STEINSCHNEIDER, Moritz
Umberto Cassuto
Ebraista, nato a Prostelov (Moravia) il 30 marzo 1816, morto a Berlino il 24 gennaio 1907. Fu il massimo conoscitore della letteratura ebraica medievale, versatissimo [...] Künste, di Ersch e Gruber, sez. II, parte 27, Lipsia 1850 (trad. ingl. di W. Spottiswoode, Londra 1857; trad. ebr., di H. Malter, Varsavia 1897); Catalogus librorum Hebraeorum in Bioliotheca Bodleiana, Berlino 1852-60, ristampato ivi 1931 (in realtà ...
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SAPIENZIALI, LIBRI
Giuseppe Ricciotti
Sono un gruppo di libri dell'Antico Testamento, così denominati, in epoca cristiana, a motivo dell'argomento generico da essi trattato, il quale è la "sapienza [...] scrutare i disegni di Dio, di raggiungere la felicità umana, ecc.; era quindi affine alla "sagacia" e alla "prudenza" (ebr. ‛ormāh, tūshiyyāh), che avevano tuttavia un senso più pratico e materiale. Ma non tanto si occuparono gli Ebrei antichi della ...
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SATANA
Giuseppe RICCIOTTI
Paolo ARCARI
Carlo BRICARELLI
. È un vocabolo d' origine ebraica, passato attraverso la Bibbia (oltre che in altre lingue semitiche, siriaco, ecc.) anche nelle lingue europee.
Il [...] ebbe da principio il significato generico di "avversario" in guerra (I Sam. [Re], XXIX, 4) e in giudizio (Salmo, CIX ebr. [CVIII], 6), di "oppositore" che sbarri la strada (Num., XXII, 22, 32), di "cattivo consigliere" in genere (II Sam. [Re ...
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GIOVANNI Damasceno ('Ιωάννης ὁ Δαμασκηνός), santo
Alberto PINCHERLE
Silvio Giuseppe MERCATI
Padre e dottore della Chiesa, morto probabilmente il 4 dicembre 749.
Della sua vita - scartati i dati leggendarî [...] di al-manṣūr (il "vittorioso") trasformato da Costantino Copronimo in dileggio, attraverso un giuoco di parole (ebr. mamzer "figlio di matrimonio illegale"). Ricevette l'ordinazione sacerdotale dal patriarca Giovanni (IV) di Gerusalemme, prima ...
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La condizione di chi tra più figli, è nato per primo; per estensione, l’insieme dei diritti, dei beni e dei privilegi che spettavano al primo nato.
Diritto
Istituto del diritto successorio medievale, [...] p. costituisce un diritto di precedenza e di preminenza. Il primogenito animale deve essere offerto al sacerdote; quello umano (ebr. bĕkhōr) deve essere riscattato con una somma di denaro; riceve una quota doppia dell’eredità e succede al padre nelle ...
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Secondo la tradizione giudaica e cristiana spirito del male, nemico di Dio e degli uomini, che tenta per indurli a peccare. Nella letteratura apocalittica e nel Nuovo Testamento il d., o Satana, è il [...] ellenistica: è così che nella Sapienza il serpente del Genesi diviene il d. (διάβολος nei Settanta traduce l’ebr. śātān, in origine termine dal significato generico di di «avversario», «oppositore»). Lo sviluppo della demonologia ebraica si ha ...
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anima
Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo (dal lat. anima, affine, come animus, dal gr. ἄνεμος «soffio, vento»), di cui costituisce la [...] ] e πνεῦμα; lat. animus, anima [cfr. gr. ἄνεμος] e spiritus; sanscr. asa, ātman [cfr. ted. Atem «alito»]; per l’ebr. ➔ oltre), della mobilità e con manifestazioni analoghe che vengono sperimentate come caratteristiche della «vita». E non v’è popolo ...
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MĚ'ĀTĪ
Umberto Cassuto
. Nome di una famiglia di traduttori di opere scientifiche dall'arabo in ebraico, vissuta in Italia nei secoli XIII-XIV. Nǎtān b. Ělī‛ezer ha-Mě‛ātī lavorò speaialmente a Roma, [...] al περὶ διαίτης ὀξέων d'Ippocrate, e un'opera di lbn Ẓuhr. Il nome Mĕ'ātī deriverebbe secondo alcuni dal toponimo Cento (ebr. mē'āh = 100), secondo altri. meglio, dal soprannome del padre di Nātān; in alcuni manoscritti si ha, invece della forma h-m ...
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Nella religione cristiana, con il nome di f., seguito da specificazioni diverse, vengono denominati gli appartenenti ad alcuni istituti maschili di vita consacrata, così come con il nome di figlia, seguito [...] inoltre «vero» (Giovanni 5, 20) e «primogenito di tutta la creazione» (Colossesi 1, 15).
F. dell’uomo Locuzione semitica (ebr. ben ādām), equivalente a «essere umano, uomo», che assume un significato messianico in alcuni testi biblici e apocrifi (per ...
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Grammatico e lessicografo ebreo, nacque a Córdova verso il 985-990; studiò in gioventù a Lucena, poi tornò a Córdova, donde esulò nel 1012; dopo qualche tempo di vita errabonda, si stabilì a Saragozza, [...] 1889, n. 6 b, ed. A. Neubauer, Oxford 1873-75: trad. ebr. di Yehūdāh ibn Ṭibbōn, ed. W. Bacher, Berlino 1893-97; rifacimento ebr. di Shelōmōh Parḥōn (Maḥberet he-‛Ārūk), ed. S. G. Stern, Presburgo 1844. Trad. ebr. dei N. 1, 3, 4, ancora ms. I n. 5-7 ...
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kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...
siclo
(o sciclo) s. m. [dall’accadico shiqlu, ebr. sheqel]. – 1. Antica unità di misura di peso (corrispondente a 1/60 o 1/50 di mina: v. mina2), usata dai Babilonesi e dagli Ebrei. Presso questi ultimi era così chiamata anche una moneta d’argento...