Ī Rabbino e talmudista, nato nel 1658 in Moravia, morto nel 1718 a Leopoli. Studiò a Salonicco e a Costantinopoli; poi fu rabbino in varie comunità ebraiche, fra cui quella di Amsterdam, ove prese parte [...] lotta contro il movimento sabbatiano (v. zebi, shabbathaj). Il suo atteggiamento a questo proposito ebbe larga risonanza nel mondo ebraico; egli però fu costretto a lasciare Amsterdam, e riparò a Londra, poi di là in Germania e ìn Polonia.
Intervenne ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
Fernando Girón Irueste
Danielle Jacquart
Mauro Zonta
Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
La tradizione [...] ibn ῾Alī al-Mawṣilī (X-XI sec.), che fu edito a Roma da Nātān ha-Me᾽āṭī.
Nel settore dell'etica medica, fu tradotto in ebraico lo scritto di al-Rāzī, Mā ya῾riḍu fī ṣinā῾at al-ṭibb (Su ciò che accade nella medicina), un'opera perduta in arabo (ma non ...
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Industriale e finanziere, nato a Torino il 14 novembre 1934 da una famiglia borghese piemontese costretta a lasciare l'Italia all'epoca delle persecuzioni anti-ebraiche del regime fascista. Laureatosi [...] in Ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Torino, avviò (1959) la sua attività imprenditoriale con l'azienda di famiglia: Compagnia italiana tubi metallici flessibili. Nel 1976 divenne amministratore ...
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ROSSELLI, Carlo
Mauro Moretti
– Nacque a Roma il 16 novembre 1899, secondo figlio di Giuseppe Emanuele (Joe), musicista, e di Amelia Pincherle Moravia.
Entrambi i genitori provenivano da famiglie ebraiche [...] appartenenti «alla classe eletta della nuova Italia» (Garosci, 1973, p. 3). Alcuni anni dopo la nascita di Carlo, nel 1903, a causa della separazione dal marito e di transitorie, ma non trascurabili, difficoltà ...
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SULLAM, Angelo
Laura Brazzo
SULLAM, Angelo. – Nacque a Venezia il 15 maggio 1881, quartogenito di Benedetto e di Giovannina Levi.
Crebbe con i fratelli più grandi – Guido Costante (v. la voce in questo [...] a Luigi Luzzatti nel marzo del 1914 (cfr. Archivio dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Fondo L. Luzzatti, s. Problemi ebraici - Corrispondenti (1875-1921), sez. B 1913-14-15, b. 235, f. 1, Gli ebrei d’Africa e del Levante e la politica ...
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Termine derivante dall’ebraico kley zemer («strumento musicale»), introdotto negli anni 1930 per indicare i musicisti di origine ebraica; ha poi esteso il suo significato al genere musicale tradizionale [...] delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, diffuso in tutto il mondo a seguito delle migrazioni dei gruppi originari.
Sebbene le prime testimonianze risalgano al 16° sec., l’impulso maggiore allo sviluppo del k. venne nei primi dell’Ottocento dal ...
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ḤASIDISMO (dall'ebraico ḥăsīd, plur. ḥăsīdīm, "pio")
Umberto Cassuto
Setta religiosa ebraica di carattere mistico, sorta in Polonia verso la metà del sec. XVIII. La profonda miseria materiale delle folle [...] ebraiche dell'Europa orientale e le sofferenze della loro vita quotidiana le inducevano a ricercare un conforto al di sopra della sfera terrena; le profonde tracce lasciate negli animi dai movimenti messianici, quali quelli di Shabbĕtay Ṣĕwī e di Ya‛ ...
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POSSEVINO, Antonio
Emanuele Colombo
POSSEVINO, Antonio. – Nacque a Mantova nel 1533 da Francesco e Caterina, in una famiglia di orefici di origini piemontesi. La notizia che i genitori fossero di origini [...] biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nella cultura del Cinquecento, Roma 1982, pp. 61, 102, 110.
Presunte origini ebraiche e dibattiti sui nuovi cristiani: J.P. Donnelly, A. P. and Jesuits of Jewish ancestry, in Archivum historicum Societatis ...
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Scrittrice italiana (n. Roma 1964). Figlia di due sopravvissuti alla Shoah, esperta di cultura ebraica, collabora con diverse testate, tra cui Il Manifesto e Confronti. Ha lavorato nel settore culturale [...] delle istituzioni ebraiche e si è dedicata alla divulgazione in particolare dell’ebraismo e della Shoah, partecipando a incontri con gli studenti nelle scuole e attraverso i suoi libri rivolti soprattutto ai bambini e ai giovani. Tra questi: Il ...
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Ebreo navarrese del sec. XII, viaggiò, non sappiamo per quale intento, da Navarra a Baghdād, tra il 1159 e il 1173, visitando le colonie ebraiche dei paesi attraversati. Il suo "itinerario", scritto in [...] per le copiose note storiche e per i dati sulle condizioni religiose; in tutto il Medioevo fu conosciuto il solo testo ebraico, il quale non venne tradotto in latino che nel 1575.
È dubbio fin dove sia pervenuto; probabilmente non molto oltre Baghdād ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...