Letterato spagnolo (Santander 1856 - ivi 1912). Insigne umanista, tradusse da Eschilo, Orazio, Cicerone; fu bibliografo ricco di dottrina e accuratissimo, come appare dal suo più antico lavoro, La novela [...] -91, rielab. 1890-1912), Historia de los heterodoxos españoles (1880-82). Numerosissime le sue opere per la conoscenzadella cultura e della letteratura spagnola; fra di esse sono fondamentali, oltre quelle già ricordate, Calderón y su teatro (1881 ...
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Mitico autore della letteratura ermetica della tarda età ellenistica. Per letteratura ermetica si intende un gruppo di scritti di argomento filosofico-religioso che circolarono nel mondo greco-romano nei [...] dell'uomo e sulle condizioni della sua liberazione spirituale attraverso la conoscenza. Gli scrittori che si definirono 'ermetici' vollero attribuire le dottrine l'ermetismo fu considerato come la dottrina occulta degli alchimisti, che reputavano E ...
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Teologo controversista (Cremona fine sec. 12º - Bologna 1260 circa). Dopo essere stato magister artium e prof. della univ. di Bologna, entrò nell'ordine domenicano indottovi dal beato Reginaldo, suo amico. [...] Ospitò nella sua cella s. Domenico al momento della sua morte (1221), fondò (1228) il convento di S. Guglielmo a Cremona ; ed. 1743), che è la più importante e vasta opera contro le varie eresie del sec. 13º, discusse con sicura conoscenza e dottrina. ...
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MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] dei quali, a nostra conoscenza, non risale più indietro del sec. XII. Ad assicurare poi l'integrità delle forme locali nei tempi in moderazione che nelle cronache dei suoi predecessori, maggior dottrina e diligenza. Spirito colto e buono scrittore, ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] le XII Tavole e altre antiche leggi, ecc.). Le dottrine derivano, per dichiarazione stessa di V., dai filosofi, e da fonti di ogni specie: senza di lui la nostra conoscenzadell'antichità romana sarebbe molto più imperfetta.
Bibl. e ediz.: Sulla ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] Storia, travisata per l’ossequio alla dottrina e alla politica della Chiesa. Da quell’«arsenale» di notizie dello «scudiero dei classici» Archiloco e Orazio (ma si ricordi che la formazione classicista di Carducci è dimidiata dalla mancata conoscenza ...
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MANZONI, Alessandro
Piero Floriani
Nacque a Milano il 7 marzo 1785 in una casa sui Navigli, in contrada S. Damiano 20 (oggi via Visconti di Modrone 16); la madre era Giulia Beccaria e il padre legale [...] più o meno gravi; ma «bisogna chieder conto ad una dottrinadelle conseguenze legittime che si cavano da essa, e non di S. Zecchi, Torino 1992, pp. 211-230. Sulla conoscenza da parte di Stendhal della Lettre: D. Christesco, La fortune de A. M. ...
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CASTIGLIONE, Baldassarre
Claudio Mutini
Nacque il 6 dic. 1478 nella "corte" di Casatico, presso Mantova, da Cristoforo e da Aloisa Gonzaga.
Da parte del padre la famiglia discendeva da quella piccola [...] e l'antifemminista Gaspare Pallavicino; nel IV la dottrinadell'amore platonico professata dal Bembo appare come la leggibilità teologica dell'universo. Senonché l'autore non formula a questo riguardo alcun criterio di conoscenza e si deve ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] . Pure da questo insegnamento gli derivò la buona conoscenza del latino: a dieci anni traduceva ad apertura dell'arte, l'altra priva della base filosofica indispensabile alla critica, quindi valida piuttosto per la ricchezza e varietà delladottrina ...
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BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] fatti e di nozioni che d'insegnamenti, la sua dottrina un po' avventurosa e sempre aperta alle voci più della cultura classica, introducendo per primo nell'Occidente la conoscenza diretta degli autori greci.
Scritti danteschi. Il culto dell'opera dell ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
stoicismo
s. m. [der. di stoico]. – 1. Dottrina e scuola filosofica fondata in Atene nel 3° sec. a. C. da Zenone di Cizio, sistematizzata da Crisippo di Soli e comprendente tre grandi periodi: s. antico o antica stoa (3°-2° sec. a. C.), s....