umorismo
La capacità (detta anche spirito, humour, wiz) di cogliere e di esprimere gli aspetti divertenti della vita; l’u. è oggetto di studio da parte di varie discipline, quali la linguistica, la filosofia, [...] ; tale tendenza per es., osserva Freud, si realizza ampiamente nella cultura ebraica, dove circolano tante storielle create da ebrei e rivolte contro le stesse peculiarità ebraiche. Si appagano così esigenze a vari livelli: l’orgoglio di esercitare l ...
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ANGIOLINI, Francesco
Egidio Papa
Nacque a Piacenza il 19 maggio 1750 (1730 scrivono erroneamente vari autori, probabilmente per un iniziale errore tipografico) da un'antica famiglia di origine eugubina [...] dotato di eccezionale facilità per le lingue, a diciotto anni ne possedeva già una decina fra antiche e modeme, quali l'ebraico, il caldaico, il siriaco, il greco, il latino, il tedesco, il francese, l'inglese, lo spagnolo. Nel 1768 i gesuiti furono ...
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Stato dell’Africa settentrionale, di cui occupa l’estremo lembo occidentale. Confina a E e SE con l’Algeria e a S con il Sahara Occidentale: confini puramente convenzionali e in buona parte rettilinei; [...] straniere la più diffusa è il francese. Religione assolutamente prevalente è l’islamismo, cui si affiancano esigue minoranze cattoliche ed ebraiche.
Nel 1921 la popolazione del M. ammontava a 3,5 milioni di abitanti; nel corso degli ultimi 100 anni ...
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tomba Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali (cadavere, ossa, ceneri) di una o più persone.
L’antichità
La t. è punto di riferimento [...] fu quello di loculi, scavati e murati in grotte e gallerie sotterranee, talora decorate con pitture murali (catacombe ebraiche a Roma); più raramente si impiegarono sarcofaghi entro grotte (catacombe di Beit She‛arīm, in Galilea). Successivamente ...
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. Nella storia politica e della civiltà dell'Asia anteriore antica nessuna nazione ha lasciato orma sì profonda e durevole come quella tracciata dai Babilonesi e dagli Assiri. La civiltà babilonese - in [...] e assiro ha conservato il duale. Nello stato costrutto il nome reggente non subisce quelle profonde modificazioni che ha in ebraico, ma molto spesso non perde che la desinenza. L'accado conosce anche uno stato indeterminato. I tempi del verbo sono ...
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GNOSTICISMO
Tito Orlandi
(XVII, p. 446)
Fonti. - Fino al 1945 non si conoscevano opere originali delle diverse correnti gnostiche, a eccezione della Lettera di Tolemeo a Flora, ove questo maestro, la [...] coi quali venivano designate le entità cosmiche e spirituali o angeliche, è spesso avvenuta in base a etimologie ebraiche più o meno corrette. Si aggiunge che alcuni episodi veterotestamentari, che poca attenzione avevano ricevuto presso l'esegesi ...
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È collocata come ultima fra le lettere di S. Paolo nell'ordine comune del Nuovo Testamento: e idealmente può essere considerata come un anello di congiunzione tra l'epistolario paolino e il Vangelo di [...] è invecchiato, che è antico, è presso a finire" (VIII, 13). Ma con la rovina di Gerusalemme e del Tempio il sacerdozio ebraico e il suo culto non erano presso a finire, ma già tramontati (v. ebrei: Religione).
Destinatarî. - La lettera è priva dell ...
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Città e porto della Libia, capoluogo della Cirenaica, posta sulla costa all'imbocco orientale del Golfo di Sidra, alla posizione geografica, riferita al faro, di 32°7′30n N. e 20°3′38″ E. La città, di [...] mista italiana e araba, in una scuola media araba, in scuole elementari governative e confessionali cattoliche, musulmane, ebraiche. L'assistenza medica è affidata ad un ospedale coloniale con gabinetti e laboratorî annessi.
Le industrie praticate a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] (quelle cioè che fin dall’età patristica, per essere note solo nel testo greco e non in quello originale ebraico, furono considerate di dubbia canonicità, e che Valla disinvoltamente considera come «false»), a maggior ragione ove si tratti di ...
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La produzione e la circolazione del libro
Marino Zorzi
L'industria tipografica nel Seicento: capacità produttiva e organizzazione corporativa
Negli ultimi anni del Cinquecento e nel primo Seicento [...] 101-113.
125. David Amram, The Makers of Hebrew Books in Italy, London 1963, pp. 372-387; AA.VV., Editoria in ebraico a Venezia, catalogo della mostra a Sacile, Venezia 1991, pp. 47-53. Il Cagion, come mi comunica gentilmente Mario Infelise, era un ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...