centro culturale cattolico Deificum Lumen a cui fanno capo una scuola di preghiera, corsi di ebraicobiblico, di canto gregoriano e di iconografia, oltre a ritiri spirituali.
Proseguiva intanto la ripresa delle esperienze di vita ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] forma più frequente nella versione dei Settanta, che è appunto mánna. Pasqua, dal latino pascha, non viene direttamente dall’ebraicobiblico pesaḥ, ma si lega al greco páskha, la forma che compare con più frequenza nella versione dei Settanta e l ...
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PAGNINI, Antonio Baldino
|(in religione Sante)
Saverio Campanini
– Nacque a Lucca il 18 settembre 1470 primo dei 7 figli di Paolino e di Margherita de’ Giovanni.
Il 17 febbraio 1487 entrò nell’ordine [...] a Lione il monumentale Otzar Leshon ha-Qodesh, hoc est Thesaurus linguæ sanctæ (Lugduni), vasta compilazione lessicografica sull’ebraicobiblico in cui, alla struttura per radici basata sul Sefer ha-Shorashim di David Qimchi, si innesta un’amplissima ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] d.C.), con le versioni aramaiche, o targūmīm, e con i testi biblici del Mar Morto assicura dell’esistenza, già verso il sec. 2° d.C .
Edizioni
- La prima edizione a stampa della B. ebraica intera (dopo le edizioni di singoli libri, dal 1477 in ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] verifica, entro certi limiti, anche presso il popolo ebraico, il cui monoteismo si distingue nettamente nell’ambito presente in ambito carolingio e ottoniano sia in scene bibliche sia in raffigurazioni allegorico-simboliche degli imperatori.
Già dal ...
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Il complesso di progetti e sforzi per l’unità dei cristiani (più spesso movimento ecumenico). Già dal Medioevo, in seguito alle divisioni manifestatesi in seno al cristianesimo, ci furono tentativi d’unione, [...] negativo, ebbe un’evoluzione piuttosto lenta, favorita tuttavia dal rinnovamento biblico e teologico nella prima metà del 20° sec. e dall ciò che divide. Da parte ebraica è stato costituito il Comitato ebraico per i colloqui interreligiosi, formato ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] G. della storia? E il C. ecclesiale è diverso da quello biblico? Se così fosse, non ci sarebbe continuità personale tra l'autentico Rembrandt cercò di dare a G. i segni della gente ebraica, da lui studiati sugli israeliti di Amsterdam. All'opposto, ...
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Essere sovrumano, ministro di Dio presso gli uomini per annunciare e fare eseguire la sua volontà. Il termine greco ἄγγελος («messaggero») applicato a messi divini (Hermes, Iride, la Fama, talvolta in [...] venne usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk, che vale «messaggero, ministro». Gli a., simbolo di purezza. L’arcangelo Raffaele, in allusione all’episodio biblico di Tobia, è spesso in abito da pellegrino, con ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...