Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] elementi visivi (come troppo spesso si è creduto, e come Ejzenštejn rimproverava a Kulešov, Vsevolod I. Pudovkin e DzigaVertov). È più radicalmente e profondamente, un grande lavoro di scomposizione e ricomposizione di molti piani. In altre parole ...
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Realismo
Sandro Bernardi
La nozione di realismo occupa un posto centrale non solo nella storia del cinema, ma anche nella storia dell'arte moderna, dalla prospettiva rinascimentale e dalla camera oscura [...] impercettibili o addirittura inconsapevoli sui visi delle persone, già sottolineata dai grandi maestri del cinema sovietico, come DzigaVertov, contribuiva a questo potere. Contro quest'idea si mobilitò di nuovo energicamente Jean Mitry nel 1965 ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] 1925; La corazzata Potëmkin) e di Oktjabr′ (1927; Ottobre); come l'uomo della Kinopravda, o cine-verità, DzigaVertov, primo grande operatore-regista. In questa prospettiva vanno ricordati anche i grandi fotografi italiani, come Aldo Tonti, che aveva ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] artisti o sul cinema riflessivo. Pressoché coevo fu Čelovek s kinoapparatom (1929, L'uomo con la macchina da presa) di DzigaVertov, che racconta una giornata a Mosca, con tutto il carico possibile di emozioni e banalità. In conclusione, questo tipo ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] Gance a Marcel L'Herbier, Jean Epstein e Luis Buñuel, da Lev V. Kulešov a Vsevolod I. Pudovkin, Sergej M. Ejzenštejn e DzigaVertov, da Griffith a Chaplin e a King Vidor, da Eric von Stroheim a Josef von Sternberg ‒ che si può collocare tra l'inizio ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] , che ebbe i suoi picchi durante gli anni Venti e Trenta in Unione Sovietica, per opera di registi-teorici come DzigaVertov, Vsevolod I. Pudovkin e soprattutto Sergej M. Ejzenštejn. Ciò che venne messo in luce fu la diversità dei possibili metodi ...
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Sguardo
Sandro Bernardi
Lo sguardo e il punto di vista nel cinema
Nel cinema, fin dalle origini, la nozione di s. appare essenziale e strettamente connessa con quella di punto di vista. Se il teatro [...] a un lavoro "intellettuale", non a un godimento visivo, di suscitare dubbi, problemi, domande. Nel cinema sperimentale di DzigaVertov (Čelovek s kinoapparatom, 1929, L'uomo con la macchina da presa), è la distanza o "intervallo" fra le inquadrature ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] porsi come somma di codici, cioè come un'improduttiva presa a prestito; un regista sensibile a questi problemi come DzigaVertov scriveva: "noi protestiamo contro l'aggregato di arti che tanti vogliono far passare per sintesi. Un miscuglio di cattivi ...
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Film sull'arte
Paola Scremin
Cade sotto la definizione di f. sull'a. una varietà eterogenea di filmati dedicati alla cultura storico-figurativa: dal profilo biografico di un creatore di varia natura [...] d'arte' dedicato al ritmo delle grandi metropoli, tra le quali si possono ricordare le prime 'sinfonie cittadine' di DzigaVertov su Mosca (Kinoglaz, 1924, Cineocchio), quelle di Alberto Cavalcanti su Parigi (Rien que les heures, 1926) e di Walter ...
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Sperimentale, cinema
Bruno Di Marino
L'espressione cinema sperimentale, inadeguata e ambigua, si riferisce a una vasta area di film, caratterizzati quasi sempre da: a) assenza di sceneggiatura, dialoghi [...] a un gioco di forme dinamiche ‒ e Čelovek s kinopparatom (1929, L'uomo con la macchina da presa) di DzigaVertov, girato a Mosca, perfezionamento in direzione formale delle teorie del kinoglaz (cineocchio), nonché traduzione di alcuni assunti dell ...
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