MALEBRANCHE, Nicolas de
Carlo Mazzantini
Nato a Parigi il 6 agosto 1638, ivi morto il 13 ottobre 1715. Nel 1660 entrò nella congregazione dell'Oratorio e nel 1664 fu ordinato prete. Appassionatosi agli [...] più comunemente nota del M. è quella dell'occasionalismo, o delle cause occasionali. Essa non va ricollegata soltanto col dualismocartesiano di anima e corpo, che non consente di concepire la possibilità di un'azione reciproca fra le due sostanze ...
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NEOPOSITIVISMO (App. III, 11, p. 235)
Paolo Filiasi Carcano
R. Carnap e l'eredità del positivismo logico. - Il n. nel senso stretto della parola (come, cioè, quel movimento di logica e filosofia della [...] da questa sovrapposizione di spiegazioni preconcette a certi usi linguistici naturali, che non implicano affatto il dualismocartesiano, ma sono perfettamente giustificabili restando nell'ambito del senso comune e reintegrando il carattere unitario ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] pensiero umano dalla morsa mortale del comportamentismo filosofico, anche a costo di autorizzare qualche versione aggiornata del dualismocartesiano, già confutato in molti modi (Ryle 1949). La posizione di Chisholm viene discussa criticamente da W ...
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SWEDENBORG, Emanuel
Maryla Falk
Pensatore svedese, nato a Stoccolma il 29 gennaio 1688, morto a Londra il 29 marzo 1772. Figlio di Jesper Swedberg, rettore dell'università di Upsala, più tardi vescovo [...] psichica, formano un'apparente reazione allo spiritualismo dell'adolescenza; in realtà scaturiscono dalla tendenza a superare il dualismocartesiano di materia e spirito, che è per lui, in questo periodo, l'esponente dell'intimo contrasto psicologico ...
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HELMONT, Franciscus Mercurius van
Guido Calogero
Naturalista e filosofo olandese, nato il 20 ottobre 1614, morto a Berlino nel 1699. Figlio di Johannes Baptista van H. (v.), condusse una vita avventurosa [...] : da tener presente peraltro è il fatto che, per quanto anche il van H. si proponga di superare il dualismocartesiano delle sostanze estesa e pensante, l'impostazione gnoseologica del problema rimane in lui assai più elementare e secondaria rispetto ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] , come l'unità sostanziale dell'uomo, in piena armonia con la psicologia moderna e in contrasto con il dualismocartesiano un tempo accarezzato, la giusta fiducia nella ragione, fra razionalismo e tradizionalismo, la riscoperta della legge naturale ...
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L'Ottocento: biologia. Neurofisiologia e neuroistologia
Guido Cimino
Neurofisiologia e neuroistologia
Gli studi sul sistema nervoso attuati nel corso dell'Ottocento conseguono grandi risultati, tanto [...] aree preposte a funzioni o facoltà mentali diverse, come in fondo sosteneva la teoria frenologica.
Ispirandosi al dualismocartesiano, concepì invece la corteccia cerebrale come una struttura unica e indivisibile che fungeva da 'sede' della mente ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Scienza e teologia
Margaret J. Osler
Scienza e teologia
All'inizio dell'Età moderna il dibattito sul rapporto tra scienza e teologia era particolarmente [...] aspetto della sua filosofia era quello di assicurare il ruolo attivo di Dio nel mondo. Egli accettava il dualismocartesiano di materia e spirito, come anche una versione leggermente modificata del meccanicismo di Descartes. Spinto dalla paura dello ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Le filosofie cristiane
Michele Lenoci
I contributi offerti, nel secondo dopoguerra, dalle correnti filosofiche ispirate al cristianesimo non solo risentono di una serie di questioni discusse nei decenni [...] . Allieva di Masnovo, vede l’originalità e la novità del tomismo soprattutto nella concezione unitaria dell’uomo, contro il dualismocartesiano e la riduzione dell’uomo a puro spirito, incarcerato in un corpo che gli sarebbe estraneo. Invece, noi ci ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. Sistemi e metodi terapeutici
Andreas-Holger Maehle
Sistemi e metodi terapeutici
I sistemi terapeutici del XVIII sec. sono caratterizzati da una graduale trasformazione [...] 'ultimo, differenze importanti che erano chiaramente riconducibili alla teoria fisiopatologica di Stahl. Rifiutando tanto il dualismocartesiano fra mente e corpo quanto le semplici applicazioni della chimica e della fisica newtoniana alla fisiologia ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
dualismo
s. m. [der. di duale; il termine compare come lat. mod., dualismus, nell’opera Historia religionis veterum Persarum (1700) di Th. Hyde]. – 1. a. Presenza, in un’organizzazione o in una concezione, di due principî fondamentali cospiranti...