Aggiustare gli equilibri infranti, fare leva su un ricordo che sempre più spesso smette di farsi memoria, è ciò che Raffaella Romagnolo si promette di fare con l’ausilio di una speranza che in “Aggiustare [...] mi sono approcciato alla lettura di questo romanzo, le dico la verità, ho avuto un po' paura. Lei non è di origine ebraica, eppure possiede una cultura molto vasta dei fatti che racconta, e pretende (con ovvia ragione) che questi entrino a far parte ...
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Poesia e verità «Coro diverso di grida, di lamenti, di voci oscure e di violenza; paese straniero abitato di mostri, di immagini di spavento e di mistero; tempo senza felicità e senza speranza, pieno di [...] Si tratta di idoli, una categoria ricorrente nel linguaggio leviano, fortemente influenzato, in questo, dai retaggi della cultura ebraica. Nel termine idolo l’autore «condensa tutti gli aspetti oscuri e regressivi della storia umana» (Sacerdoti 2008 ...
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Introduzione Nel 1939, in esilio volontario a Le Baule, in Francia, Carlo Levi scrive il suo primo libro, Paura della libertà. Si tratta di un’opera che, per le sue caratteristiche particolari, si distacca [...] l’autore era stato condotto dall’emanazione delle leggi razziali, che lo avevano colpito direttamente in quando individuo di fede ebraica, al principio di una guerra devastante di cui già si avvertiva la paura, lontano dalla possibilità di consultare ...
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Alcuni libri, storie e racconti, restano impressi nei nostri cuori per via dei loro insegnamenti, il cui scopo è far maturare il lettore sotto alcuni determinati aspetti. La letteratura per bambini e per [...] sua bontà nei loro confronti, cosa che stando alle accuse, non sarebbe dovuta essere possibile data la loro fede ebraica, contribuendo quindi alla corrente di sostenitori che afferma che l'antisemitismo di Dahl era frutto del suo spirito naturalmente ...
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Spesso si ritiene che la fede cristiana sia difficilmente avvicinabile al pensiero femminista e che anzi, si ponga se non in antitesi, quanto meno in contraddizione con l’aspirazione ad un mondo più inclusivo [...] pecore. Quando Gesù si autodefinisce «porta delle pecore» si riferisce ad una delle otto porte, sacre alla religione ebraica, delle mura di Gerusalemme che portava al Tempio degli animali dove si potevano compiere sacrifici. Tuttavia, questa metafora ...
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La questione mediorientale del conflitto tra Israele e Palestina costituisce uno dei fenomeni storico-giuridici più complessi, in cui, come succede quando si discute di geopolitica, etica e machiavellismo [...] . Diversamente da come avveniva in altre civiltà, antiche e contemporanee, in cui il re era/è anche Dio, la tradizione ebraica predilige invece il decentramento e la separazione tra culto e politica: il governante non è l’incarnazione di una divinità ...
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Il pensiero della colonizzazione/liberazione ebraica della Palestina può sublimarsi nel motto: «Una terra senza popolo per un popolo senza terra». Per coloro che la presero alla lettera, è anche una tremenda [...] figli e figliastri anche tra gli stessi ebrei, preferendo difendere e aiutare le comunità che mantengono in vita lo “spirito ebraico”, e tutto ciò a sfavore dei laici. Nel tema di discriminazioni di genere, presenti in quasi tutte le società, antiche ...
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Alla cerimonia funebre di Naomi Ginsberg erano presenti soltanto sette uomini, ossia tre in meno di quelli richiesti per una mynian (assemblea) completa, il che non permise la recitazione del Kaddish Yatom [...] (letteralmente “kaddish dell’orfano”, poiché tradizionalmente è compito dei figli dello scomparso “dire kaddish”), la preghiera ebraica per la celebrazione del lutto, nonostante il vedovo Louis e il figlio Eugene cercarono di convincere il rabbino a ...
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La Bibbia si pone al centro della tradizione ebraica in quanto testo sacro latore della legge perfetta e divina in forma scritta. Prende il nome ebraico di Tanàkh, acronimo che lega in sé inscindibilmente [...] ) in quanto oggetto di lettura. Infatti, a differenza dell’universo cristiano, dove il testo sacro è la Scrittura, nel mondo ebraico il Tanàkh è un patrimonio da «osservare», nel duplice senso proprio del lemma italiano: un patrimonio da leggere e da ...
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Quando si parla di “Oriente” in modo generale difficilmente ci si focalizza sulla cultura ebraica, forse per la condizione di dispersione in cui gli ebrei hanno vissuto, e in gran parte continuano a vivere, [...] con cui identificarsi, ha influito particolarmente sotto diversi punti di vista. Uno di questi è certamente il particolare rapporto che la cultura ebraica ha con il tempo. In questo articolo si vuole cercare di tematizzare la peculiare concezione ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale alla credenza in un Dio nazionale, Yahweh,...
(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente parlata. In ebraico venne scritta parte...